Capitolo 36

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"Could you be the most beautiful girl in the world?

It's plain to see you're the reason that God made a girl

When the day turns into the last day of all time

I can say I hope you are in these arms of mine

And when the night falls before that day I will cry

I will cry tears of joy 'cause after you all one can do is die, oh"

- PRINCE (The most beautiful girl in the world)


Logan

La sua gonna ampia si aprì mentre le facevo fare una giravolta per poi stringerla nuovamente tra le mie braccia. La sua risata risuonò contro il mio petto.

<<Andiamo signora Grant?>>, amavo chiamarla con il mio cognome, probabilmente non me ne sarei stanco molto in fretta.

Il suo capo si sollevò verso di me mentre con i suoi occhi lucenti mi guardava divertita e un po' brilla.

<<Andiamo signor Grant>> mi scimmiottò prendendomi per mano.

Salutammo i reciproci genitori e stringemmo in un lungo abbraccio Richard prima di incamminarci fuori dal tendone e verso la fattoria che ci avrebbe ospitati per la notte. Il mattino seguente saremmo partiti per il viaggio di nozze, la quale meta mi era ancora oscura perché Claire non me l'aveva voluta svelare.

Inciampò un paio di volte prima di prendere la decisione di fermarsi. Si sorresse al mio braccio, ed una alla volta si tolse le scarpe con i tacchi.

<<Così va meglio>> sospirò regalandomi un grosso sorriso.

Senza pensarci un attimo mi piegai sulle ginocchia e la presi in braccio.

<<Che fai?! Non puoi portarmi in braccio fino alla nostra camera!>>.

Mentre le sue braccia mi cingevano il collo ed io inspiravo il suo profumo presi a camminare verso il piccolo bed and breakfast che ci avrebbe ospitati.

Pensavo che si sarebbe lamentata ulteriormente, invece rimase zitta ed immobile, stretta tra le mie braccia, con il volto nascosto nell'incavo del mio collo. Persino arrivata alla piccola hall rimase in silenzio ed ancora una volta raggiunta la nostra camera. Solo quando con un calcio mi richiusi la porta alle spalle le ritornò la parola.

<<Ora puoi mettermi giù, marito>>, il solo fatto di sentirla chiamarmi così mi fece rizzare il cazzo negli eleganti pantaloni del completo.

Lentamente la feci scivolare lungo il mio corpo. Ogni cellula del mio essere fremeva per prenderla e farla sua.

<<Vado un attimo in bagno>>.

Non riuscii a trattenere un grugnito mentre lei mi regalava un sorrisetto e faceva una corsetta verso il bagno della nostra camera. La guardai nel suo abito da sposa, bella più che mai, sparire nella piccola stanzetta, per poi dirigermi verso il piccolo letto a baldacchino al centro della stanza. La camera da letto non era di chissà quale lusso, era una camera di una media grandezza, quasi interamente in legno scuro, in uno stile rustico... ma era perfetta. Era intima, era accogliente, era la stanza perfetta dove passare la prima di molte notti che avremmo trascorso insieme da marito e moglie.

Mi ero già sfilato scarpe e calzini, mi ero tolto la fascia dello smoking e la giacca, e stavo litigando con il dannato papillon quando sentii la porta del bagno aprirsi. Decisi di non voltarmi. Ascoltai i suoi piccoli passi mentre si muoveva sulle tavole del vecchio parquet che cigolavano.

2. Brokenheart - L'amore non conosce ostacoliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora