29) Sabbia tra le dita

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La settimana di pausa che Niall aveva avuto in tour era stata una grazia del cielo. Aveva fatto i bagagli in fretta e furia la notte stessa dell'ultimo concerto e aveva preso il primo aereo che lo avrebbe riportato a casa.

Non poteva più stare in America, sapendo che la sua migliore amica era a casa, mentre si stava riprendendo da un intervento, a disperarsi per suo fratello nei casini e con un uomo accanto che Niall avrebbe voluto pestare a sangue, così da toglierselo di torno una volta per tutte.

Aveva una voglia disperata di vedere Sunshine, di capire che cosa le passasse per la testa e di supplicarla di lasciare Vincent. Era disposto a dichiararle finalmente il suo amore. C'era una minuscola possibilità che lei scegliesse il suo migliore amico? Beh, poteva sempre provarci, anche se ne dubitava.

All'amore non si comanda. Sì, ma avere un testa di cazzo accanto che le faceva del male e dichiararsi innamorata stava diventando eccessivo.

Aveva sentito la ragazza il giorno prima, quando in chiamata si era messa a piangere. Stava cominciando a non tollerare più di sentirla piangere. Non per nulla, ma gli si spezzava il cuore tutte le volte. Lei gli aveva riferito che Vincent - quel pezzo di merda ancora più colossale dopo che Sunshine gli aveva spiegato il motivo - non poteva aiutarla con la causa di Montgomery contro Henry.

«La causa di chi, Sun?» aveva chiesto, sperando di non aver sentito male.

«Lorenz Montgomery, è un impor...»

«Lo conosco.» Niall aveva decretato, facendo squittire la ragazza.

«Lo conosci?» aveva ripetuto.

«Sì. Okay, piccola. Lascia fare a me.»

Niall aveva perfino il numero di telefono di Lorenz. L'imprenditore aveva tre club di golf in giro per l'Inghilterra e il cantante era stato spesso in uno di questi.

Aveva perfino aiutato nella causa Horan&Rose, dando un sostanziale contributo. Perché diavolo nessuno gli aveva detto prima che Henry era entrato proprio in casa sua?

Niall aveva già fatto una chiamata e gli aveva chiesto di incontrarsi. Ed era la prima cosa che aveva fatto non appena aveva messo piede a Londra, fregandosene del jet leg, della stanchezza e del fatto che non avesse un abbigliamento poi così adatto. Ma doveva risolvere quella situazione. E prima lo faceva, meglio era.

«Niall, che piacere. Era da un po' che non ci si vedeva. Mi è dispiaciuto non essere stato presente alla serata del vostro evento, ma spero che sia bastato il mio contributo.» lo aveva accolto direttamente nel salotto della sua villa.

«Sei stato gentilissimo, Lorenz. La lettera di ringraziamento che abbiamo mandato insieme alla medaglietta era il minimo.» disse con un piccolo sorriso.

L'imprenditore annuì. «Cosa posso fare per te adesso?»

Niall deglutì, prima di tornare mortalmente serio. «Ho bisogno di un grande favore da te, Lorenz. Sono disposto a ricambiarlo in qualsiasi modo tu voglia. Sono qui, con questa faccia tosta, ma è troppo importante per me.»

«Ti ascolto.»

E Niall aveva spiegato per filo e per segno la sua situazione e che cosa volesse precisamente da lui, sperando di uscire vittorioso da lì.

Niall stava per sedersi sul divano e crollare decisamente dal sonno quando il citofono lo aveva fatto grugnire.

Pensando che potesse essere Sunshine, però, si rianimò e si affrettò a raggiungere la porta. Un sorriso immenso apparve sul suo viso quando si rese conto che aveva fatto centro e che si trattava proprio della sua migliore amica. Aprì il portone e la vide percorrere in fretta il cortile attraverso le telecamere.

Sex Resolution ◎Niall Horan◎Where stories live. Discover now