Capitolo 23

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In quel momento Iris avrebbe voluto urlare, piangere, fermare il tempo per capire cosa esattamente stava succedendo eppure si sentiva come se una forza estranea la stesse bloccando.

Quando sciolse l'abbraccio con Bucky, lo sguardo di quelli che erano stati sui amici le fece ricordare che aveva mentito a tutti loro, ma che adesso era già troppo tardi per rimediare. Thor le si avvicinò e lei mantenne a fatica il suo sguardo, non voleva che lo sapesse in quel modo, non voleva che lo sapesse così in fretta e soprattutto che fosse Loki a dirglielo.

«Immagino di doverti portare da lui, adesso.» gli disse, scostando lo sguardo dal suo.

«Quando tutto questo sarà finito, chiariremo.» le rispose lui di rimando.

La mano di Iris cercò quella di Bucky e solo dopo che queste si furono incontrare, lei si voltò per andare nella direzione di suo fratello.

[...]

«Vedo che hai portato ospiti, sorella.» tuonò su di lei il Dio degli inganni.

«Sapevi che questo momento sarebbe arrivato, Loki.»

«Non se ti fossi impegnata a sconfiggere il guardiano del Bifrost come ti avevo ordinato.»

«Ho passato un'eternità ad allenarmi con Hemindall, non è così semplice.»

«Non importa, adesso vieni qui.»

Iris sentì la presa di Bucky farsi più forte sulla sua mano, quasi come se le stesse silenziosamente dicendo di restare.

«Non erano questi, i patti. Loro sono qui, Thor è qui. Non combatterò per nessuno di voi due, adesso.»

Lo sguardo di Loki per un istante diventò rabbia pura, prima che sputasse con disprezzo «Sei esattamente come loro, non so cosa abbia trovato di diverso in te, sorella.», ferendola profondamente.

«Sono diventata esattamente come loro dopo che tu mi hai trattata come tutti gli altri. Non hai esitato un attimo a ferirmi e portarmi qui, quando stavo quasi per sentirmi parte di qualcosa. Credevo ci tenessi a me, come tieni a Frigga.»

«Cosa c'entra Lei adesso?»

«Lo sai bene cosa c'entra. Avete un legame speciale, fatto di piccoli gesti, sguardi, lei ti ha amato nonostante tutto. Io ti ho amato come un fratello, ti ho visto crescere, come hai potuto farmi questo?»

«Mi hai amato come un fratello perché per te non rappresentavo alcuna minaccia, perché sapevi che non sarei mai stato un Re!»

«Non è vero, Loki! Sei tu a non aver dato scelta a nostro padre, esattamente come me!»

«Se adesso puoi dirmi queste cose è solo merito mio! Saresti ancora a marcire in una cella, altrimenti! E guardati, la prima cosa che fai è rivoltarti contro tuo fratello, colui che ti ha salvato, e tutto per questi mortali! Cosa farai quando li vedrai invecchiare e morire uno dopo l'altro? Eh? Saranno polvere prima che tu te ne renda conto»

«Sai bene che loro non c'entrano. Sono io ad essere cambiata, ad aver preso una decisione! Voglio portarla avanti, davvero, perché non capisci? Sei forse geloso?»

«Sei una stupida se credi che possa importarmi qualcosa di te!» urlò il Dio dell'inganno ed Iris ne fu così scossa che non emise più nemmeno un fiato, solo una lacrima le solcò la guancia in silenzio. Aveva perso degli amici, ma mai si aspettava che lui le dicesse una cosa del genere. Lo aveva visto leggere all'ombra di un albero mentre Thor non faceva altro che farsi amare da tutti, lo vedeva guardare al fratello con ammirazione e speranza, con amore. Eppure tutto si riduceva a quelle parole. Lei non valeva abbastanza per farsi amare da lui.

It cannot be all there | Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora