epilogue

2.6K 203 44
                                    

I muscoli di Seokjin sembrarono farsi di marmo non appena la sua mente riuscì a collegare ciò che era appena successo. Rimase immobile, quasi a volersi fermare nel tempo, e solo successivamente si voltò piano verso Namjoon che si era appena svegliato per via di quel rumore. Il ragazzo sotto di lui si portò le mani al viso, prendendo a stropicciarsi gli occhi e facendo poi un largo sbadiglio. "Buongiorno" uscì teneramente dalle sue labbra, con la voce impastata di sonno "menomale che sei sveglio, altrimenti finiva che ci perdevamo l'alba" disse a bassa voce, con dolcezza, e sul volto un debole sorriso. provò a tirarsi su, voleva essere vicino all'altro ragazzo, rendere quel momento spettacolare.

Ma non c'era più spazio per simili sensazioni di amore. Seokjin sentiva il suo cuore a pezzi, completamente tradito e preso in giro. Dentro di lui trovava solo schegge e la sua mente non sembrava più ragionare in modo lucido. Namjoon lesse nella sua espressione tutto l'odio che stava provando in quel momento e corrugò la fronte. "Jin, cosa succede?"

Seokjin sentì i propri occhi bruciare ma si proibì di piangere. Si alzò immediatamente dal divano, rimettendosi il cellulare in tasca e si allontanò. Voleva gridare e gettare tutto a terra, e allo stesso tempo rinchiudersi in sé stesso e non parlare mai più. "Mi hai solo preso in giro" disse, con tutto lo schifo che provava in quel momento in corpo. Parlare si faceva faticoso, l'aria era pesante e il petto gli duoleva. "Mi hai preso in giro prima, spacciandoti per un suo amico, e ora, fingendo di non conoscermi."

Namjoon schiuse le labbra per rispondere ma le parole vennero a mancargli. Pensò alla notifica che lo aveva fatto svegliare e recuperò il proprio cellulare, leggendo il messaggio. Riportò lo sguardo su Seokjin e scosse la testa. "Posso spiegarti" era l'unica cosa che riusciva a dire.

Il maggiore scoppiò a ridere, ma era più una risata nervosa che una allegra. Tutto in lui sembrava sottolineare quanto il ragazzo si sentisse al limite "Spiegarmi? Non essere ridicolo, sono abbastanza sveglio da rendermi conto da solo che sei uno stronzo." sbottò, rifilandogli un'occhiataccia "Tutto ciò che ho sempre chiesto è stata sincerità, e l'unica persona da cui la pretendo in particolar modo è quella di cui sono innamorato. Per tutto questo tempo sei stata la persona che più volevo, sia quando non sapevo chi fossi sui messaggi, sia ora che ti presentavi come Kim Namjoon." senza poterlo controllare, le lacrime prendono a scorrere sulle sue guance "Era troppo difficile dirmi la verità?"

Gli occhi di Namjoon sono disperati "Temevo che dicendoti che ero il ragazzo dei messaggi ti allontanassi da me anche nella vita reale. Io volevo davvero starti accanto, non potevo perderti." tentò di giustificarsi.

Seokjin arricciò le labbra e abbassò lo sguardo, tentando di controllare il proprio corpo e le sue reazioni. Con gli occhi chiusi, c'era solo un'altra cosa che voleva sapere. "Da quanto tempo lo sai? Da quanto tempo sai che sono io il ragazzo della scritta?"

Il minore deglutì, alzandosi in piedi ma rimanendo comunque a dovuta distanza dall'altro. Sentiva che tutta quella situazione era un vaso di vetro già pieno di crepe. "Da quella domenica in cui ti ho trattato malissimo, di fronte a quel ristorante." rispose.

Le lacrime di Seokjin sembrarono aumentare. Era la goccia di troppo, le parole che già conosceva ma doveva sentire comunque per averne la certezza, come per confermare ol proprio dolore. "Fantastico" disse con la voce che tremava "Quindi la tua reazione da stronzo era sincera. Ora capisco perché sei tornato da me con quei tuoi modi così gentili. Cazzo, sono un idiota." l'aria sembra mancargli, mentre si porta le mani verso il viso per coprirlo e asciugarsi le lacrime "Sei tornato solo perché avevi scoperto che ero il ragazzo rosa, ma di Seokjin in realtà non ti era mai fregato un cazzo. Dio, mi hai solo preso in giro, non ti è mai importato realmente di me."

"Non è vero, mi importa." rispose prontamente il minore, facendo un passo verso di lui. "Jin io... mi sono innamorato di te" aggiunse poco dopo.

"Bé, questo è un vero peccato perché anche io ma mi hai fatto così male da farmi desiderare di non provare mai più una sola emozione" risponde con lentezza. Le lacrime hanno smesso di scendere, il suo sguardo è vuoto "E sai, potremmo amarci e dimenticarci di tutto questo, ma anche se ti amo, amo anche me stesso, e non posso tollerare un simile trattamento. Non da te." scosse la testa, mentre rabbrigidiva all'idea di tutte quelle bugie che c'erano state tra loro per tutto il tempo. Non avrebbe più saputo dire cosa fosse stato vero e cosa no.

Il corvino si spinse in avanti, prendendo la mano dell'altro ragazzo "Proviamoci. Ti prego, proviamoci lo stesso." Le parole scorrono disperate in un fiume che Seokjin non si ferma nemmeno a vedere. Davanti a loro il sole sta cominciando a salire, ma non c'è più spazio per quei momenti. Quelli erano per una coppia felice, non per loro. "Anche se ho mentito tu ora lo sai che ero sempre io. Ero sempre io, devi credermi. Non andartene, Seokjin"

Il maggiore tirò via la mano, liberandosi dalla presa del maggiore, e si avvicinò alla porta. "Non mi cercare mai più." furono le ultime parole, prima che la porta dividesse i loro corpi.

fine.

( per favore leggete anche il prossimo capitolo. )

i am gay  ✓Where stories live. Discover now