sixty

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martedì 17 aprile
4:22 pm

Namjoon si fermò per qualche secondo, e la realtà sembro crollargli addosso come pioggia di un temporale. Gli bastò portare i propri occhi su quelli di Seokjin per tornare a capire. Le loro labbra erano serrate, e rimasero in silenzio per un tempo che per entrambi apparve eterno. Si guardavano increduli e confusi, e allo stesso tempo sembravano rispondere alle loro rispettive domande e dubbi. Il minore fu assalito da una sensazione di totale imbarazzo, come colpito in pieno da un camion. Desiderava solo di poter sparire in quello stesso istante e correre il più lontano possibile. E' qui per davvero, si diceva soltanto, è lui. 

Pensò che per quanto geniale nessuna frase avrebbe potuto salvarlo in quel momento. E, in ogni caso, era come se qualcuno gli avesse rubato la lingua. Si ritrova incapace a parlare o formulare una qualunque frase di senso compiuto. Si abbandonò alla disperata speranza che una forza superiore sarebbe stata in grado di salvarlo e trascinarlo via da quella terribile situazione. 

"Ehm," si schiarì la voce Seokjin, parlando per primo e ancora evidentemente colpito dalla scenata di qualche istante prima dell'altro "E' tutto okay, Namjoon?" chiese, mantenendo un tono neutro e preoccupandosi per prima cosa del benessere del ragazzo. 

Il minore annuì velocemente e con vivacità, quasi spaventando l'altro per l'eccessività. Aveva la gola secchissima e il cuore che poteva uscirgli dal petto per quanto sembrava andare veloce. "Tu..." tentò di dire, e si schiarì la voce anche lui "Come mai da queste parte, Seokjin?" domandò, con la voce un filino più stridula della sua solita. 

Anche se rimaneva quel velo di imbarazzo, la strada non sembrava più così tanto in salita. Leggeva negli occhi di Seokjin come stesse abbassando quel muro che li separava, e sapeva che voleva dire solo una cosa: Voleva provarci ad esserci e voleva permettere a Namjoon di poterci essere. "Io ero uscito di casa per fare una passeggiata" rispose "So che è un po' triste farlo da solo, però a me non dispiace. Anzi, mi piace camminare da solo.

Namjoon sorrise. "Non è triste." gli disse, ma avrebbe voluto dirgli "Siamo simili."

"E mentre camminavo ho scritto ad Hoseok. Mi dispiaceva per quello che ti avevo detto, ma non potevo scusarmi tramite messaggio e -" le guance gli si tinsero di un rosso acceso "- Okay, è da folli, ma gli ho chiesto dove abitassi e poterti parlare di persona. Ora che lo sai probabilmente mi scambierai per un pazzo, mi dispiace. Sono stato uno stupido."

Il minore lo interruppe prima che potesse aggiungere qualcos'altro. Non voleva sentirlo sminuirsi in quel modo. "Non dire così, hai fatto un bel gesto. Sono contento tu volessi parlarmi di persona." tentò di rassicurarlo, e vide Seokjin reagire alle sue parole.

Il biondo sembrò risollevarsi e ricambiò il sorriso, ma si fece di nuovo serio. "Senti, mi dispiace. Mi dispiace davvero tanto, Namjoon" ammise tutto d'un fiato, come se dovesse strapparsi un cerotto "Non ti meriti tutto quello che ti sto facendo passare, so di essere distante e freddo ma... Sono fatto così, agisco d'impulso, mi reputo noioso e non adatto agli altri e così tengo tutti lontani per paura di non piacere. Non è che ti odio, assolutamente, anzi..."

Il corvino sembrò rimanere appeso. Piegò la testa di lato "Anzi?" lo spronò a continuare la frase.

Seokjin abbassò lo sguardo imbarazzato. "Anzi, ti trovo davvero di ottima compagnia, e vorrei davvero riuscire a passare dei bei momenti con te." terminò di dire, e fece un largo sorriso "Sempre che tu voglia perdonarmi."

Il cuore di Namjoon si riscaldò. "E me lo chiedi anche?" disse ironicamente, con la voce che gocciolava di dolcezza "Non devi vergognarti di niente, comprendo i tuoi atteggiamenti, sei fatto così e non devi vergognarti. Perciò, non provare mai più a dire quelle cose brutte su di te va bene?" Seokjin annuì, e Namjoon sorrise "E capisco anche il tuo essere cauto, dopotutto ti ho già ferito una volta è normale avere un po' di paura. Te la concedo."

Il biondo annuì "Davvero, d'ora in poi sarò al cento percento me stesso, Namjoon." disse, e il corvino alzò una mano per passargliela tra i capelli.

"Quindi ora non ti darà più fastidio il mio volerti stare accanto?"

"Per niente." rispose con totale sincerità. Negli occhi un bagliore di felicità, e sulle labbra un sorriso abbozzato "Anzi, per favore, non lasciarmi da solo."




***

siamo arrivati ai sessanta e
lo dico già ora dal prossimo capitolo
arriva un po' di yoonminseok che non
se ne parla mai abbastanza, 🤩🤩🤩

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