36.

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Jungkook chiamò un taxi, e prima che tu potessi salire e andartene ti diede un po' di soldi in mano e un bacio sulle labbra. Era un bacio casto, uno di quelli che dicono:"ci vediamo dopo, ti aspetto qui. Non me ne vado.".

Il viaggio durò un'ora, dopodiché scendesti dal veicolo giallo per dirigerti verso l'entrata del carcere. Il tassista ti avrebbe aspettato lì fuori per riportarti a casa.

Una volta dentro andasti immediatamente verso la "reception", dove un ragazzo dai capelli scuri stava seduto con lo sguardo puntato sullo schermo del computer. Ti schiaristi la gola per fargli capire che eri lì e lui, in risposta, alzò gli occhi posandola su di te, ma solo per pochi secondi... poi tornò al computer.

Che faccia tosta.

Stavi per parlargli, quando un altro uomo fece la sua entrata: indossava dei pantaloni neri, una camicia bianca e una cravatta blu; degli occhiali scuri erano posati sulla punta del suo naso, il quale era teneramente all'insù, e i capelli sembravano tinti di un rosa molto chiaro da sembrare quasi biondo.

Quando iniziò a parlare, notasti subito le due fossette ai lati delle labbra carnose.

"Hoseok, è così che tratti le donne, quindi?" domandò minaccioso, incrociando le braccia al petto. Si posizionò in piedi dietro alla schiena del moro, il quale la drizzò in un batter d'occhio non appena riconobbe la voce.

"I-io... m-mi scusi," disse il ragazzo, Hoseok. Il suo tono era alquanto famigliare... oh, sì: era il ragazzo che ti aveva chiamato per dirti che Jin voleva vederti! Caspita, era proprio goffo anche nella realtà. Beh, goffo e maleducato.

"Mi dica, signor- oh, ma lei è Y/N! Ho visto la sua foto all'interno del suo archivio*. È un piacere vederla. Io sono Kim Namjoon, ovvero il proprietario di questo grande condomino abitato da uomini cattivi" si presentò il ragazzo dai capelli biondo pesca.

Gli sorridesti mentre ricambiavi il saluto. "Piacere"

"Come mai è qui?"

In tutto ciò Hoseok aveva riportato la sua attenzione al computer come se niente fosse.

"Devo vedere Jin"

"Oh. Sul serio?" Hoseok si intromise nella discussione.

"Sì, perché?"

"Al momento è impegnato con la psicologa. C'è scritto qui" continuò, indicando lo schermo. Namjoon scosse la testa.

"Vorrà dire che questa seduta durerà meno del solito. Se Y/N, ovvero la vittima di tutto ciò, ha espresso il volere di parlargli, significa che è davvero importante. È o non è così?"

"È così" rispondesti tu con fermezza.

Namjoon ordinò ad Hoseok di andare di interrompere l'incontro con la psicologa e di portare Jin nella sala addetta agli incontri, dove i carcerati sedevano attorno a dei tavoli e parlavano con chi li andava a trovare.

Dopo qualche minuto Hoseok tornò.

"La sta aspettando" disse solo.

Rivolgesti uno sguardo bisognoso di sicurezza a Namjoon, il quale ti sorrise e ti indicò di seguire il ragazzo.

"Scusa se te lo chiedo, ma da quanto lavori qui?" domandasti tu. Non ce la facevi più a startene zitta...

"Due mesi... o forse tre..." rispose Hoseok mentre camminavate verso la sala.

"Non te lo ricordi?" ridacchiasti: sembrava un bambino.

Lui negò. "Ho troppe cose a cui pensare. Eccoci qua..." aprì il portone rivelando un'enorme stanza piena di sedie e tavoli. Alcuni carcerati vestiti di blu parlavano con delle persone, altri erano in attesa. "Kim Seokjin la sta aspettando proprio laggiù, accanto a quella colonna"

FBI man knowing me || Jungkook × ReaderWhere stories live. Discover now