part 5

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Questa settimana è trascorsa davvero velocemente, tra le serate con le mie amiche, i giorni con la squadra e le litigate con Dybala. Quest'ultimo si è rivelato ancora più fastidioso di come lo sembrava all'inizio. Nonostante io quella sera lo avessi coperto con la sua amante, lui mi ha anche trattata di merda. Va bene, forse non così tanto, ma personalmente mi irrita. Per lui invece è tutt'altro, si diverte a stuzzicarmi e a darmi fastidio ogni singolo minuto del tempo che stiamo insieme.

"Tesoro sei pronta? Ci stanno aspettando" mio padre fa ingresso nella mia stanza, afferrando il mio borsone. Il giorno della partenza per Milano era arrivato, domani ci sarà la partita, ma sai com'è, bisogna essere nel luogo d'incontro già dal giorno prima, per la conferenza stampa eccetera. "Sì andiamo" chiudo la porta della mia camera seguendo mio padre per le scale e successivamente salendo in macchina."Dove ci aspettano?"

"A Vinovo" annuisco accendendo la radio, per ascoltare le varie canzoni che passano in rete.
Siamo arrivati a Vinovo, dove c'è un grande bus con la scritta "juventus" che ci aspetta, fuori di esso ci sono alcuni componenti della squadra.
"Mister! Per una volta sei in ritardo eh" scherza Giorgio vedendoci arrivare. "Colpa mia" ridacchio io guardando mio padre. Resterò sempre la ritardataria cronica della famiglia, se non del mondo. È raro battermi. "Dai andiamo" porgo la mia valigia all'autista che si preoccupa di metterla dentro dopo quella di mio padre. Salgo nel Bus, nei primi posti ci sono i presidenti, Marotta e Agnelli, con alcuni dello staff. Saluto entrambi e vado nei posti dietro. "Piccola Allegri, come mai in ritardo?" mi accoglie Juan attirando di conseguenza l'attenzione degli altri. "Le ragazze si fanno attendere" rispondo cercando un posto con lo sguardo, ottenendo scarsi risultati.
"Ti stavi facendo bella?" scherza Gonzalo facendo ridere gli altri. "Certo" rispondo con fare più che ovvio. Il mio sguardo non può che non ricadere sul ragazzo che si crede di essere il più figo del mondo, che sta appoggiato con la testa sul finestrino mentre seguo la conversazione dei suoi amici.

Il karma vuole proprio che l'unico posto libero sia accanto a lui. Mi siedo senza chiedere o meno il suo consenso, starò qui che gli piaccia o meno. Non ho altre alternative. "Tentativo fallito" dice con il suo accento guardandomi. "Come scusa?"

"Ti stavi facendo bella? Beh tentativo fallito" lasciandomi completamente spiazzata cerco al più presto qualcosa da poter ribattere. Ma non mi viene in mente niente, per la prima volta nella mia vita. "Perché sei bellissima" continua accennando un sorriso; per un attimo ho dubitato della sua sincerità, ma la sua espressione fa capire che è serio. "Grazie" dico semplicemente questo, sedendomi accanto a lui. Anche se non lo do a vedere il suo complimento ha dato una felicità immensa dentro di me. Vorrei capirne il motivo.

"Dybala colpisce ancora" sussurra Federico al suo orecchio, ma riesco comunque a sentirlo. "Fede dormi" rispondo io facendo ridacchiare Paulo. Chiudo gli occhi cercando una posizione comoda con la testa, odio stare da questo lato, ho bisogno del finestrino. "Possiamo fare uno scambio di posto?"

"No" Come non detto, chiudo gli occhi rilassandomi dal rumore che emette il rumore del bus. Tralasciando qualche voce sottofondo, il resto è silenzio. Si vede che è mattina presto e che sono tutti mezzi addormentati. Inclusa me.
"Vuoi sentire?" apro gli occhi vedendo l'argentino che mi porge una cuffia, la prendo e la porto sul mio orecchio sinistro.Parte una canzone a me sconosciuta, ma di lingua spagnola. Fortunatamente o in questo caso sfortunatamente, io conosco bene la lingua e ho capito quasi tutto il testo. "Ma che canzoni ascolti?" chiedo schifata e lui strizza gli occhi. "Capisci?" annuisco mentre lui si gratta la nuca imbarazzato. "È la mia canzone preferita, una delle tante, l'ascolto prima delle partite e mi trasmette carica" capisco il pensiero personale, ma sinceramente una canzone che parla esplicitamente di sesso non penso sia così utile. Ma se piace a lui. 'Quando vede il mio cazzo lei si innamora, a letto non abbiamo regole, lei vuole sesso, al letto è una diavola' le parole si ripetono nella mia mente dato che sono quelle più ripetute. Ovviamente ce ne sono delle peggiori, tipo 'si masturba pensandomi". Allungo lo sguardo verso lo schermo del telefono, vedendo come si chiama la canzone.
'Farrunko-Diabla' (è davvero la canzone che ascolta Paulo). Devo ammettere che è piacevole. Escludendo il significato.

