twentyfive

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giovedì 29 marzo
1:23 pm

Non appena udì il suono inconfondibile della campanella che suonava, Namjoon si alzò con uno scatto dalla propria sedia, raccattando i libri e buttandoli a casaccio nel proprio zaino, buttandosi quest'ultimo sulle spalle. Superó a grandi passi le file dei banchi prima del proprio, facendo un cenno in direzione del professore e uscì dalla classe, guardandosi distrattamente intorno.

Quasi immediatamente riconobbe la figura di Yoongi, a pochi metri da lui ma che si stava già muovendo in direzione del moro. Teneva il cappuccio della felpa molto più grande della sua taglia sopra la testa, i capelli neri tinti da poco che gli ricadevano sopra gli occhi. Se li spostò con un gesto veloce delle dita. "Namjoon" lo salutó, muovendo una mano verso di lui.

L'altro ricambió il saluto, colpendo la sua mano con la propria. "Com'è andata la mattina?" domandó, come faceva quasi ogni giorno quando insieme si recavano in direzione della mensa. Non gli interessava saperlo davvero, e a Yoongi non interessava rispondere, ma era come una routine che seguivano entrambi e che non avevano voglia di interrompere, anche senza un vero motivo. "Una figata, penso che manderò all'esasperazione la professoressa di inglese se continuo così."

Namjoon alzò un angolo delle labbra, leggermente divertito. "Andiamo amico, non è così difficile l'inglese, e se ti applicassi il minimo necessario sarebbe già qualcosa in più."

Ma Yoongi agitó una mano a mezz'aria, segno che voleva che l'altro stesse semplicemente zitto. Odiava parlare, odiava trattare argomenti noiosi e inutili. Odiava più di ogni altra cosa la scuola, e Namjoon stava andando contro a tutte queste tre cose. "Sta zitto e vediamo se oggi riusciamo a sopravvivere al cibo della mensa"

A Namjoon non dava fastidio esser trattato così, anche se Yoongi era uno dei suoi pochi amici. Era sempre stato così, sin da quando l'aveva cominciato a frequentare anni prima, sviluppando insieme le loro prime giornate a buttare giù rime. Non era un'amicizia profonda, non parlavano di sogni o di ambizioni, non si davano conforto l'un l'altro. Il moro pensava di non aver davvero bisogno di qualcuno che l'ascoltasse, non gli interessava un rapporto del genere.

La cosa era cambiata quando aveva cominciato a scriversi con quel ragazzo rosa dei bagni. Improvvisamente, si era sentito curioso di ascoltare, e gratificato nell'essere ascoltato. A differenza di come aveva sempre pensato, ora un rapporto del genere non gli faceva più così tanto schifo, e si chiese fino a che punto sarebbero arrivati.

Inutile dire che Namjoon aveva cominciato a farsi più di un "film mentale" a proposito del misterioso ragazzo dei bagni. Probabilmente, proprio per il fatto che fosse anonimo, la cosa lo faceva ancora più curioso, non lasciandolo in pace un secondo. Si chiedeva che aspetto avesse, se ci aveva mai parlato nella realtà. Voleva conoscerlo, incontrarlo. Era così curioso di sapere tutto di lui.

E, per ironia della sorte, quel ragazzo era anche interessato a lui, anche se questo il povero ragazzo dei bagni non lo poteva sapere. Il fatto che non conoscesse la sua vera identità era un punto a favore di Namjoon, perché così avrebbe potuto scoprire chi fosse, ma temeva nella reazione dell'altro. Distrattamente cominciò a mordersi un'unghia. Come avrebbe potuto spiegargli che era lui stesso Namjoon?

"Sembri quasi intelligente quando ti perdi a pensare e il tuo sguardo è fisso nel vuoto." borbottó Yoongi, con la bocca piena di cibo e il cappuccio ancora più premuto sopra la testa, quasi a nascondergli gli occhi scuri che aveva.

