41. No tears left to cry

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Inutile dire che i successivi dieci minuti li ho passati rinchiusa nel bagno della discoteca a piangere come una stupida, mentre un gruppo di ragazze, inclusa Kessie, mi consolava.

Per un solo istante mi sono anche incolpata, dicendo che se non fossi partita non sarebbe successo niente.
Ma poi sono ritornata in me e mi sono data uno schiaffo.
Come ho potuto anche solo pensare di dover rinunciare alla mia vita per il suo amore che non esiste?

Più i minuti passavano più cercavo di vendicarmi, di fargliela pagare con la stessa moneta, ma io non sono come lui.
Non voglio usare una persona soltanto per catturare l'attenzione di un'altra.
Sinceramente, lo credevo diverso.
Credevo davvero a tutti i segnali che mi mandava.
Lo sentivo il suo cuore battere quando mi abbracciava, ma forse ha solo finto.
Non lo so.
Quando si tratta di lui non sono sicura su nulla.
Solo, non pensavo che Tyler potesse tradirmi in questo modo.
Perché comunque, anche se non siamo una coppia, credo lo abbia capito che io sono innamorata di lui.
Anche un ceco lo vedrebbe.
E non so il motivo per il quale non mi lascia andare.
Perché deve tenermi vicina quando non fa altro che farmi soffrire?

«Vuoi una tazza di tè?» Kessie si siede al mio fianco, sulla poltrona morbida del balcone.
Osservo le stelle.
Sono così belle.
«Te ne ho comunque preparata una» mi rivolge un piccolo sorriso prima di porgermela.
La ringrazio, dopodiché inizio a sorseggiare la bevanda.
«Cosa hai intenzione di fare domani? Lo sai che verrà a cercarti» il suo tono e basso mentre chiude la porta finestra alle nostre spalle.
Probabilmente non vuole farsi sentire dai suoi.
«Non hai risposto a nessuna sua chiamata o messaggio» continua, facendomi annuire lentamente.

Non credo che lui sappia del fatto che io ho visto il video.
Il filmino lo ha pubblicato la ragazza bionda, non lui.
Comunque sia non ho intenzione di dirgli nulla.
Non si merita neanche la mia attenzione.
Farò semplicemente finta che lui non esista, anche se non sarà semplice, perché so già che quando si presenterà alla mia porta il cuore mi batterà più velocemente del dovuto.

«Non so Kessie. Credo nulla» fisso il vuoto e vengo riscossa quando la mia migliore amica posa una mano sul mio braccio.
«Non hai intenzione di dirgli nulla?» chiede, quasi stupita.
«Cosa dovrei dirgli Kassandra?» sussurro, non trovando un discorso sensato.
Avrei troppe imprecazioni da urlargli contro e comunque non servirebbero a niente.
«Quello che pensi veramente» dice semplicemente.
«Mi dispiace tantissimo per aver fatto precipitare questa vacanza» con le lacrime agli occhi poso le mie iridi nelle sue.
«Non avrei dovuto coinvolgerti nelle mie sciocchezze. Perdonami» una lacrima lascia la mia guancia, scivolando sul collo.
«Emma» Kessie mi richiama, così alzo lo sguardo, «Sei come una sorella per me. I tuoi problemi sono anche i miei problemi» il suo braccio circonda le mie spalle.
«E comunque, ho trascorso una settimana fantastica. Mi sono divertita un sacco grazie a te» posa un bacio tra i miei capelli e io mi perdo nel suo profumo di fragola.

In questi giorni ho cercato di non far pesare il mio stato d'animo su quello di Kessie.
Anche quando andavamo in discoteca cercavo di divertirmi lo stesso, senza pensare a Tyler, ma è stato piuttosto difficile.
Odio far star male le persone che amo.

«Ti voglio bene Kessie» le mie braccia stringono il suo corpo sentendo tutto il suo calore.
«Anche io Emma, tanto» ricambia la mia stretta, coccolandomi come si fa con una bambina.

*

«Sei sicura? Se vuoi rimango» Kassandra mi rivolge uno sguardo preoccupato, fermando la mia discenda dall'auto.
«Sto bene, tranquilla. Ti chiamo stasera» le do un bacio sulla guancia, dopodiché esco dalla macchina seguita da Samuel, il papà di Kass, che mi aiuta a portare le valigie in casa.
I miei non ci sono ancora dato che sono a lavoro, ma dovrebbero tornare tra un paio di ore.
Non appena arrivo in camera poso la valigia sul letto pronta a disfarla, ma vengo interrotta dal campanello.
Forse è Kassandra. Devo aver dimenticato qualcosa.

Senza pensarci due volte spalanco la porta d'entrata, ma me ne pento subito.
Tyler si trova davanti a me, con un sorriso da togliere il fiato.
Io però non sorrido, perché dentro sto piangendo.
Involontariamente il mio cervello mi riconduce alle immagini di lui e la bionda, che si baciano come se il mondo dovesse finire a breve.

«Ciao» il suo è un sussurro mentre muove un passo nella mia direzione.
Lo guardo ferita, senza riuscire a trattenere le mie emozioni e lui sembra accorgersene perché smette di sorridere, rivolgendomi uno sguardo preoccupato.
«Che succede?» domanda cercando di afferrarmi per un braccio, ma io sono più veloce di lui e mi scanso.
«Esci da casa mia» mi stupisco della mia stessa voce, che risulta più fredda e distaccata di quanto volessi.
«Perché? Emma che succede?» fa l'esatto opposto di quello che gli ho ordinato e chiude la porta alle sue spalle, piazzandosi di fronte a me.

Rimango in silenzio, abbassando lo sguardo sulle mie scarpe.
Io lo so. So già che rimarrà qui fino a quando non gli dirò tutto.
Perché lui è così.
Mi fa del male e vuole sentirselo dire, come se si alimentasse grazie a me.

«Niente. Non succede niente» alzo lo sguardo sui suoi occhi, più azzurri che mai.
«Hai litigato con i tuoi? Dimmi le cose, non tenertele dentro» dice, facendo comparire sul mio viso una smorfia indignata.
Finge bene.
Se io non lo avessi scoperto lui avrebbe fatto finta di niente, come se io fossi una qualunque.
E forse è così. Mi sono soltanto illusa.

«Io lo so Tyler. Ti ho visto in discoteca con quella ragazza, non devi mentire» afferro tra i denti il labbro inferiore, mordendolo forte.
«Mi dispiace Emma. Non avrei dovuto» si passa una mano tra i capelli, nervoso.
«Non mi devi niente Tyler» cerco di non far cadere sulle guance le lacrime che trattengo, «Solo, non pensavo fossi così» asciugo velocemente una goccia sfuggita.

Non piangere davanti a lui.

«Ti prego, lasciami spiegare» ora è ad un soffio dal mio corpo.
Sento il suo profumo di menta e dopobarba invadermi le narici.

E non so il perché, ma annuisco.
Voglio sentirgli dire che è stato solo un errore e che in realtà ha pensato a me.
Voglio che mi dica che per lui sono importante.
Sono disposta a perdonarlo se mi spiegherà tutto e mi chiederà scusa.

«È stata una giornata pesante e ho esagerato con l'alcool. Non volevo baciare quella ragazza, ma non ero in me e l'ho fatto» la sua mano si posa sulla mia guancia e questa volta non mi scosto.
Ho bisogno di sentire questo contatto.
«Mi hai ferita Tyler. Io non ti avrei mai fatto una cosa del genere» osservo le sue labbra rosse e carnose.
Sono perfette. Lui è perfetto.
Come si dice, bello e dannato.
«Mi dispiace così tanto, piccola» si china su di me, facendo avvicinare i nostri volti.
Il cuore mi batte forte nel petto e lo maledico mentalmente.
Non dovrebbe farmi questo effetto.
«Me lo avevi promesso» sussurro, affogando i miei occhi nei suoi.
«Ho commesso un enorme errore. Perdonami» le sue labbra sono ad un soffio dalle mie.
Posso sentirne il sapore.
«Ti ho pensata ogni giorno. Ho pensato ai tuoi occhi, alle tue labbra» fa scorrere due dita sul mio braccio.
«Alla tua pelle, al tuo sapore» lo stomaco mi va in subbuglio.
Pensavo di essere impazzita e ora ne ho la certezza quando le sue labbra si impossessano delle mie, risucchiando tutto il rammarico che provavo.

Se serve ad avere lui allora va bene così.




Note:
Ciaooo❤️.
Come state?
Io piuttosto bene😃.

Alloooora? Cosa ne pensate di questo capitolo?
Siete d'accordo con la reazione di Emma o no?
Voi avreste agito diversamente?

Secondo voi Emma ha sbagliato a perdonarlo?

Fatemi sapere, un bacio😘.

By the way nulla è lasciato al caso amori😈.

YoungbloodWhere stories live. Discover now