Capitolo 1

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Parte 1
It cannot be all there

Come ogni mattina, Iris era seduta a fare colazione da Starbucks gustando il suo caffè Mocha. Fissava un punto indefinito con la familiare sensazione che qualcuno la stesse osservando. Nonostante ciò, finì la sua colazione con calma, non sarebbe stato certo qualche stalker a metterla in ansia e non farle gustare quella prelibatezza. 

Una volta uscita, quella sensazione opprimente non la abbandonò e lei, che non aveva alcuna voglia di giocare al gatto e al topo con l'Hydra, decise di prendere in mano le redini della situazione. Erano ormai settimane, se non mesi, che inviavano uomini per chiederle di unirsi a loro – con le buone o con le cattive – e mai nessuno tornava indietro. 

Svoltò in un vicolo cieco e si fermò quando giunse al centro di quest'ultimo. «Avanti, uscite fuori.» la sua voce risultò tanto glaciale quanto determinata, ma lei non si voltò se non dopo qualche secondo, per fare scena. Ciò che vide la lasciò sorpresa, seppur provasse a non farlo notare: di fronte a lei c'erano la Vedova Nera, Iron Man, Capitan America ed il Soldato D'Inverno, anche se avvertiva una presenza da una delle finestre del palazzo abbandonato che si ergeva alla sua destra, sicuramente Occhio di Falco.

Sapeva chi erano e conosceva il loro modo di combattere. Avevano l'innata capacità di cavarsela sempre, ma anche lei non era da meno.

«Che volete?» chiese risoluta, andando direttamente al nocciolo della questione. «Sappiamo che hai dei poteri, potresti aiutare gli altri, unirti a noi e fare del bene.» le disse Capitan America con occhi speranzosi. «Gli altri non sono un mio problema, potete andarvene.» ribatté lei, ma sapeva che le cose non sarebbero state così facili, perché per lei non lo erano mai. 

«Non hai capito ragazzina, se non verrai con le buone, ti obbligheremo con le cattive!» dichiarò Iron Man, facendo un passo in avanti e dandole la prova che non si sarebbero ritirati a mani vuote, cosa che fece irritare Iris, che di certo non avrebbe permesso che una lattina le parlasse così, tanto meno che la chiamasse ragazzina dato che aveva almeno qualche millennio in più rispetto a lui. «Allora fatevi sotto, ma prima..» si smaterializzò, per ricomparire dietro ad Occhio di Falco per poi materializzarsi nuovamente dove si trovava prima, stavolta con lui, che venne spinto verso i suoi amici.  «Giocate ad armi pari.» ghignò, vedendo la loro sorpresa.

Di certo non si aspettavano che fosse così piena di risorse: sapeva della loro presenza, non aveva battuto ciglio quando la lattina le aveva detto che l'avrebbero attaccata, ed era riuscita ad individuare l'arciere senza mai voltarsi nella sua direzione. In realtà era spaventata, ma era il suo modo di fare: mostrati debole e sarai carne da macello. Doveva sempre mantenere il controllo.

Il primo a tentare di attaccarla fu il biondo a stelle e strisce, lanciandole lo scudo, che lei evitò prontamente nonostante la scomodità dei tacchi su cui si trovava e la stanchezza accumulata durante la notte precedente. Mentre lo scudo tornava al legittimo proprietario, la Vedova Nera si accaniva su di lei in un combattimento corpo a corpo. La rossa le assestò un calcio sul fianco che le fece male, ma non lo diede a vedere: se si fosse mostrata debole, sarebbe stata la sua fine. Doveva allontanarsi: non aveva speranze in un corpo a corpo. Riuscì a farlo e poi produsse due lame fatte di energia oscura spedendole verso il corpo della sua avversaria, riuscendo a colpirla ad una spalla ed alla gamba destra anche se non molto in profondità, ma mettendole comunque  fuori uso un braccio e costringendola ad arretrare. 

Stark, che fino a quel momento era restato in disparte, le si avvicinò facendole capire che sarebbe stato il suo prossimo avversario. Lei, di rimando, sorrise. «Se sei facile da battere così come i tuoi sistemi da mettere fuori gioco, sarà semplice come rubarti i soldi la settimana scorsa.» 

It cannot be all there | Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora