Capitolo 15

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"E al di là della notte

mi aspetterà

spero

il sapore di un nuovo azzurro"

- Nazim Hikmet


Logan

 «Questo deve sparire» ringhiai.

Sentire la sua setosa pelle sotto al mio palmo fece fremere il mio cazzo che già premeva dolorosamente contro la patta dei pantaloni.

Molto presto feci sparire il suo reggiseno ed una volta liberi, i suoi capezzoli, puntarono verso di me. Non resistetti e la mia bocca si chiuse attorno ad uno di loro. Con movimenti circolari della lingua la mandai in estasi. Intrecciò le dita tra i miei capelli mentre mi premeva contro di se. Sorrisi contro la sua pelle sensibile.

Con uno scocco sonoro liberai il bocciolo roseo dalla mia dolce morsa. «Sei così dolce».

Osservai quella perla lucida e afferrai entrambi i suoi seni accarezzandoli. Erano due perfette pesche mature, morbidi e setosi, e li avevo sognati per tutto quel tempo...

Inarcò la schiena contro le mie mani per poi posare le sue, di manine, sulle mie spalle. Applicò una leggera pressione per spingermi all'indietro, fino a che la mia schiena non premette sul materasso e lei si trovò a cavalcioni su di me.

«Ciao». Ci stavamo guardando negli occhi, racchiusi in una tenda fatta di fili d'oro che erano i suoi capelli.

«Ciao», mi sorrise.

Era da un bel po' che non vedevo quel sorriso, e la sola vista dei suo perfetti denti bianchi e di due adorabili fossette mi fece fremere il cuore.

Allungai la mano e mi chiusi nel palmo il suo volto, con il pollice presi ad accarezzarla mentre lei chiudeva gli occhi e si rilassava al mio tocco.

Non so descrivere quello che stavo provando, ero a metà tra sogno e realtà. Non riuscivo a credere che stesse succedendo davvero. Sentire la sua pelle morbida, inspirare il suo profumo, immergermi nel suo calore.

Sollevai leggermente la nuca e feci sfiorare le nostre labbra, con la punta della lingua delineai i contorni del suo labbro inferiore. Il suo respiro spezzato soffiava sulla mia bocca, così mi presi la libertà di approfondire quel bacio. Quando le nostre lingue si intrecciarono, una volta che fui inebriato dal suo sapore, tornai a ragionare con qualcosa più a sud rispetto al mio cuore.

Le afferrai i fianchi e in un gesto repentino invertii la posizione. Claire emise una sorta di squittio ed a quel punto mi irrigidii.

«Scusa, io...», mi passai una mano tra i capelli, «non ci pesavo».

Dovevo cercare di ragionare con altro, oltre che con il mio cazzo. Dovevo ricordarmi che lei era la mia Claire e che dovevo lasciare a lei il controllo della situazione e non comportarmi come un animale.

«Cosa? No», ansimò.

Mi afferrò dietro la nuca e mi fece chinare su di lei.

«Mi hai solo preso alla sprovvista», applicò più pressione fino a che i nostri nasi non si sfiorarono, «Mi fido di te, Logan. Non voglio più che tu ti trattenga», soffiò contro la mia bocca.

«Sicura?» chiesi perdendomi nel suo sguardo. Le sue iridi di ghiaccio si erano trasformate, scurendosi, come il blu alla base di una fiamma.

Invece che rispondere a parole, eliminò lo spazio che separava le nostre bocche e mi baciò avidamente.

2. Brokenheart - L'amore non conosce ostacoliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora