Capitolo 26 - A Friend in Clun

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Guy controllò per un'ultima volta le cifre riportate sulla pergamena, poi ripose il registro con un sospiro di stanchezza.
Quando Locksley era sua, era l'affidabile Thornton a occuparsi di registrare e verificare la contabilità delle terre e del villaggio, ma per il momento era Gisborne a dover fare lo stesso lavoro per Knighton, almeno finché non avesse trovato qualcuno di altrettanto degno di fiducia.
Almeno, pensò con soddisfazione, anche quel mese non avrebbe avuto problemi a pagare le tasse dello sceriffo, un bel cambiamento dai primi tempi, quando aveva dovuto contare sull'aiuto di Robin Hood per non perdere le sue terre.
Stanco di aver passato le ultime ore a fissare le pagine del registro, decise di uscire a cavalcare.
Avrebbe fatto un rapido giro per controllare che non ci fossero problemi di nessun tipo a Knighton e poi si sarebbe diretto a Locksley.
Dopo la prima notte passata nella sua nuova casa, Guy non aveva più provato la stessa lacerante solitudine, anche perché sia Allan che la famiglia di Mary e Jack si erano trasferiti a Knighton Hall, ma la mancanza di Marian era sempre costante e quando non erano insieme Gisborne sentiva il desiderio di averla accanto.
L'assenza di Marian era come il dolore della sua ferita alla gamba: non gli impediva di vivere e comportarsi normalmente, ma era sempre presente ai margini della sua mente e a tratti si acuiva, diventando pungente e quasi insopportabile.
Vederla placava il suo cuore per qualche ora, ma Guy si costringeva a limitare le proprie visite a Locksley perché la gente non avesse più motivo di criticare il loro comportamento e anche perché altrimenti non era sicuro che sarebbe stato capace di aspettare il ritorno di Robin.
Ma aspettare era l'unica cosa che potesse fare, sia per poter sposare Marian senza dover portare il peso dell'infelicità di Isabella sulle spalle, sia per dar modo alla ferita di rimarginarsi completamente. Anche se a volte attendere che il tempo passasse era davvero troppo difficile.
Quando uscì da Knighton Hall, Jack aveva già sellato il suo cavallo e quello di Allan. Il ragazzino sorrideva con orgoglio nell'indossare la tunica con i colori di Gisborne: era giovane, ma Sir Guy lo aveva ritenuto abbastanza responsabile da affidargli la cura dei suoi cavalli e quel lavoro nelle scuderie lo faceva sentire più adulto di quello che era.
Guy montò a cavallo e Allan lo imitò subito dopo. Percorsero fianco a fianco tutte le terre di Knighton, assicurandosi che non ci fossero problemi di nessun tipo, ascoltando le richieste degli abitanti del villaggio e risolvendo piccole dispute, poi Guy guidò il cavallo lungo la strada che conduceva fuori dal villaggio e lo spronò per farlo galoppare.
Allan sorrise e lo imitò, cercando di competere con lui, ma quando videro altri viandanti in lontananza sulla strada e si decisero a rallentare, Guy era ancora in testa, un po' affannato, ma di umore più rilassato.
- Giz, se Marian ti vedesse cavalcare così puoi stare sicuro che ti rimprovererebbe di non prenderti abbastanza cura della tua ferita.
- E tu non dirle niente. - Rispose Gisborne con un sogghigno.
- Anche perché questo è il meno, considerando che il Guardiano Notturno si è dato da fare molto spesso negli ultimi tempi. Davvero, Giz, dovresti stare più attento, altrimenti non guarirà bene.
- Sto bene, Allan, davvero. E comunque il Guardiano Notturno si è limitato ad aiutare Little John con le consegne di cibo. Con Robin e gli altri assenti non sarebbe riuscito a coprire tutti i punti di consegna da solo.
- Se me lo avessi detto vi avrei aiutato.
- Se te lo avessi detto ho il sospetto che me lo avresti impedito e che mi avresti costretto a restare a letto.
- Come se ti si potesse impedire di fare qualcosa quando te lo metti in testa.
Guy sorrise con aria innocente e stava per rispondere ad Allan quando i due uomini videro un messaggero con la divisa di Nottingham che cavalcava verso di loro.
Gisborne si chiese che tipo di notizie portasse e perché si stava dirigendo in direzione di Knighton, quando il giovane si fermò davanti a loro.
- Sir Guy di Gisborne. - Disse, e la sua non era una domanda, quel ragazzo lavorava già al castello quando Guy era il maestro d'armi dello sceriffo. - Ho un messaggio urgente per voi, stavo venendo a Knighton per portarvelo.
Guy lo prese e il giovane tornò da dove era venuto, al galoppo.
- Cos'è? - Chiese Allan, sbirciando Guy mentre l'amico leggeva la pergamena stropicciata che gli era stata messa in mano dal messaggero. Sul retro si vedevano altre scritte, come se la persona che aveva inviato quel messaggio avesse preso il primo foglio trovato a portata di mano per scrivere un appunto in tutta fretta.
- È di Archer. Dice che se ho amici a Clun è meglio che suggerisca loro di andare a fare visita a qualche parente altrove. Al più presto.
Guy era impallidito. Archer non lo avvisava mai dei piani dello sceriffo, così come lui e Robin non gli dicevano delle loro missioni notturne. Per farlo doveva trattarsi di qualcosa di veramente grave.
- A Clun abitano Will e Djaq! - Esclamò Allan.
Guy spronò il cavallo, facendolo partire al galoppo.

From Ashes, Through the Fire (Italiano) (From Ashes Vol.3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora