49. Come hai potuto?

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Non può essere vero.
Tyler non può essere il mio fratellastro.
Come ha potuto fingere per tutto questo tempo?
Lui ed io abbiamo fatto l'amore. Ho fatto sesso con il mio fratellastro, con il quarto figlio di mia mamma.
E lui lo sapeva.
Con che coraggio ha potuto fare una cosa del genere?
Mi ha mentito per tutto questo tempo.
È riuscito a guardarmi negli occhi e a mentirmi.
Mi ha usata e mi ha gettata via.
Che cosa ho fatto?
Come ho potuto fidarmi di lui?

Gli ho dato tutto fino a perdermi e lui mi ha risucchiata, mi ha prosciugata fino all'ultima goccia senza lasciarmi nulla di sé.
E solo ora me ne rendo conto.
Mi accorgo del muro indistruttibile che ha messo tra noi due per non farmi avvicinare, per tenermi a debita distanza, mentre io gli ho concesso tutta me stessa.
L'ho integrato nella mia vita. Ho cercato di farlo andare d'accordo con i miei amici e con la mia famiglia e lui se ne è approfittato.

La mia domanda è: perché?

Perché a me?
Perché usarmi in questo modo?
Avrei dovuto capirlo. I suoi comportamenti strani, quel messaggio ambiguo e le domande sulla mia famiglia.
Mi pento.
Mi pento di non essermene accorta.
Avrebbe potuto dirmi la verità subito, forse avrei capito, ma adesso... adesso mi sento persa.

Mi hanno mentito per tutti questi anni.
Chissà se papà lo sa, se Seth e Hailey ne sono a conoscenza.

Perché mi hai fatto questo Tyler?

«Emma» la sua voce mi fa trasalire e mi appiccico maggiormente alla porta quando lo vedo di fronte a me.
Lo guardo con ribrezzo e dolore.
Come hai potuto?
Ti credevo. Pensavo non mi avresti mai fatto del male.
Mi volto con uno scatto cercando di afferrare il pomello della maniglia per andarmene, per non vederlo più.
Ma le lacrime mi offuscano la vista, impedendomi di centrare il bersaglio.
«Em» graffio la porta, ma è troppo tardi.
Lui c'è e ci sarà per sempre.
«Emma. Calmati» sussurra afferrandomi le braccia, ma io mi svincolo, inutilmente dato che è più forte di me e come sempre fa di me ciò che vuole.
Appoggio la fronte alla porta, lasciandomi andare ad un pianto disperato.

«Lasciami» singhiozzo così forte da farmi male al petto, «Lasciami andare» lo supplico.
Sento la pressione delle sue dita farsi sempre più lieve fino a liberarmi.
Mi copro il viso con le mani, scuotendo la testa.
Che cosa sto facendo della mia vita?
«Emma ti prego. Parliamo»
Parlare? Parlare di cosa?
Di come mi hai usata per arrivare alla mia famiglia?

«Di che cosa? Che cosa vuoi ancora da me?» il mio grido spezza il silenzio che regnava fino a qualche secondo fa.
«Mi dispiace» mugugna e io alzo lo sguardo incontrando il suo.
Mi fai schifo Tyler. Sei un lurido bastardo.
«Ti dispiace?» domando, guardandolo mentre cado a pezzi, «Mi hai solo usata» sussurro più a me stessa che a lui.

Sei stata stupida Emma. Ci sei cascata in pieno. Ti sei innamorata come una bambina di due anni e ti sei concessa come una puttana.
Lui non ti ha mai amata.

«Non è così Emma» si muove per avvicinarsi, ma lo fermo.
«Stammi lontano» cerco ancora di aprire la porta, ma è bloccata.
L'ha chiusa a chiave. Mi ha rinchiusa qui. Con lui.
«Non era questo quello che volevo. Non doveva andare così» si siede sul divano, prendendosi la testa tra le mani.
«Dovevo farti innamorare di me» scuote la testa e io distolgo lo sguardo, incredule delle sue parole.
Come se l'amore fosse una cosa materiale.
Non gliene è mai fregato di me.
Sono stata così stupida a credere di significare qualcosa per lui.
Valgo meno di zero.
«Che mostro sei diventato?» gli domando fissando le scale che portano al piano superiore.
«Tu non capisci Emma!» urla, facendomi sobbalzare e ammattire.
«Non hai nemmeno idea di cosa voglia dire vivere nella menzogna» si alza di scatto venendo verso di me, intrappolandomi con il suo corpo alla porta.

Non mi picchiare.
Non farlo o ti odierò per sempre, più di quanto lo stia facendo adesso.

È ad un soffio dal mio viso, che mi fissa arrabbiato, mentre io voglio solo andarmene e dimenticarmi di lui.
Cancellarlo dal mio cuore.

«Invece lo so» piagnucolo, girando il viso di lato, per aumentare le distanze tra di noi.
E se i miei genitori mi avessero mentito?
Magari Seth e Hailey non sono nemmeno i miei fratelli naturali, magari sono stata adottata.
Che cos'altro mi hanno nascosto?
«Non ho mai avuto dei genitori. Tua madre» si interrompe, senza però muoversi dal mio corpo, «Nostra madre mi ha abbandonato subito dopo la mia nascita» il suo fiato si infrange contro la mia mascella e io chiudo gli occhi.
«Sono finito in un orfanotrofio, dove ho passato gli anni più brutti della mia vita. Poi... sono arrivati Claire e James e tutto è cambiato» fa una pausa nella quale mi libera, permettendomi di ritornare a respirare.
«Sembrava la vita perfetta. Dei genitori fantastici, un'ottima scuola e un buon lavoro. Mi sono laureato e ho iniziato a fare carriera, ma c'era qualcosa che non andava» si muove nervosamente per la stanza, perso nei suoi pensieri.

Non voglio ascoltarti.
Non lo voglio più fare.

«Un desiderio irrefrenabile mi mangiava l'anima. Volevo conoscere i miei veri genitori, così ho incominciato ad indagare. Ma mi ci sono voluti anni per trovare il coraggio di farlo e per trovare nostra madre» un paletto di legno mi trafigge il cuore, facendo ricadere una lacrima lungo la mia guancia.
«Vi conoscevo perfettamente , dalla A alla Z, ma tutto si basava su foto e documenti. Con te è stato molto più difficile. Non...» alza lo sguardo su di me, lo sento bruciare sul mio viso anche se io sto guardando il vuoto.
«Non credevo fossi così» le sue parole mi distruggono, ancora, ancora e ancora.

«N-non c'è stato nulla di reale tra di noi?» domando disperata, senza però avere il coraggio di alzare lo sguardo.
So già la risposta.
Ma sono masochista e preferisco tentare un'ultima volta prima di finirla per sempre.

«Ti trovavi nel momento giusto e nel posto giusto. Mi dispiace tanto» sento l'amaro in bocca arrivarmi fino allo stomaco, sprigionando una sensazione orribile.
«Eri la strada più semplice per arrivare alla verità. Non dovevi finire con l'amarmi» la sua voce si fa sempre più lontana e confusa, mentre mi sento mancare le forze.
«Fammi uscire da qui» sussurro, mordendomi la lingua con forza per non picchiarlo.
Si merita di peggio.
«Apri questa cazzo di porta!» urlo talmente forte da farlo trasalire.

Mi guarda per qualche secondo, dopodiché avanza estraendo dalla tasca dei pantaloncini le chiavi di casa.
Indugia sul mio viso prima di aprire la porta e permettermi di fuggire.
Inciampo sui miei passi, a pezzi e tramortita dalla cruda verità e non so dove rifugiarmi, perché non so più se considerate casa, casa.

Note:
Ciao❤️
Come state amori?
Spero bene!

Ecco il nuovo capitolo.
Spero che questo vi abbia chiarito un po' di più le idee.
Ce ne saranno molti altri in cui le cose si faranno più chiare.

Intanto, vi è piaciuto?
Pensate che Tyler abbia soltanto usato Emma per il suo fine?🤷🏼‍♀️.

Fatemi sapere❤️.

Ne approfitto per augurarvi delle buone vacanze💜.
Divertitevi e passatele con la vostra famiglia, un bacio😻.

YoungbloodWhere stories live. Discover now