24. Baciami

13.1K 502 114
                                    

«Oh mamma, cosa ti è successo?» domando spalancando la bocca.
La guancia sinistra di Tyler è divisa in due da un taglio netto, che sembra star guarendo.
Lo sapevo... hanno fatto a botte.
Io lo uccido mio fratello!
Afferro delicatamente il mento del mio vicino di casa, per fargli voltare il viso di lato, così che possa vederlo meglio.
«Cosa cazzo ti ha fatto quel deficiente?!» sbraito osservando la ferita.
«Ehy» Tyler posa le mani sui miei fianchi facendomi indietreggiare di poco.
«Non è stato Seth» sussurra e io sgrano gli occhi sorpresa.
A no?
E come ha fatto allora?
«Stavo aggiustando i rubinetti della cucina e mi sono tagliato» dice tranquillamente mentre io lo guardo sconcertata.
Lo dice come se nulla fosse.
«Ti fa male? Se vuoi possiamo rimanere a casa» gli sorrido per fargli capire che per me non c'è nessun problema.
Basta che lui si senta bene.
«No, tranquilla» indugia sui miei fianchi quando mi squadra da capo a piedi.

Non ho indossato niente di speciale.
Insomma... non sapevo nemmeno dove saremmo andati quindi ho optato per un semplice paio di pantaloncini neri, eleganti, con un top bordeaux e sopra una giacchetta di jeans.

Tyler... oh Tyler.
Non basterebbe un libro intero per descriverlo.
Indossa una paio di jeans neri, tenuti stretti da una cintura dello stesso colore.
Una camicia bianca, con il taschino nero, fascia i muscoli delle braccia e l'addome.
Ma perché è sempre così sexy?
I capelli sono più ribelli del solito.
Sta bene anche così. Lui sta bene con tutto.
È bello anche con un graffio sulla guancia.
Gli da' un'aria da maschio, da uomo rude e forte.
E questo uomo per stasera è mio.

«Andiamo?» domanda staccandosi dalla macchina con uno slancio.
Prontamente indietreggio, annuendo.
Faccio il giro della macchina e mi siedo al suo fianco.

«Sono curiosa di sapere come hai convinto i miei» ridacchio beccandomi una sua occhiata.
«Non te lo dirò» mi rivolge un sorriso da mozzare il fiato.
Non appena mi riprendo dal mio stato di trance gli tiro un pugnetto sul braccio.
«Che stronzo!» borbotto, incrociando le braccia al petto.
Percepisco il suo sguardo sulla mia pelle.
«Ti piace messicano?» domanda d'un tratto.
Mi si illuminano gli occhi.
Mi volto verso di lui, poggiando le mani sul bracciolo in pelle.
«Assolutamente si! Dimmi che andiamo lì» esclamo sperando in una risposta positiva.
Amo i tacos, le tortillas, gli involtini alla messicana.
Dio... ho fame.
Il ciclo non aiuta per niente, tra l'altro.
«Certo che ci andiamo» dice.
Con euforia stringo il suo braccio.
1-0 per Tyler.

Come previsto dopo circa dieci minuti, Tyler ed io ci ritroviamo in un bellissimo ristorante messicano.
È di legno, a forma di casa, con una grande insegna rossa e gialla con il nome del locale: Sol y Luna.
C'è una sorta di porticato, sempre di legno, che funge da tetto a dei tavolini rossi e verdi.
È davvero carino come ristornate.
Non vedo l'ora di mangiare.

«Vuoi stare dentro o fuori?» domanda e io osservo le persone che sono già sedute ai tavoli.
«Preferirei fuori, tu?» mi volto per guardarlo e lo becco intento a sorridendomi.
«Per me va bene» annuisco e incomincio a muovere dei passi verso l'entrata.
Sto per salire i pochi gradini di rialzo, quando sento una mano di Tyler posarsi sul mio fianco, stringendomi a se.
Mi giro, sorpresa dal suo gesto.
Ma lui non mi guarda, ha lo sguardo puntato verso l'entrata del locale.

«Buonasera e benvenuti al Sol y Luna. Gradite stare dentro o fuori?» il cameriere vestito proprio come un vero messicano ci sorride.
Insomma... è carino, ma anche un po' imbarazzante. Gli manca solo il sombrero.
Non so neanche come faccia a indossare quel poncho pesante.
Non fa caldissimo, ma un poncho è pur sempre un poncho.
«Fuori, grazie» Tyler prende parola, così il ragazzo ci conduce ad un tavolo alla sua sinistra, vicino alla ringhiera di legno.
Sono troppo distratta dai colori sgargianti del poncho per accorgermi che Tyler si è bloccato a metà strada.
Vado a sbattere contro la sua schiena muscolosa pestando il piede del povero cameriere.
«Oddio, scusami» sussurro imbarazzata, portandomi le mani sulla bocca, estremamente a disagio.
Lui si limita a sorridermi, anche se so che mi sta insultando mentalmente.
Nel frattempo Tyler ha circondato il mio bacino con il suo braccio per impedire che io cascassi al suolo.

«Ciao ragazzi» esclama.
Aggrotto le sopracciglia.
Ma chi sta salutando?
Ancora confusa mi rigiro tra le sue braccia, incontrando gli occhi di una coppia, che mi sta fissando.
«Emma. Loro sono Ginger e Michael» mi sorride, mentre io non posso fare altro che guardarlo stranita.
Ma perché mi sta presentando a loro?
«Ciao» sorrido imbarazzata, cercando di essere il più disinvolta possibile.
«Ciao» anche loro mi salutano, prima di guardare di nuovo il ragazzo al mio fianco.
«Come state?» chiede lui e sento le sue dita muoversi sulla mia pelle.
Cosa ci faccio io qui?
E poi, come fa lui a conoscere questi ragazzi?
È qui a Los Angeles da poche settimane.
«Noi tutto bene...» la ragazza porta lo sguardo sulla mano di Tyler, che è sulla mia vita.
«Voi?» domanda sorridendo.
Oddio no! Pensa che stiamo insieme.
Oh mamma.
«Benissimo» il gatto mi ha mangiato la lingua, così mi limito a sorridere.

Si... proprio alla grande.
Peccato che io e lui non stiamo insieme, quindi non guardateci in questo modo.

«Beh... buona serata allora» Tyler sorride cordialmente e io faccio lo stesso.
Li salutiamo prima di seguire il cameriere verso il nostro tavolo.
«Chi erano?» domando posando la borsetta per terra.
«Dei clienti» dice e io annuisco.
«Ho pestato un piede al cameriere» ridacchio ripensando alla sua faccia.
Tyler ride divertito, «Sei proprio imbranata» sussurra.
Lo fulmino con lo sguardo.
Non sono imbranata.
Oddio, forse un pochino, ma non è stata colpa mia.
Se solo lui non si fosse fermato all'improvviso.

Lo guardo per dirglielo, ma lui mi precede.
«Baciami» la sua voce è roca, quasi disperata.
Gli occhi pieni di desiderio e le labbra bagnate, pronte ad accogliere le mie.

Con il cuore che batte all'impazzata mi sporgo in avanti, arrivando a toccare con la pancia il tavolo.
Sono ancora distante da lui, dato che il tavolo è piuttosto grande e io non sono un gigante.
Tyler sorride prima di allungarsi verso di me, annullando la distanza che ci separa.
Fa scontrare le nostre labbra in un bacio dolce come non mai.
Le nostre lingue si sfiorano soltanto un paio di volte, ma lo fanno con una tale lentezza da farmi tremare le ossa.

Lo bacerei all'infinito e non c'è bisogno di chiederlo.




Note:
Hey❤️
Come va?

Ecco il nuovo capitolo!
Ve lo aspettavate?
Sono così dolci che li amo troppo😻.
Come pensate che abbia convito Tyler i genitori di Emma?

Fatemi sapere, un bacio❤️

Ps. Pubblicherò il capitolo dedicato al Cast quando Youngblood arriverà a 1000 stelline💖.
Già che ci sono vi ringrazio per tutto il supporto e l'amore che mi date tutti i giorni💕.

YoungbloodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora