Capitolo 22 - Now He Knew

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La ferita bruciava, mandandogli fitte di dolore lungo la gamba a ogni passo del cavallo, ma Guy strinse i denti e incitò l'animale a proseguire.
Doveva sbrigarsi e riuscire ad allontanarsi abbastanza dalla casa di Adeline prima che gli altri si accorgessero della sua fuga. Non poteva permettere che lo raggiungessero e che lo costringessero a tornare a letto: doveva andare da Isabella e salvarla dal mostro a cui la aveva venduta.
Se fosse riuscito a sopravvivere a quell'impresa, pensò Guy, avrebbe dovuto chiedere scusa ad Allan. Dopo averlo praticamente costretto a dirgli cosa ne fosse stato di Isabella, Guy lo aveva lasciato legato e imbavagliato sul letto al posto suo, profondamente addormentato dopo avergli fatto bere la medicina destinata ad alleviare il dolore della sua ferita.
In quel momento non gli sarebbe dispiaciuto averne presa almeno un po', ma non poteva permettersi di avere la mente annebbiata, doveva salvare sua sorella a tutti i costi.
Fece allontanare il cavallo dalla strada, inoltrandosi tra gli alberi e cercando di non perdere l'orientamento. Non conosceva bene quella zona, ma sapeva che Marian e Allan lo avrebbero cercato e lui non era disposto a tornare indietro prima di aver fatto quello che doveva per liberare sua sorella da Thornton.
Una freccia gli passò vicino e si perse tra i cespugli e Guy si affrettò a prendere l'arco per difendersi, poi si rese conto di chi era stato a scagliarla.
- Hood!
Lo cercò con lo sguardo e poco dopo Robin saltò giù dal ramo dell'albero su cui si era appostato.
- Mi stavo chiedendo quanto ci avresti messo. - Disse il fuorilegge.
- Che ci fai qui? - Chiese Guy, senza scendere da cavallo.
- Sorveglio la casa di Adeline. È stato Archer a dirmi dove eravate.
- Bravo. Continua a farlo allora.
Guy fece per spronare il cavallo, ma Robin afferrò le redini per fermarlo.
- Dove credi di andare?
Gisborne lo fissò con aria di sfida.
- A riprendere mia sorella.
Robin alzò un sopracciglio.
- In queste condizioni? È già tanto che tu riesca a stare in sella.
- Non sarà una ferita insignificante a fermarmi. E di certo non tu.
Robin lo fissò, scettico.
- Ah, sì? Vai pure allora. - Disse, allungando una mano per dargli una pacca amichevole sulla gamba. Guy impallidì e si piegò in avanti sulla sella senza riuscire a trattenere un gemito di dolore.
Robin lo osservò per qualche secondo, poi scosse la testa.
- Una ferita insignificante, eh? Ora vuoi tornare a casa di Adeline di tua spontanea volontà oppure devo trascinarti indietro legato?
Gisborne gli lanciò uno sguardo furioso.
- Io devo andare da Isabella.
- A cosa servirebbe? Cosa pensi di fare se sei ancora così debole?
Guy scese da cavallo facendo attenzione a non appoggiare il peso sulla gamba ferita e afferrò Robin Hood per le spalle, sbattendolo con la schiena contro un albero.
- Tu non capisci, Hood! - Ringhiò Guy.
Robin avrebbe potuto resistere facilmente a quell'aggressione, Gisborne aveva a malapena la forza di reggersi in piedi e sarebbe bastata una spinta a farlo vacillare, ma non lo fece.
Guardò Guy.
- E allora tu spiegamelo. - Disse quietamente.
- Non posso lasciarla nelle mani di quell'uomo! Le ha fatto cose orribili e continua a farla soffrire. Era solo una bambina, Hood, e io l'ho venduta a un demonio! È tutta colpa mia e ora devo salvarla!
Gisborne aveva iniziato a tremare mentre parlava e Robin si rese conto che era davvero sconvolto. Gli mise una mano sulla spalla per cercare di calmarlo.
- Pensi davvero che andare da solo e ferito ad attaccare un maniero per strappare via una donna al suo legittimo marito sia l'opzione migliore? Se vuoi farti impiccare, forse.
- Non la porterò via da suo marito, ucciderò quel porco!
- No, non lo farai.
- È l'unico modo. Se Thornton muore, lei sarà libera.
- E tu penzolerai da una forca. No. Troveremo un altro modo che non implichi la tua esecuzione.
- E se non ci fosse un altro modo?
- In quel caso ti aiuterò e probabilmente finiremo a dondolare attaccati a una corda fianco a fianco. Ma uccidere Thornton dovrà essere l'ultima risorsa e lo faremo solo se non ci saranno altre soluzioni. E in ogni caso prima di fare qualsiasi cosa dovrai guarire completamente da quella ferita.
Guy soffocò un singhiozzo.
- Come posso lasciarla ancora nelle mani di quel mostro? Come? Ora che so cosa le ha fatto, come posso sopportare di stare fermo a riposare mentre lui abusa di mia sorella? Isabella non sa che ho intenzione di salvarla, non posso lasciarle credere di averla abbandonata di nuovo!
Robin gli strinse la spalla per interrompere quello sfogo e Guy lo guardò.
- Ci vado io. - Disse Robin.
- Cosa?
- Tu torna a casa di Adeline e riposati, mangia, prendi infusi e medicine e fai tutto il necessario per guarire e riprendere le forze. Intanto io andrò nel luogo in cui vive tua sorella e studierò la situazione. Cercherò di scoprire se esiste un modo per salvarla e le darò il tuo messaggio, le dirò di non perdere la speranza perché torneremo a liberarla. E lo faremo non appena starai bene. Tu e io. Insieme. Può essere un compromesso accettabile?
- Faresti davvero questo per me?
- Per te, per Isabella, per Marian e per tutti quelli che in qualche modo ci tengono a quella tua testa dura, me compreso. Ora risali a cavallo e torna indietro prima che ti diano per morto. Fidati di me e aspetta il mio ritorno, so che non sarà facile, ma è necessario.
Gisborne annuì.
- Lo farò. E se mi aiuterai a salvarla te ne sarò grato per sempre.
Robin sogghignò.
- Aggiungilo alla lista dei tuoi debiti nei miei confronti.

From Ashes, Through the Fire (Italiano) (From Ashes Vol.3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora