15. Menta e dopobarba

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Ho la bocca impastata e una sete terribile.
Mi muovo leggermente verso destra affondando la testa nelle coperte fresche del mio letto.

Profumano di buono. Mia mamma deve averle lavate con un detersivo diverso dal solito. Adesso profumano di menta e dopobarba.

Perché profumano di dopobarba?

Non riesco a ragionare di prima mattina, così scaccio i pensieri dalla testa e infilo una mano sotto il cuscino mettendomi comoda.

Rimango qualche secondo con la faccia schiacciata al cuscino, intenta ad addormentarmi di nuovo.

Un secondo.
I maschi usano il dopobarba.
Oh cazzo!
Oh cazzissimo!

Con un balzo mi metto a sedere, facendomi venire un giramento di testa per il movimento brusco.

Cerco di aprire gli occhi, ma la luce è troppa.

Ma dove sono?
Mi guardo intorno e uno strano senso di panico mi invade il corpo facendomi venire la tachicardia.

Mi trovo seduta su un letto, al centro di una stanza dalle pareti bianche.
Questa non è camera mia, cazzo.
Non è nemmeno quella di Kassandra o di Bryan.

Oh mio dio. Dove sono finita?
Sento il cuore in gola mentre mi scosto le coperte dal corpo.
Le mie gambe sono nude e indosso solo una maglia.
La scosto lentamente per vedere se ho ancora le mutande e faccio un respiro profondo quando vedo i cuori rossi sulla stoffa bianca.

Okay Emma.
Calmati.

A casa di chi sono andata ieri sera?
Non è da me andarmene via con il primo che passa.
Ho fatto sesso con uno sconosciuto?
Oh merda.
E se avessi preso l'AIDS?

I miei occhi si riempiono di lacrime mentre con mani tremanti mi scosto i capelli dal viso.

«Ti sei svegliata finalmente» alzo di scatto lo sguardo verso una voce che io già conosco.
Tyler?
Lo guardo come se fosse un alieno.
Un momento.
Io sono nel letto di Tyler?

Spalanco gli occhi non appena formulo quel pensiero.
Oh mio dio.
Ho fatto sesso con Tyler?
Ma la cosa peggiore è che potrei aver fatto sesso con lui e non ricordarmelo.
Cazzo, ho fatto sesso con un ventiseienne.
E se andasse in carcere per colpa mia?

«Cosa ci faccio qui?» domando con la gola secca e solo ora mi accorgo che indossa soltanto un paio di pantaloncini.
Ma come fa ad essere così bello anche di prima mattina?
«Ieri sera sei praticamente svenuta sul bancone da bar» ridacchia e io non posso fare a meno di osservare i suoi denti perfetti.
Quindi c'era anche lui ieri sera.
Non l'ho nemmeno visto.
Non berrò mai più, lo giuro.
«Noi due abbiamo....» lascio la frase in sospeso perché non ho il coraggio di continuarla.
«No. Sta tranquilla» sussurra appoggiandosi allo stipite della porta.
Ma perché sta là a fissarmi mentre io sto morendo?

Rilascio un sospiro di sollievo.
Menomale.

«Quanto hai bevuto ieri sera?» domanda e io mi tocco le tempie per il dolore alla testa.
«Sono davvero un'alcolizzata» sussurro.
Kassandra aveva ragione e quel barista non doveva darmi da bere.
I miei ricordi si fermano poco dopo, poi il vuoto.
«Ma perché sono a casa tua?» domando posando di nuovo gli occhi sulla sua figura.
Mi alzerei dal letto, ma non ho i pantaloni.

Oddio sono nel suo letto.
Abbiamo dormito insieme?

«Non potevo portarti a casa in questo stato e la tua amica ha detto che dormiva dal tuo fidanzatino. Non ti lasciavo con quello lì» lo guardo perplessa.
Fidanzatino?
«Bryan non è il mio ragazzo» borbotto decidendomi ad alzarmi dal letto.
Infondo sono in mutande, mica nuda.
E poi mi ha già vista in intimo.
«Quante volte dovrò ancora dirtelo?» lo fulmino con lo sguardo, ma vedo i suoi occhi posarsi sulle mie gambe nude.

Si lecca le labbra lentamente e io avvampo.
Svengo.
Tiro giù la maglia per coprirmi il più possibile, ma mi accorgo subito che sono senza reggiseno.

Perché non ho il reggiseno?
Sta andando di male in peggio.
Cosa ho combinato ieri sera?

Gli occhi di Tyler saettano sul mio seno e vedo il suo pomo d'Adamo fare su e giù.
Sento le mie mutandine bagnarsi e avvampo ancora di più.
Non guardarmi in questo modo.
Sono un'adolescente con gli ormoni a palla e lui mi guarda in un modo in cui nessuno ha fatto prima d'ora.

Devo uscire da qui, adesso.

«Che-che ore sono?» balbetto a disagio.
«Le 11:30» dice e io spalanco gli occhi.
«Cosa?!» un urlo acuto mi perfora il timpano e mi accorgo solo dopo di averlo fatto io.
Sono finita.
Oggi è il mio ultimo giorno sulla terra.
Mia madre mi fa fuori.
Come una pazza mi metto alla ricerca dei miei vestiti.
«Merda! Merda! Merda!» urlo nel panico non trovando niente di mio.
Mi muovo come una pazza in una stanza che non conosco.
«Che ti prende?» Tyler è alle mie spalle e io mi rendo conto di essere piegata in due e di essere solo in mutande.
Mi alzo di scatto.
«I miei fratelli sono arrivati a casa e io non sono lì. Mia mamma mi ammazza» piagnucolo e sento le mie gambe tremare.
Mi guardo di sfuggita allo specchio alla mia destra e sobbalzo dallo spavento.

«Oh mio dio, sono orribile! Posso farmi una doccia?» domando a Tyler che mi sta guardando senza sapere cosa fare.
Comunque gli sono grata che abbia pensato a me.
Insomma, avrebbe potuto fare finta di non conoscermi e lasciarmi lì, ma non lo ha fatto e si è preso cura di me.
«Certo. Gli asciugamani puliti sono sul ripiano» dice e mi indica la porta del bagno.
«Potresti cercare i miei vestiti, per favore?» lo scongiuro mentre mi precipito in bagno, dove lui mi segue.
«Te li lascio sul mio letto» afferma dopodiché mi lascia sola in bagno.

Dopo neanche cinque minuti sono vestita e profumata.
Credo che Tyler abbia anche lavato i miei vestiti dato che hanno lo stesso profumo di menta delle lenzuola.

Adesso però devo scappare.
Spero che i miei non mi vedano uscire da casa di Tyler altrimenti sono spacciata.
Dirò che sono stata da Kassandra.

Esco velocemente dalla camera e cerco di ricordare come era la vecchia casa dei nonni.
Quando arrivo di sotto vedo Tyler intento a cucinare qualcosa.

Mi schiarisco la voce e lui si gira nella mia direzione con una padella in mano.
«Vuoi fare colazione? Ho preparato dei pancake» dice e io lo guardo a bocca aperta.
«Ieri dicevi di volerne una vagonata» ridacchia e io mi avvicino a lui.

Ha fatto un gesto dolcissimo.
Lo bacerei se solo non fosse tutto così complicato.

«Grazie Tyler, ma devo davvero scappare» sussurro arrivandogli di fronte.
«Ti ringrazio per non avermi abbandonata in discoteca» mi alzo sulle punte e sorreggendomi al bancone da cucina dietro a lui, gli poso un bacio sulla guancia.

Ho un brivido quando le mie labbra entrano in contatto con la sua pelle.
Non abbiamo mai avuto nulla di così intimo.
Indugio un po' sulla sua guancia ricoperta da un sottile strato di barba.
Da così vicino il suo profumo è più intenso.
È così buono da farmi venire la voglia di sniffarlo a vita.

«Non ti avrei mai lasciata sola» sussurra posando una mano sul mio fianco.
Improvvisamente ho la pelle d'oca.
«Mi fai impazzire con il mio profumo addosso» sussurra sfregando il suo naso sul mio collo.
Oh mamma.
Cosa sta succedendo?
Perché adesso abbiamo un contatto fisico così forte?

Oh cazzo.
Ma io devo andare a casa.

Mi stacco di scatto da lui, che mi guarda perplesso.
«Devo andare» sussurro prima di correre via senza mai voltarmi a guardarlo.
Tyler è una tentazione.
E le tentazioni fanno male.

Speriamo i miei non si accorgano di niente.



Note:
Mi sono appena accorta di essermi dimenticata di aggiungere lo spazio autrice.
Ops✌🏻😊.

Sarò breve e coincisa.

Vi è piaciuto?
Ve lo aspettavate?
Lo so, lo so. Volevate il bacio😘.
Non odiatemi, ma dovrete aspettare ancora un po' 😉.

Vi adoro💚.

YoungbloodWhere stories live. Discover now