Chapter seven: Things to do

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Millie
Mi svegliai con il rumore della porta che bussava
"Chi cazzo è a quest'ora?"
si era svegliato anche Finn.
"Non lo so"
Dissi prima di sbadigliare.
Guardai l'orario: erano le 12:27
"Cazzo Finn! È tardissimo! Dev'essere mia madre!"

Ci alzammo di scatto, e andammo insieme ad aprire la porta.

"Finalmente!"
Disse mia madre
"Millie!"
Gridò una piccola creatura.

Non ci potevo credere, era davvero lei.

"E tu chi sei?"
Chiese lei rivolgendosi a Finn
"Uhm-ehm, io sono un amico di Millie. Tu invece chi sei piccolina?"
"Io mi chiamo Ava"
"Piacere Ava. Io sono Finn"

Era davvero lei.
Non stavo realizzando di avere mia sorella minore davanti, dopo averla vista soltanto in chiamata negli ultimi tempi, dato che stava con mio padre.
La strinsi forte.
Sembrava un miraggio.
Era davvero lei.
Il mio angioletto, Ava.

Ci stringemmo per non so quanto tempo, e io continuavo a toccarla pensando di stare ancora dormendo.

Poi, si staccò da me, e iniziò ad abbracciare la gamba di Finn.
Quanto ti capisco sorellina, anche io mi sento bassa vicino a lui.

"Sei bellissimo! Mamma Finn può essere il mio fidanzatino?"

Eh?
Mia sorella voleva rubarmi il ragazzo, perfetto.

"Chiedi a tua sorella, Ava"
disse mia madre scoppiando a ridere
"Allora? Ti prego Millie!"
"Niente da fare Ava, è proprietà privata!"
"Uffa, ok"
"Quando sarai più grande troverai anche tu un bel principe, ok?"
Dissi per consolarla
"Si! E spero sia bello e gentile proprio come Finn!"
Finn rideva, e anche io insieme a lui.

"Resti per pranzo, Finn?"
Chiese mia madre
"Uhm, beh, se non do fastidio, volentieri!"
"Ma figurati, sei il benvenuto ogni volta che vuoi"

Mentre mia mamma preparava il pranzo,
io, Finn ed Ava eravamo seduti sul divano.
Finn stava raccontando delle storie fantasy ad Ava, pareva conoscerle a memoria.

Incredibile che dietro quello stronzo che era, si nascondeva anche un lato dolce.
Era così bello mentre narrava quella storia, che avrei voluto riempirlo di baci.

"Millie, credo di aver dimenticato una cosa sopra in camera tua, mi accompagni a prenderla?"
"Ma uffa! E la storia?"
"Tranquilla Ava, continua tra poco"

A che gioco stai giocando, Finn Wolfhard?

Allora salì sopra con lui, e una volta entrati in camera mia, chiusi la porta.
"Proprietà privata?"
Disse con aria da -So tutto io-
"Hai capito bene, Wolfhard"

Ci guardammo negli occhi, prima di ritrovarci con la faccia appiccicata, che ci stavamo baciando.

Iniziò di nuovo a succhiarmi il collo, proprio come in spiaggia.

"Cazzo Finn! Spera di non avermi lasciato macchie, perché altrimenti sei nei guai!"

Mi guardai allo specchio, e per fortuna non c'era niente.

"Per questa volta ti sei salvato, ora torniamo giù"
"Ok, andiamo" rispose

Eravamo di nuovo giù.
Il pranzo era quasi pronto, e Ava stava giocando con le sue bambole.

"Allora Ava, vuoi un'altra storia?"
Chiese Finn, come se ce l'avesse già in mente
"Si! Ti prego!"
"Ok, allora. C'era una volta, una principessa bellissima. Amava leggere, ed era molto intelligente. Ma quello che mancava alla principessa, era un principe da amare. 
Un giorno, nel suo castello, entrò un principe."

"Dopo quasi un mese dal loro incontro, la principessa si accorse che forse, anche se non voleva, si stava perdutamente innamorando del suo principe, nonostante i suoi mille difetti!
E lei in cuor suo lo sapeva, che sarebbe stato per sempre"

Continuai io la storia.

"E fu così. I due giovani principi si sposarono, e vissero per sempre felici e contenti. Insieme."

La concluse Finn.

Quella fu la cosa più romantica di tutta l'esistenza.

In cuor suo sapeva che sarebbe stato per sempre, e così fu.

Una cosa è certa. Quelle parole non le avrei mai dimenticate.

——————-
Dopo pranzo, Finn tornò a casa sua, dato che aveva da fare.
Chissà cosa aveva da fare quel ragazzo!
Mi aveva detto la stessa cosa di ieri:

"Devo andare Mills, ho da fare. Ci sentiamo dopo"

Ma cosa aveva da fare non me l'aveva detto.
Che si stesse sentendo in segreto con un'altra?
O forse ero io che mi facevo troppe paranoie?
Non nego che i dubbi ce li avevo.
Ma dopo quella frase, per sempre, non credevo che potesse farmi una cosa del genere.

Quel pomeriggio lo dedicai tutto alla mia sorellina.
Mia mamma aveva detto che sarebbe stata un po' con noi, in quei giorni.

Erano le sette, ed io ero stesa sul mio letto.
Chiusi gli occhi, e mi addormentai.

Buio.

Improvvisamente parte una scena, nel nulla.

Vedo mio padre in lontananza, che sta picchiando mia madre.
Vedo lei piangere che non riesce a reagire, vedo lui con gli occhi infuocati che continua a colpire mia madre sul volto.

Ma non posso fare niente.
Sono bloccata anche io.

Davanti a me appare Jacob, che cerca di baciarmi.

Mentre continua a toccarmi ovunque, riesco ancora a sentire mia mamma gridare e piangere.
E io non posso fare niente.
Sono bloccata.

"Millie!"
Improvvisamente torno alla realtà, grazie ad Ava.
Stavo solo sognando.
Eppure quelle cose, erano accadute per davvero.

Ero riuscita ad archiviare quello che mio padre aveva fatto a mia madre, fino ad ora.

Che stessi pensando che una cosa del genere potesse succedere anche a me?

L'immagine di Jacob di nuovo davanti a me, che mi tiene ferma poi, poteva solo essere una conferma.
Avevo paura.
Avevo di nuovo paura.

Forse era per quello che prima d'ora, non avevo mai avuto un ragazzo.
Avevo paura di innamorarmi.
Avevo paura di fare la stessa fine di mia madre.

"Millie! Sei sveglia?!"
Continuò Ava
"Vuoi mangiare?"
"No, di a mamma che non ho fame. E quando esci chiudi la porta, Ava"

Fece come gli dissi, e rimasi di nuovo da sola.











Angolo autrice:
Ciauuuuu!
In questo capitolo esce fuori una cosa molto brutta del buio passato di Millie.
Pensavate fosse tutto rose e fiori, eh?!
But, la parte Fillie di questo capitolo, è la mia preferita fino ad ora in questa storia!😍
Sono un fottuto genio, lo so.
(irOnIA)
Detto questo, alla prossima.
Baci, Carol 💓

Fillie~Nulla è per caso💞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora