Chapter 10.

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                               Finn.

"Finn!"
Sentivo qualcuno chiamarmi e strattonarmi... era mattina presto, cosa volevano da me!

"Finn alzati!"
No, non voglio alzarmi...

"Finn, porca puttana! Devi svegliarti!"
Poi capii che era Jack. Certo che sono proprio intelligente.

"M-mmh.. si si, adesso mi alzo..." pronunciai parole a caso, tanto per farla finita lì e tornare a dormire.
"Finn! Dobbiamo andare dai poliziotti stamattina! Svegliati!!"

A quella frase mi alzai di botto mollando una testata a Jack che si prese la faccia fra le mani bestemmiando non so quanto

"Ma che cazzo fai!?"
"Scusami veramente! Non volevo" mi misi subito in piedi vedendo il bellissimo livido che avevo procurato al ragazzo.

"Dio, mi dispiace" dissi prendendo il suo viso e accarezzandolo con i pollici...
Poi, mentre ero soffermato a vedere cosa gli avevo procurato, notai che mi guardava. Mi guardava intensamente.
Profondamente.

"F-finn.. va tutto bene, sta tranquillo." Poi spostò le mie mani e andò un attimo in bagno.

"Cambiati scemo, dobbiamo sbrigarci" gli sorrisi e mi cambiai.
Era così dannatamente carino quando si arrabbiava...

Vi sarete chiesti se avevamo risolto il giorno prima. Beh, no. Dopo quel bacio mi sono totalmente perso con la mente, non connettevo più.
Non gli ho chiesto cosa gli prendeva.
Perché piangeva sempre.
Perché Zack lo stava rincorrendo
E perché lui stava scappando...

Avevo intensione di parlargli, di finirla una volta per tutte. Perché sì, ok? A me piace Jack. Io non piaccio a lui, ma io penso di essere completamente fuso.
E quindi ci tenevo a sapere che cosa gli passava per la testa.

Fissai per un attimo la mia X, il mio "simbolo". Quello che mi legava veramente a lui e sorrisi.
Anche se è un taglio.
Anche se non avrei dovuto farlo.
Io sorrisi.

"Che c'è? Pensi alle lasagne? Muoviti!" Jack mi riportò alla realtà e si accorse di come osservavo il nostro taglio.

"Se dobbiamo essere un errore...sbagliamo insieme..."

"V-va tutto bene... ti... ti fa male?" Mi chiese sedendosi vicino a me.
"No, no. S-sto bene.." aggiunsi sorridendo.

Poi mi diede una pacca sulla gamba e mi incitò a sbrigarmi.
Dopo qualche minuto mi cambiai e ci incamminammo verso quel posto chiamato carcere.
Io e Jack non ci spiccicammo nemmeno una parola, lui teneva  la testa bassa e io continuavo a fissarlo. Dio, era orribile non parlare...

"Sei nervoso?" Disse poi, per rompere il ghiaccio.
"Si."
"E... Perché?"
"Sei serio?" Aggiunsi, certe volte è davvero capace di fare domande stupide.
"Si, perché?"
"Gesù... è ovvio che sono nervoso Jack! Metti che mi arrestano."
La sua faccia divenne improvvisamente bianca, o per paura o altro che non so.

"M-ma... tu, non hai fatto niente di male in questi 2 mesi... no?"

Ci pensai.
E poi mi pentii.

"No." Cazzo, perché lo avevo detto.
"Finn..."
"No, Jack. Non ho fatto nulla"

....

Arrivati alla centrale di polizia, aspettammo circa 20 minuti e poi ci fecero accomodare all'interno... l'ansia cominciava a farsi sentire...
Io ero consapevole di quello che avevo fatto, per cui era ovvio che mi mettessero in carcere.
Non lo sa Jack.
E non lo sapete voi.

"Bene bene bene, Wolfhard..."
Riconoscerei quel volto fra mille...
Il poliziotto Carl Jonson, quello che si è fatto le peggio corse solo per me. Per acciuffarmi... Cosa che non erano mai riusciti a fare.

"Giorno." Dissi freddo.
"Cosa si fa quindi?" Aggiunse Jack. Vedevo che anche lui era molto in ansia, voleva arrivare al sodo.

Jonson ghignò.
"Oh, bella questa... cosa dobbiamo fare?"

Jack annuì, convinto del fatto che saremmo usciti insieme da lì e che avremmo vissuto la nostra vita normalmente.

"Wolfhard, mi sa che il tuo amico... non sa nulla."
Notai Jack farsi sospettoso e guardarmi con faccia quasi disgustata.
"C-come dice scusi?" Disse al poliziotto..

"Che il tuo amico, ha aggredito una ragazza l'altra sera...." continuò il capitano... "uno stupro."

Potei notare gli occhi di Jack gonfiarsi di lacrime, che come sempre trattenne.
"Jackie..." provai a dire, ma venni interrotto.
"Zitto!!! Ca-Cavolo! Sta zitto!"

Il poliziotto ci osservava, rideva. Quella grandissima testa di cazzo rideva, e va bene che sono cambiato... ma nessuno mi ride in faccia.

"E lei? Lei perché ride?" Dissi, quasi esplodendo mentre Jack sussurrava parole che io stesso non riuscivo a capire.

"Non osare parlarmi così Wolfhard!"
"Vedete quello che dovete fare... non ho tempo da perdere"

"Finn!!!" Urlò Jack. Era deluso, vedevo in quel suo pianto trattenuto che era deluso da me, probabilmente avrebbe contribuito nel mandarmi in carcere.
Lo avrebbe fatto.
Perché era la cosa giusta.
Nonostante tutte le emozioni che io abbia provato in questo periodo con lui, non ero cambiato.

"Finn Wolfhard, ti dichiaro in arresto per stupro contro Sophia Lills."
Disse infine il capitano.
Jack sobbalzò, io mi limitai a chiudere gli occhi....

Due poliziotti mi presero e misero le manette ai miei polsi... freddo. Quel pezzo di ferro era freddo come me in quel momento.

Intanto, sentivo Jack urlare e due signori robusti tenerlo per evitare che si lasciasse andare.

"FINN!! NO!! CAZZO NO! LASCIATELO ANDARE! LASCIATELO ANDARE!!"
Urlava, urlava e urlava.

Non dissi nulla, guardai avanti intravedendo quelle sbarre che provocarono brividi in tutto il mio corpo...

"BASTA!! LASCIATELO ANDARE!"

Boom.
Le sbarre si chiusero.
i due uomini lasciarono andare Jack che si precipitò di corsa da me, prendendo le mie mani che erano dietro quei pezzi di ferro.
Già mi mancava.

Aveva gli occhi rossi, piangeva e mi stringeva le mani per quanto poteva...

"No, finn no. Non ti lascio andare. Non ora! Ti prego finn! Ti prego! Esci di qui!" Continuava a ripetere.

"Jack"
"No, devi uscire!"
"Jack ascoltami..."
"No no no! Ti farò uscire di qui è una promessa!"

Non mi fece finire di parlare che i poliziotti lo portarono fuori.

Ti farò uscire di qui...

... questa è una promessa.


Spazio autrice.

Piango... non dico altro.

-giulia

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