Apro gli occhi e la prima cosa che noto è un sedile nero avanti a me. Poi sento una mano accarezzarmi i capelli e mi rendo conto di essere sopra qualcosa, o meglio, qualcuno.
Giro leggermente lo sguardo notando Paulo interessato alla vista fuori dal finestrino che non si accorge che mi sono svegliata. Ma la cosa che non torna è perché sono con la testa sulle sue gambe? Il tocco della sua mano sui miei capelli è così delicato che decido di godermi per ancora un po' di tempo questo relax.

Paulo

Quando Alessia è entrata in pullman é come se avessi visto la ragazza più bella del mondo, lo era davvero.Quei pantaloncini così corti che lasciavano poco all'immaginazione, le sue gambe lunghe e abbronzate, il suo fisico perfetto, le sue labbra carnose e rosse, gli occhi verdi che fisserei per ore.

Era così bella nella sua semplicità.

Sta dormendo sopra di me, non molto distante dal mio amico, ma in questo momento non sto pensando a lui, mi sto godendo il momento accarezzandole i capelli. Pensa che non me ne sia accorto che si sia svegliata, invece me ne sono accorto e come. Stranamente non ha iniziato ad urlarmi conto ma ha lasciato che io facessi quello che avevo iniziato. A me va benissimo."Siamo arrivati ragazzi!" Il mister urla dal microfono, facendo svegliare tutti i ragazza che stavano dormendo. "Porca puttana!" Urla Miralem sbattendo la testa contro il sedile di fronte per lo spavento. "Prendete tutto e scendete, abbiamo già un sacco di cose da fare" Non voglio svegliarla, ma non posso neanche portarla in braccio fino all'hotel. Anche perché è pieno di paparazzi e fans. Ma lo farei volentieri, mi piace averla tra le mie braccia. "Dovresti svegliarla" dice Claudio passandomi accanto, distolgo lo sguardo dal suo bel viso e guardo Marchisio.

"Ti piace?" chiede sorridendo

"Cosa?"

"Lei"

La guardo prestando attenzione ad ogni centimetro della sua pelle. Mi piace sì, non ho mai visto nessuna bellezza come la sua, ma sono sicuro che si tratti solo di attrazione fisica.
"Sono fidanzato amico" scuoto la testa ridendo e muovo la spalla di Alessia, facendo uscire dei piccoli lamenti dalla sua bocca. "Nena sveglia, siamo arrivati" sussurro al suo orecchio e la sento muoversi sotto di me. Oh no, la cosa non va affatto bene. "Alessia..." sussurro stringendo i denti. Non credo di poter resistere se la sua mano è praticamente sopra il mio membro. "Che vuoi?" "Siamo arrivati" apre gli occhi di scatto, alzandosi da me, purtroppo.Sul bus non c'era quasi più nessuno, solo io, lei e l'autista, che ci guarda aspettando che scendessimo.

"Potevi chiamarmi prima! Bastardo.."

"Non provare a dare la colpa a me! Ti ho chiamata subito ma non ne volevi sapere niente, e hai iniziato a muovere la mano sul mio amico in basso" arrossisce abbassando lo sguardo verso le sue scarpe. Adoro farla imbarazzare. Senza ricevere alcuna risposta, si volta e scende. Mi farà impazzire. La seguo fuori dal bus, dove ci sono tutti gli altri che ci stanno aspettando sotto lo sguardo dei paparazzi e delle persone presenti.

"Dybala che ci facevi con mia figlia?"

"Niente mister" faccio spallucce lanciando un'occhiata a sua figlia, che mi fa la linguaccia.
Per adesso ancora niente, ma non so per quando ancora potrò resisterle.

Sei bella come un gol al novantesimo. /Paulo Dybala.Where stories live. Discover now