Namjoon fece una smorfia. "Sei solo invidioso del mio grandioso cervello." rispose a sua volta, riprendendo a mangiare in fretta "O della mia media in inglese. O di entrambi."

Prima che Yoongi avesse il tempo di rispondere alla domanda, con un tonfo forte - che fece sussultare i due ragazzi seduti -, Hoseok lasciò cadere il proprio vassoio del pranzo sopra alla superficie liscia del tavolo. "Ehilà, come state?" salutò con fare allegro, tipico di lui.

Namjoon cominciò a chiedersi se non gli servissero un paio di occhiali da sole per quando era in presenza di Hoseok. "Bene finché non mi hai fatto perdere circa cinque anni di vita con quel tuo vassoio del cazzo." sputó fuori acidamente Yoongi, mentre Hoseok si accomodava di fianco a lui.

"Lo so che mi adori." rispose a sua volta Hoseok, alzando gli angoli delle labbra e facendo spuntare le sue piccole e adorabili fossette. Yoongi alzò gli occhi al cielo, era vero. Hoseok guardò davanti a sé, un punto di fianco a Namjoon. "Spero vi ricordate del mio amico Seokjin."

Con fare timido e silenzioso un quarto vassoio giunse al tavolo, poggiandosi piano e con una mano un po' tremolante di fianco a Namjoon. Quest'ultimo si voltò a guardare il ragazzo, riconoscendo immediatamente il volto che aveva incontrato nel locale qualche settimana prima. Si passò la lingua sulle labbra. "Jin, giusto?" disse, mentre l'altro si voltava a guardarlo "Avevi detto che preferivi esser chiamato così."

Il biondo rimase qualche secondo in silenzio, con gli occhi che esprimevano il suo stupore. "Uhm, sì, avevo detto così." fece un piccolo sorriso, pieno di imbarazzo  "Non pensavo ti ricordassi"

Si mise seduto accanto a lui, tenendo lo sguardo fisso sul vassoio, quasi avesse paura a far andare i propri occhi più in alto di così. Hoseok si voltó verso Yoongi, mimando con le labbra un "gliel'hai chiesto?", riferendosi alla discussione che avevano avuto qualche giorno in precedenza. "l'avrei fatto a breve, calmati" sussurrò a sua volta il corvino, tornando al suo pasto.

"Chiedere cosa?" domandó Namjoon, con le guance piene di cibo, guardando i due ragazzi di fronte a lui.

Hoseok arricció le labbra e cominciò a mangiare, ignorando completamente la domanda dell'altro. Yoongi si lasciò uscire dalle labbra un colpo di tosse, e poi si schiarí la gola. "Uhm, mi chiedevo se ti andasse di uscire un giorno."

Namjoon alzò un sopracciglio. "Cos'è? Hobi e Jimin non ti soddisfano più?" fece con ironia, e Yoongi gli rivolse un occhiataccia, volendolo polvetizzare sul posto.

"Finiscila, coglione. Lo sai che non mi riferivo ad un appuntamento." Namjoon riuscì quasi a sentire i muscoli del biondo affianco a lui, Jin, rilassarsi improvvisamente.

"Ho la serata sabato sera, non penso si possa far qualcosa." rispose senza tono il moro, voltando poi verso Hoseok "Hai chiamato più gente possibile, giusto?"

Il rosso annuì, e poi alzò lo sguardo verso il ragazzo di fronte a lui. "Tu vieni, no?" domandó a Seokjin, che non era riuscito a dire nemmeno una parola in tutto quel tempo per l'imbarazzo. Sedersi di fianco a Namjoon lo stava rendendo nervoso e si rendeva conto quanto quel "pure guy" avesse ragione a definirlo senza esperienza.

Annuii piano. "Penso di sì?"


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spero di aver scritto qualcosa
di decente perché non lo so

stannate i day6 ;)

i am gay  ✓Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang