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Un nuovo anno scolastico sta per iniziare e io, Kim Taehyung, non sono decisamente pronto.

Non sono pronto a tornare ad essere disprezzato e umiliato.
Non sono pronto a rimanere sempre in solitudine.
Non sono pronto a nulla.

L'unica mia consolazione è il fatto che ormai sono in quarta, la fine non è tanto lontana ma, nonostante questo, non sono comunque pronto.

Come ogni mattina cerco di alzarmi dal letto, come se il mio si possa definire un letto (una piccolo divano ammuffito in una stupida capanna da barboni giusto per la cronaca) e raccimolare un po' di forza per lavarmi e vestirmi decentemente, giusto per evitare di sembrare ancora più patetico del solito.

Afferro il mio vecchio zaino e, senza nessuno da salutare, esco da "casa" per dirigermi alla scuola del branco.
Dalla mia postazione ci metto dieci minuti ad arrivare alla mia meta e senza guardare alcuno entro nell'edificio deprimentemente grigio per poi fiondarmi nella mia classe e fuggire a sguardi indiscreti.
Dal mio banco, situato proprio affianco alla finestra, riesco ad avere una buona visuale del giardino e di quella banda di rincoglioniti che stanno sotto il controllo di Jeon Jungkook, i quali preferiscono stare a ridere e a scherzare invece di prepararsi alle lezioni.

Jeon Jungkook.

Probabilmente il ragazzo più odioso, vanitoso, egocentrico e insopportabilmente insopportabile di tutto il branco.
Si atteggia da spaccone solo perchè il padre è l'Alfa.

Come richiamato dai miei pensieri, Jeon alza lo sguardo verso la finestra da cui lo osservavo; fortunatamente distolsi lo sguardo prima che mi beccasse.

In pochi minuti la campanella suonò e arrivò la professoressa Lee.
Come al solito nessuno vuole starmi accanto, come biasimarli, chi voleva sedersi al fianco dell'unico maschio omega, e di conseguenza l'unica disgrazia, del branco?

Non capisco come questa rara sciagura fosse capitata proprio a me; come se la morte dei miei genitori non fosse bastata abbastanza, anche il fatto di essere praticamente una femmina capace di rimanere incinta dovevano raggiungermi.

Credo di non aver un angelo custode a questo punto.

Passo le lezioni a scarabocchiare qualcosa sul quaderno fino al suono dell'ultima campanella.

Libertà.

O almeno così credevo.

Cerco di essere il primo ad uscire dalla classe ma evidentemente Jeon non era d'accordo.

Mi sbarra la strada ancor prima di poter fare un passo e i suoi stupidi amici mi tengono per le braccia.
Abbasso lo sguardo sul pavimento.

"Vediamo chi abbiamo qui, Kim non hai sentito la campanella? La scuola è finita, torna dalla mammina."
Ghigna beffardo.

"Ah, vero, che sbadato. Non ce l'hai." ridacchia maligno.
Non rispondo in alcun modo alle sue provocazioni sapendo che questo lo fa arrabbiare.

"Allora Kim? Non rispondi?" Comincia a innervosirsi.

"E guardami quando ti parlo!" Afferra il mio mento per farmi alzare lo sguardo.

Non l'avesse mai fatto.

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Ok nuovo capitolo e nuova storia, spero vivamente che questa nuova idea vi piaccia quanto piace a me.

Bye~

My Mate: Kookv Where stories live. Discover now