Capitolo 45 - They Wept Together

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Ghislaine era in piedi di fronte a lui, con le labbra increspate da un leggero sorriso e a Guy sembrò che fosse passato solo un giorno dall'ultima volta che l'aveva vista.
Sua madre era identica a come la ricordava nelle sue memorie di bambino e la sua presenza era così reale che Guy si convinse che quello doveva essere sicuramente l'aldilà.
Fece un passo avanti e Ghislaine allargò leggermente le braccia, invitandolo ad abbracciarla. Guy corse da lei, inciampò e si ritrovò in ginocchio ai suoi piedi.
Non perse tempo a rialzarsi e la strinse a sé, appoggiando il viso sul suo grembo come faceva da bambino e versando finalmente le lacrime che teneva nel suo cuore da oltre venti anni.
Ghislaine si curvò su di lui per consolarlo e gli passò una mano tra i capelli arruffati prima di baciarlo in fronte e tenerlo stretto per un po'.
Guy alzò il viso per guardarla e sorrise tra le lacrime.
- Quando ero bambino lo facevi sempre, lo ricordo bene.
Ghislaine lo accarezzò ancora una volta, poi si scostò da lui e gli prese le mani per incoraggiarlo a rialzarsi.
- Quando tuo padre è partito per le crociate sei stato tu a non volere più i miei baci.
Guy le sorrise con tristezza.
- Mi aveva detto che in sua assenza dovevo essere io l'uomo di casa e pensavo che le dimostrazioni di affetto fossero da bambini. Credevo che respingendo ogni tenerezza sarei diventato più forte... E questo è un errore che ho ripetuto così tante volte...
- E ha mai funzionato?
- Non ricordo l'ultimo bacio che ti ho dato... A volte ti guardavo coccolare Isabella ed ero invidioso di lei. Avrei voluto anche io una carezza, ma ero troppo orgoglioso per ammetterlo. Non sai quanto ho rimpianto di non averti dato almeno un ultimo abbraccio prima di perderti, non sai quanto ho desiderato di potermi rifugiare tra le tue braccia nei momenti più oscuri...
- Dammi un bacio ora.
Gisborne si chinò su di lei per baciarle la guancia, con la devozione che avrebbe potuto riservare a qualcosa di sacro.
Quando Guy si staccò da lei, la madre lo guardò, osservandolo con attenzione.
- Sapevo che saresti diventato alto, ma sei cresciuto ancora. Sei diventato un uomo, Guy.
Ghislaine sedette sulla riva del fiume e Gisborne la imitò, rendendosi conto all'improvviso che quando era morta, sua madre doveva aver avuto più o meno la sua stessa età e che lui aveva passato più anni della sua vita a rimpiangere la sua morte di quanti non ne avesse vissuti insieme a lei.
Era un pensiero triste.
- Non sono la persona che avrei dovuto essere. Quanto devo averti delusa...
Ghislaine gli prese una mano.
- Sei mio figlio. I tuoi errori non possono diminuire l'amore che provo per te.
- Anche Isabella è tua figlia e sta soffrendo per colpa mia. Non sono stato capace di proteggerla... E se fossi stato più coraggioso, se avessi affrontato le fiamme, non ce ne sarebbe stato nemmeno bisogno.
- Non potevi salvarci, Guy, non potevi fare niente. Se fossi rientrato in casa saresti morto anche tu.
- Potevo evitare di appiccare l'incendio! - Gridò Guy. - Non me lo sono mai perdonato.
- Non è stata colpa tua, è stato solo un incidente. Non c'è nulla da perdonare.
Guy chiuse gli occhi per impedire a nuove lacrime di scendere.
Quelle erano le parole che aveva desiderato di sentire per così tanto tempo, le parole che gli avrebbero fatto scivolare via dalle spalle il peso che lo aveva oppresso in tutti quegli anni.
Ghislaine gli mise una mano sulla schiena e Guy si ritrovò a sorridere.
Finalmente si sentiva in pace, come non gli era mai capitato da molto tempo e desiderava solo che quella sensazione durasse per sempre.
- Voglio restare qui. Non mandarmi via. - Disse in fretta, improvvisamente spaventato al pensiero di poter essere scacciato dal paradiso.
Ghislaine lo fissò, improvvisamente seria.
- Questo puoi deciderlo solo tu, Guy.

Robin rallentò l'andatura del cavallo mentre si avvicinavano alla capanna di Matilda. Aveva paura di arrivare solo per scoprire che Guy era già morto e voleva ritardare quel momento.
Finché non lo avesse saputo per certo, nel suo cuore poteva sperare che Gisborne si sarebbe ripreso, che ci fosse una possibilità, anche minima.
Marian, aggrappata con le braccia alla sua vita, continuava a tremare e Robin si chiese come avrebbe potuto confortarla se anche lui si sentiva così a pezzi.
Un tempo sarebbe stato felice di avere la ragazza così vicina a lui, di sentire il suo corpo stretto alla sua schiena come in quel momento e di sapere che il suo nemico e rivale era in punto di morte.
Se gli avessero raccontato che si sarebbe dispiaciuto così tanto per Guy di Gisborne, di certo si sarebbe messo a ridere e avrebbe trovato assurdo anche il modo in cui erano cambiati i suoi sentimenti per Marian.
Sapeva che anche se Guy fosse morto, lui non avrebbe fatto nulla per riavvicinarsi a lei, non avrebbe tentato di riconquistare il suo amore.
Si ritrovò a pensare a Isabella, al calore del suo corpo tra le sue braccia e al dono enorme che gli aveva fatto trovando il coraggio di dargli fiducia quando nella sua vita aveva ricevuto solo violenza e dolore.
Avrebbe sofferto anche lei per la morte di Guy, anche se diceva di odiare suo fratello e Robin non sopportava il pensiero di non poter essere accanto a lei per consolarla nel momento in cui Archer le avrebbe dato la notizia.
Se Guy non potrà farlo, ti salverò io in qualche modo. È una promessa che faccio a entrambi.
Il cavallo di Meg si affiancò al suo e Robin si girò a guardare la ragazza. Si era accorto da subito della sua presenza, ma nessuno di loro tre aveva avuto voglia di parlare con gli altri due fino a quel momento.
Cavalcando avevano raggiunto il punto dove si era fermato Archer, a una certa distanza dalla capanna. Il giovane aveva acceso un fuoco e si era seduto accanto a esso, in attesa.
Robin gli lanciò uno sguardo interrogativo e Archer scosse la testa.
- Nessuna novità. - Disse a bassa voce, mentre gli altri smontavano da cavallo.
- Robin? Dov'è Allan? - Chiese Meg. - Perché non è qui?
- È corso via quando Matilda ci ha detto che Guy non ce l'avrebbe fatta. - Disse Archer.
- Da che parte?
Robin indicò il sentiero tra gli alberi preso da Allan e la ragazza rimontò a cavallo.
- Vado a cercarlo.

From Ashes, Through the Fire (Italiano) (From Ashes Vol.3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora