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Arrivato il giorno successivo, Jungkook si svegliò prima del solito e, prima di scendere in cucina, lasciò un tenero e soffice bacio sulla tua fronte.

Quel giorno avrebbe avuto in serbo un paio di sorprese per te.

Si sentiva in dovere di ringraziarti per essere rimasta accanto a lui nonostante tutto, e soprattutto di non avergli ancora tirato un pugno, anche se alcune volte se lo sarebbe più che meritato.

Non posso dirti che sorprese aveva in mente, infatti non scriverò cosa preparò in quel momento Jungkook.

Passiamo quindi direttamente al tuo punto di vista.

Apristi un occhio, poi l'altro: la luce del giorno filtrava dalle persiane, colpendoti fastidiosamente il viso. Il sole era già alto nel cielo azzurro e limpido, e ciò ti fece pensare che fosse già tardi mattina.

Allungasti una mano per tastare l'altro lato del letto, ma non trovasti alcun essere umano: Jungkook doveva essersi sicuramente svegliato prima di te.

Ma a quale scopo?

Nonostante non avessi voglia di alzarti lo facesti lo stesso, perché eri curiosa di sapere dove fosse finito il tuo ragazzo e che diavolo stesse facendo. Prima di scendere, però, ti togliesti il pigiama e indossasti degli abiti da giorno.

A metà scale sentisti un odore dolce giungere e tue narici, inebriandoti: erano cornetti. Di corsa entrasti in cucina spaventando di conseguenza Jungkook, che era accucciato davanti al forno, probabilmente in attesa che i dolci fossero pronti.

"Buongiorno! Che prepari? Sono cornetti vero?" domandasti entusiasta. Lui sobbalzò leggermente e si voltò verso di te; sulle mani teneva dei giganteschi guanti rossi.

"Che spavento!" disse portando una mano sul petto. "Sì comunque. Oh, e buongiorno anche a te... vieni qui"

Jungkook si alzò in piedi e si sfilò i guantoni, aprendo le braccia. Tu ti avvicinasti per rifugiarti tra di esse, e lui ne approfittò per darti un bacio sulle labbra, che inizialmente fu casto, ma poi venne piuttosto approfondito.

Tin tin tin

"Cazzo, i cornetti"

"Le parole, Jeon Jungkook" ridacchiasti tu appoggiando i palmi sul bancone. Lui infilò di nuovo i guanti e, serio, si chinò sul forno per aprire l'anta. "O forse dovrei chiamarti Jungkookie"

"Y/N"

"Sì?"

"Se continui me li mangio tutti io, capito?" prese la teglia e la estrasse dal forno, posandola poi su un poggia-pentole blu scuro, per impedire che il caldo fondesse il piano da cucina.

I cornetti erano quattro e dorati alla perfezione. Sembrava quasi che fossero finti... ma come c'era riuscito? Di solito non cucinava mai, e questo era provato dalla presenza di tonnellate di noodles istantanei che si trovavano nelle varie dispense della cucina.

"Sono quelli surgelati?" chiedesti quindi. Ti sporgesti sul vassoio, annusandoli.

"No," rispose Jungkook con tono ovvio. "li ho fatti io! Ti sembro uno che prepara la colazione alla sua ragazza con del cibo surgelato?"

"Beh... sì..."

Con uno scatto felino, Jungkook ti prese per i fianchi e ti girò; la tua schiena sbatté contro il bordo del bancone. Boccheggiasti.

"Dillo ancora." ti disse lui minaccioso a pochi millimetri dalla tua faccia.

"Okay, scusa. Puoi toglierti? Ho fame. Voglio quei cornetti"

FBI man knowing me || Jungkook × ReaderTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon