30.

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Quella notte non riuscisti a dormire. Continuavi a girarti e a rigirarti nel letto, ma il pensiero fisso di Jin non voleva proprio abbandonare la tua testa. E poi c'era anche Jungkook: lui dormiva beatamente nella stanza di fianco alla tua, senza preoccupazioni. O almeno così sembrava.

Dopo un po' decidesti di accendere la luce della camera cosicché avresti potuto raggiungere la porta più facilmente e soprattutto senza inciampare su qualcosa. Purtroppo, però, sbagliasti tasto premendo il campanello d'allarme.

Jungkook balzò in piedi e corse subito in camera tua con un'espressione più che preoccupata sul viso.

"Y/N! Stai bene?!" chiese col fiatone.

"Sì, s-scusami, ho sbagliato tasto" diventasti rossa per l'imbarazzo. Dannazione, che figuraccia.

"Ah. Tranquilla. Non riesci a dormire?" fece un passo all'interno della tua stanza, che intanto era ancora buia e solo in parte illuminata dal chiarore della luna che filtrava tra le persiane abbassate. L'agente, quindi, era ai tuoi occhi solo una alta figura completamente nera che avanzava verso il tuo letto con un passo felino.

"N-no..."

"Posso fare qualcosa?"

"Dormi con me" sussurrasti. Quella frase ti uscì dalla bocca prima che potessi accorgertene.

"Posso?" indicò il letto, e tu annuisti sentendo poi una leggera pressione sul materasso, segno che si era seduto accanto a te. Poco dopo le coperte vennero spostate: ora Jungkook era disteso.

Un sospiro uscì dalle sue labbra. "Dai, vieni qui" una mano ti tirò verso di lui, la sua mano, così ti coricasti con la schiena rivolta verso di lui, mentre le sue braccia ti cingevano la vita e il suo caldo respiro soffiava sulla tua spalla.

Era strano. Ti sentivi al sicuro, protetta.

Ad un tratto la voce di Jungkook riempì quel silenzio che si era creato nella stanza.

"Vedere il mio ragazzo e mio figlio piangere mi ha davvero distrutto, ma ero ubriaco e non capivo bene cosa stesse succedendo. Cercai di avvicinarmi a loro, ma... Taehyung mi spinse via. Ricordo che aveva cominciato a urlarmi contro frasi che il mio cervello non riusciva a elaborare in quel momento... diceva che un uomo era entrato in casa nostra, uno sconosciuto, e che cercava me. Non trovandomi, si era scagliato su Taehyung... Jimin, sentendo il casino, si era alzato dal suo lettino ed era andato a vedere cosa stesse succedendo. Quando l'uomo ha visto il bambino, se l'è svignata nel giro di pochi secondi" ti raccontò. Per tutto il suo discorso rimanesti ad ascoltarlo attentamente. Il fatto che si stesse aprendo così tanto con te, ti faceva molto piacere.

"Perché se ne è andato dopo aver visto Jimin?" domandasti con un sussurro.

"Probabilmente non voleva avere un peso sulla coscienza, quindi ha deciso di andarsene. Comunque, dopo questo fatto tuo cugino decise di rompere definitivamente con me per il bene di tutti, parole sue."

"Mi dispiace..."

"Non fa nulla, ormai è passato. Ora ci sei tu" qualcosa di umido si posò sulla tua spalla, e solo poco dopo capisti che aveva appoggiato le sue labbra sulla tua spalla leggermente scoperta. Jungkook continuava a lasciarti dei buffetti, uno dopo l'altro, come ad assaporare la tua pelle profumata per la doccia che ti eri concessa quel pomeriggio all'interno del "bagno Jeon".

"Sai di rose..."

"Ho usato il tuo bagnoschiuma"

"Ladra" la sua risata vibrò contro la tua pelle, facendoti provare dei brividi, "sei proprio una ladra"

"Una ladra di bagnoschiuma?" ridacchiasti, accarezzando dolcemente le mani dell'agente, le quali erano posate sul tuo ventre.

"Non solo, anche di cuori: del mio cuore" disse lui.

FBI man knowing me || Jungkook × ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora