Capitolo 5

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"How I wish, how I wish you were here.

We're just two lost souls swimming in a fish bowl,

year after year, running over the same old ground.

What have we found? The same old fears,

wish you were here"

- PINK FLOID (Wish You Were Here)


Logan

"BROOM", la stanza venne rischiarata da un lampo mentre nelle pareti vennero riflessi i rami dell'albero al di fuori della finestra.

Un cigolio catturò la mia attenzione, mi voltai verso la porta della mia camera da letto, una piccola figura si stagliava li davanti.

«Papà... posso dormire con te?» piagnucolò una flebile vocina.

Le labbra mi si incurvarono in un sorriso, scostai le lenzuola ed il piumone. Due piccole gambette corsero verso il letto e un peluche mi volò in faccia mentre un bimbetto riccioluto si arrampicava sul materasso.

«Grazie papà» mormorò Richy accoccolandosi tra le mie braccia.

Il materasso scese una seconda volta sotto al peso di Hope che si acciambellò ai nostri piedi.

Un ennesimo lampo illuminò la stanza ed il mio bambino nascose il volto nel mio petto. Gli accarezzai dolcemente la schiena.

«Non devi avere paura, si sta allontanando».

«Come fai a saperlo?», la voce gli uscì ovattata da contro il mio collo.

Un flash.

«Uno, due, tre, quattro, cinque...».

"BROOM".

Gli occhietti verdi di Richy si illuminarono insieme alla stanza.

«Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette...».

"BROOM".

«Senti, si sta allontanando. Conta con me».

Quando la stanza venne rischiarata da un successivo lampo contammo insieme.

«Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove...».

"BROOM".

«Adesso dormi», gli posai un bacio sulla nuca, «È per ogni battito del tuo cuore che il mio continua a battere» sussurrai.

Chiusi gli occhi a mia volta, nella speranza di riuscire finalmente ad addormentarmi.

A differenza del mio piccolo ometto, ciò che teneva sveglio me quella notte, non era il temporale, erano i ricordi di quello che era successo ore prima.

Il ricordo di Claire, delle sue labbra morbide che sapevano di biscotti e giorni felici, del suo corpo caldo e bagnato premuto contro il mio, i suoi piccoli ansimi. Non riuscivo a dimenticare niente di tutto ciò. Quasi non riuscivo a crederci. Mi ero domandato più volte se non fosse stato il frutto della mia immaginazione. Ma poi inspiravo e mi ricordavo del suo profumo che sapeva di gelsomino e zucchero filato.

Cosa mi era saltato in mente? Non avrei dovuto baciarla. Ma le sue labbra... invitanti come il canto di una sirena per le mie. Non avevo resistito e quando mi aveva allontanato ero sicuro di aver fatto una stronzata, ma poi, quando mi aveva attirato a se ed aveva premuto la sua bocca sulla mia... non ci avevo visto più. In quel momento non erano passati cinque anni, in quell'istante ero tornato alla prima volta che avevamo fatto l'amore. Ai nostri corpi bagnati che bramavano il tocco l'uno dell'altra. Al suo fidarsi incondizionatamente di me.

2. Brokenheart - L'amore non conosce ostacoliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora