12

591 85 11
                                    

NON HO PIÙ VOGLIA DI GIOCARE A NASCONDINO (...)

Litigavamo molto in quell'ultimo periodo. A Luglio sarebbe scoccato il nostro primo anno di conoscenza, ed alcuni giorni sembravamo già stanchi.
Litigavamo senza motivo, quasi per mantenere vivo quell'ardere perpetuo nei nostri petti, che corrodeva le ossa ed avvolgeva i nostri cuori. In realtà, eravamo soltanto distrutti.
Gli eventi ci travolsero come uragani, violenti, e a furia di restare in piedi avevamo iniziato a sgretolarci come castelli di sabbia sotto le onde del mare.
Ecco, fu proprio una di quelle mattine, una mattina di quelle dove Yoongi era scappato via da me, sbattendomi la porta in faccia, che lo trovai.
Che gioia, signor Park! Avevo desiderato così a lungo accedere ai suoi pensieri, vedere la realtà tramite i suoi occhi! E quando trovai quel piccolo quadernino rilegato dentro il suo zaino, capii di avercela finalmente tra le mani, la chiave del suo spirito!
La copertina era in cuoio, classica, e il mio tesoro aveva inciso con la punta del compasso, presuppongo, le sue iniziali al centro, piccole quanto l'unghia del mignolo. L'aveva nascosto sotto tutti gli altri libri, sul fondo del suo Eastpak nero, con tanta meticolosità da farmi intendere che non l'aveva nascosto a due semplici occhi, ma ai miei. Sì, signore!
Min Yoongi temeva soltanto i miei, e pensava che, lì dentro, avrebbe potuto proteggere l'ultima parte di se' che gli restava.
Ma signor Park, la prego, non mi giudichi. Lo leggo nei suoi occhi che ritiene assurdo questo mio comportamento, quasi ossessivo.
Sarò sincero: ero disperato, disperato come pochi!
Cosa avrebbe fatto lei se l'unico amore della sua vita gli stesse lentamente sfuggendo dalle proprie mani? Scivolando via come un soffio di vento?
Inutile che mi chieda se l'ho letto. L'ho fatto, fino all'ultima riga, e l'ho assaporato, fino all'ultima briciola.

Così ho scoperto tutti i tasselli mancanti del puzzle che ai miei occhi era Min Yoongi. Così ho scoperto la sua megera infedeltà, nelle note che trascriveva a matita e quelle torbide pagine di diario, che ancora oggi mi porto dietro.

È tutto ciò che mi resta di lui, ormai.

Quando terminai la lettura, decisi che avrei definito la nostra relazione, che avrei dato la svolta che entrambi temevamo.
Quando un vaso si rompe, cadendo, hai due possibilità: metterti l'anima in pace e buttarne i cocci, o sperare di ricomporlo, pezzo per pezzo, attaccando i lembi di ogni frammento con lusinghe e lacrime, che sono il miglior collante! Quale alternativa prendere, l'avrebbe scelta Yoongi.
Io intanto, avevo da escogitare un modo, un piano, per indurlo sulla strada che maggiormente preferivo.

Feci tutto con amore, lo giuro, feci tutto per lui! Nessuno l'avrebbe mai amato come l'ho amato io, nessuno l'avrebbe mai voluto come l'ho voluto io.
Ma passiamo ad una piccola digressione, ecco, voglio leggerle alcune note che mi hanno maledettamente colpito. La prima, recita proprio così...

𝙸𝚕 𝚝𝚞𝚘 𝚊𝚖𝚘𝚛𝚎 𝚖𝚒 𝚞𝚌𝚌𝚒𝚍𝚎

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

𝙸𝚕 𝚝𝚞𝚘 𝚊𝚖𝚘𝚛𝚎 𝚖𝚒 𝚞𝚌𝚌𝚒𝚍𝚎

(prima parte)

L'ho sognato. Di nuovo.
Tra i banchi dell'università, ho sognato i suoi capelli neri, folti, e i suoi occhi vuoti, grandi. Come l'ultima volta, si accingeva a rispondere alle domande dell'esame, e moriva nella sua voglia di chiudere le valigie ed andarsene.
Da qui. Dall'università.

Da me.

Lui mi odia. Io lo so, lo percepisco ogni volta che mi bacia.

Mi ama così tanto da odiarmi.

Non c'è niente che gli faccia più paura di me. Mi stringe e sa che nelle mie braccia può morire. Mi respinge e sa che senza di esse è già morto.
E cos'è che deve fare allora?

Anch'io lo odio.
Odio ogni sguardo scambiato, ognuno di quelli che mi fa tremare le gambe come foglie secche e mi fa avvampare, che mi tramuta le guance in due rosse ciliegie mature. Odio le volte in cui mi sfiora, in cui mi parla, in cui pronuncia il mio nome come fosse un segreto, con tanta esitazione ed enfasi.
Mi chiama, sussurra "Yoongi" e nient'altro. Lo sa.
Sono suo.

Ricordo le prime volte, ancora, alla perfezione. Ogni minimo dettaglio.
Il fruscio della sua camicia bianca cadere a terra, l'odore del mio cappuccino riversato, in seguito ad un movimento troppo repentino, sulla cattedra della vuota aula studio, la sua fredda collana d'oro premere contro il mio petto nudo.
Il suo tocco incerto, e le sue labbra, oh, le sue labbra! Le sue labbra sapevano cosa fare, le sue labbra sapevano come muoversi sulle mie e far spalancare le mie gambe come fossero un cavalletto. Il mio corpo era la sua tela, e lui è sempre stato un pittore eccezionale.

Mi manca ma non tornerà da me.
Si è arrabbiato che continui a voler bene a quel Namjoon, che continui ad amare anche lui.
Perché è questa la cruda verità! Amo entrambi, e non posso scegliere tra loro due. Sono un lurido egoista che ama l'amore e il sentirsi amato.
J. placa le fiamme del mio corpo e Namjoon cura il mio spirito.
Cosa devo fare se ho bisogno d'entrambi ed entrambi necessitano di me?

Muoio con loro e senza di loro.
Forse dovrei semplicemente andarmene e lasciarmi affogare nella disperazione più totale.
Per ora, sprofondo nell'incavo del loro collo.

Call Me Back
The Strokes
________________________
note

Ho cercato di sciogliere il blocco che mi aveva stretto il petto con questo capitolo, e non so come sia venuto.

Non scrivevo "Pesca Vaniglia" da un po', ed ogni tanto mi lasciavo assalire dalla sua mancanza.

Fatemi sapere cosa ne pensate, perché io non so che pensarne. Perdonate eventuali errori.

Stefania

(Amo questa canzone, e ho amato sentirla addosso a Namjoon)

Pesca Vaniglia [k.nj, m.y]Where stories live. Discover now