Capitolo 35

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"Se so cos'è l'amore,

è grazie a te."

- Herman Hesse


Claire

In lontananza, oltre file di alberi e distese di prato, dietro colline e tra qualche nuvola, il sole, che pochi minuti prima aveva tinto il cielo con i suoi colori caldi, stava tramontando. Nel crepuscolo chiusi gli occhi stretta tra le braccia di mio marito.

Mio marito!

Sospirai quasi di sollievo a quel pensiero. Avevo sposato il mio migliore amico, il mio amante, la mia anima gemella.

Logan Grant.

Claire Grant... Non suona così bene?

<<Stai tremando, è meglio se rientriamo>>, il suo respiro caldo mi solleticò l'orecchio.

<<Ancora due minuti, non ho freddo>>. Ed era così, avevo la pelle d'oca ma non per la ragione che pensava lui. Non era l'aria frizzante dell'autunno a farmi rabbrividire. Era lui. Era sempre lui.

<<Gli invitati si staranno chiedendo dove siamo finiti>>.

Lanciai un'occhiata verso il grande tendone al centro di uno spiazzo di prato. Al buio l'atmosfera era ancora meglio di quando eravamo arrivati. Adesso le lucette che riempivano quello spazio e le lanterne al di fuori sembravano migliaia di stelle pronte a brillare solo per noi. La musica mi arrivava assordante alle orecchie anche da quella distanza.

<<Credo che siano tutti troppo ubriachi per chiedersi dove siamo finiti>>, ridacchiai e lui mi strinse di più a se.

<<Hai ragione, solo che non voglio che tu ti ammali prima di partire per il viaggio di nozze, l'aria è frizzante>>, mi premette la schiena sempre di più contro il suo possente petto, come se potesse inglobarmi in lui. <<Me lo dirai prima di partire dove andremo?>>.

Voltai il capo nella sua direzione ed un sorrisetto furbetto mi incurvò le labbra. <<No, è una sorpresa. Il mio regalo di nozze>>. Mi misi in punta di piedi e sfiorai la sua bocca con la mia.

Le sue mani mi afferrarono saldamente la vita e mi fecero voltare verso di lui. <<È il secondo giorno più bello della mia vita>>, sussurrò contro le mie labbra.

Non gli chiesi quale fosse il primo, perché ero sicura che fosse la nascita di Richard. <<Anche il mio>>.

Mi scostò leggermente ed inarcò un sopracciglio. <<Il secondo?>> chiese con un cipiglio che mi fece ridacchiare.

<<Il primo è stato la prima volta che abbiamo fatto l'amore>>, i suoi occhi vennero attraversati da un luccichio mentre il cielo si faceva sempre più scuro sulle nostre teste ed attorno a noi. <<La prima volta che ho capito di amarti, la prima volta che mi sono concessa completamente a te, che ho capito di potermi fidare, che ti ho lasciato entrare completamente dentro di me, in ogni senso>>, gli feci un occhiolino vedendo il suo sguardo adombrarsi.

Sapevo a cosa stava pensando, quella notte era stata stupenda, perfetta, ma il risveglio... al nostro risveglio tutto il nostro mondo ci era caduto addosso.

Passai le dita sulla sua fronte, in una carezza, nel tentativo di spianare il suo cipiglio. <<Sono felice che sia andata così>>.

Il suo sguardo mi guardò indagatore mentre la sua mano si posava sulla mia che ora premeva sulla sua guancia liscia e calda.

2. Brokenheart - L'amore non conosce ostacoliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora