Part 36

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"Che succede?" chiedo appoggiando la schiena contro il muro dietro di me. Alla mia domanda rimane a guardarmi non capendo a cosa mi riferissi. "Cosa c'è che non va?"

"Non lo so" risponde abbassando lo sguardo.

Okay qui c'è qualcosa che proprio non va, devo capire di cosa si tratta. Si sarà stancato di me?

"È successo qualcosa con Antonella? O.. con me"

"Niente con Antonella" rimango un po' delusa, mi aspettavo di sentire pronunciare 'l'ho lasciata' ma non è andata così. E forse neanche me lo aspettavo, lo solo desideravo. Tanto. "Tu però mi sei mancata tantissimo"

Mi guarda sorridendo e in quel momento esatto il mio cuore si ferma per un attimo. I suoi occhi e il suo sorriso sono una delle cose più bella che ha, vederle dopo una settimana fa ancora più effetto.

"Anche tu" dico io, aprendomi.

Mette due braccia intorno alla mia vita e poggiandole contro il muro, accosto il suo corpo al mio e mi sento come 'schiacciata' ma non mi da per niente fastidio.

"Dimmi che non è successo niente con Neymar" annuisco. Non dovrei mentire e dirgli del bacio che ci è stato, ma proprio lui si era raccomandato di non fare cazzate e adesso che sono qui, dopo una settimana di distanza, non voglio litigare.

Sorride soddisfatto e vittorioso, avvicinandosi ancora di più e sento la sua erezione pulsare tra le mie gambe.

"Come fai?" mi chiede ridacchiando "a fare cosa?"

"Ad essere così perfetta"

Se non fosse per l'ambiente, gli salterei volentieri addosso e gli toglierei la tuta dell'adidas che indossa. Ho proprio bisogno di sentirlo mio, anche se non lo è del tutto.

Gli do un bacio a stampo e quando sto per allontanarmi lui mi morde il labbro inferiore impedendomi di allontanarlo. Circondo il suo collo con entrambe le braccia e poso la mia fronte sulla sua, mentre restiamo a guardarci per un po' negli occhi.

"Andiamo in camera?" sono già pronta ad annuire ma no. "Non possiamo, ci sono tutti" mi bacia il collo e vorrei tanto chiedergli di smetterla perché è il mio punto debole e sto per impazzire.

"Cavolo Alessia-" dice con voce strozzata, siamo davvero entrambi eccitati e la situazione potrebbe degenerare davvero a momenti. "Meglio tornare dentro" dico io tra un bacio e l'altro.

"Già" si stacca e chiudo gli occhi per riprendermi. "Questo si che era un bel saluto!" scherza e io scuoto la testa mentre ci incamminiamo per tornare dentro prima che gli altri possano pensare male.

"Alessia! Ma dove eri andata?" entrando in salotto mi trovo subito avanti papà, con la sua solita divisa da allenatore che mi fissa, e dopo si accorge di Paulo. "Stavo raccontando a Paulo della mia breve vacanza, come stai?" lo abbraccio vedendo con la coda dell'occhio i ragazzi che si complimentano con Paulo.

"Tutto bene, tu che mi dici?"

"Niente di che, solite cose"

Secondo me vuole sapere di James e Neymar ma non ha il coraggio di chiederlo. Ormai credo abbia capito la nostra rottura dato che se ne parla su molti giornali. "Tua mamma mi ha chiesto quando andrai da lei"

Adesso di andare a Venezia non ne ho proprio voglia, vorrei solo godermi questi ultimi giorni di campionato qui a casa, con la mia famiglia, i miei amici e Paulo.

"Non lo so veramente, vorrei rimanere ancora per un po' qui. Magari passare del tempo a Torino prima di tornare in America" annuisce comprendo ciò che voglio. "Non ci sono problemi, immaginavo"

Sorrido ringraziandolo e ci dividiamo di nuovo, lui va a Vinovo a ritirare alcuni documenti e io torno a parare con i ragazzi.

"Tutto ok?" annuisco alla domanda di Paulo e sorride. Quanta voglia avrei di baciarlo in questo esatto momento.

"Che ci racconti sulla tua settimana con Neymar" sentendo quel nome Paulo alza lo sguardo dallo schermo del cellulare e guarda Claudio, che ha chiesto. "Bene. Barcellona è sempre più bella"

"Di Ronaldo che ci dici?" aggiunge Medhi. "È un fenomeno. Davvero"

"Beato lui, non ho neanche la metà dei suoi muscoli" parla Gonzalo e noi lo prendiamo in giro "certo se continui a mangiare così.." scherza Gigi anche se ha ragione in parte.

Gonzalo non segue proprio la dieta del calciatore.

"Voi che mi dite? Pronti per festeggiare?" dico entusiasta e loro, come al solito, iniziano a parlare tra di loro, ad alta voce, uno sopra l'altro parlando del calcio e della squadra.

Mentre ero interessata al discorso sento il telefono nella mia tasca vibrare, lo afferro e quando leggo il nome cerco il suo sguardo e sorrido, vedendo che lo sta facendo anche lui.

'Sei troppo bella, averti di fronte e non poterti toccare mi distrugge. Stasera stiamo insieme?"

Mi fa segno di rispondere. 'Non lo so. Avrei un impegno con un ragazzo molto più carino e ricco di te' invio e cerco di vedere subito la sua reazione. All'inizio della frase era confuso ma dopo ha capito il mio scherzo e si è messo a ridere.

'Adesso che ci penso anche io avrei un'appuntamento con Adriana Lima'

Scoppio a ridere attirando anche l'attenzione di qualcuno vicino a me e quella di Dybala. Del nostro rapporto mi piace anche o soprattutto questo, nonostante i problemi che abbiamo per passare del tempo insieme, nonostante Antonella, mio padre e noi, siamo capaci di ridere e prenderci in giro come dei bambini.

In fondo lo siamo entrambi.

"Alessia, Edin vuole venire qui per giocare con te, è un problema?" mi volto sentendo che Miralem mi sta chiedendo una cosa riguardante suo figlio. "Certo che no, fallo venire"

Porta il suo telefono all'orecchio, probabilmente per chiamarlo e avvisarlo.

Amo davvero quel bambino. Okay che io amo tutti i bambini in generale.

"Sta arrivando"

"Ti piacciono proprio i bambini eh?" Paulo mi affianca mettendo due mani intorno alla mia vita e posizionando la testa tra le mie spalle, nella stanza si sente un coro di "uhh" da parte dei ragazzi, che sono rimasti a guardarci.

La prima persona che cattura la mia attenzione è Federico, se ne sta li fermo a guardarci senza dire niente, credo sia un po' geloso di Paulo.

"E tu sei uno di loro"

"Perciò ti piaccio?" ridacchio imbarazzata, allontanandomi leggermente da lui. Mi sento più in imbarazzo quando dice queste cose che quando dice cose perverse. "Uh sei tutta rossa"

Mi tocco la guancia e mi rifletto su uno specchio appeso nella parete. Non vedo niente ed è per questo che capisco il suo scherzetto.

"Stupido."

Sei bella come un gol al novantesimo. /Paulo Dybala.Où les histoires vivent. Découvrez maintenant