Capitolo #9

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× POV LUNA ×

- Vuoi una mano? - quelle parole mi rimbombano nella mente per qualche secondo prima di ritrovare la lucidità per aprire la bocca e rispondere.
- Si, grazie... - dico impacciata.
- Dario, aiutami per favore! - Frank chiama il ragazzo che è con lui e subito si rende disponibile a prendere le scatolette di carne e appoggiarle sulla cassa.
Noto che il ragazzo che risponde al nome di Dario è altissimo, purissimo e levissimo. Sarebbe stato perfetto per la pubblicità dell'acqua con le montagne innevate.
Quando riesco tranquillamente a liberare una mano, sorrido ad entrambi e sguscio fuori dalla situazione andando a pagare.
Ma ancora una volta mi bloccano.
- Ma tu non sei la commessa dell'Esselunga a S... - inizia il ragazzo altissimo.
Cazzo, ma perchè tutte a me oggi?
- Si, sono io - rispondo velocemente infilando a caso tutto nelle buste.
- Allora ci rivedremo lí - mi dice Frank, ancora con quel suo sorriso caloroso e contagioso.
No, assolutamente no. penso, per la seconda volta con un sorriso finto sulle labbra.
Prendo le buste e mi fiondo fuori dal negozio, andando a passo veloce verso la mia casa, allontanandomi il piú possibile da loro.
Non sapevo perché, ma l’idea di incontrarli cosí tanto spesso mi metteva ansia. O forse era Frank il problema. Penso subito al fatto di aver chiamato il mio cane come quel ragazzo. Ecco dove stava il problema. Mi imbarazzava l’idea di aver scelto un nome cosí umano, cosí personale, per un cagnolino.
Ma ormai era fatta, era come un’imprinting e non avrei cambiato tutto questo solo per un cliente che vedevo sporadicamente.
Poi quel ragazzo accanto a lui, era veramente troppo alto. Ovviamente in relazione alla mia reale bassezza. Avevo visto in lui uno dei giullari che ridevano sguaiati nell’Esselunga a luglio, quello ovviamente con i capelli castani corti. A tratti mi sembrava il bodyguard di Frank.
Questa immagine mi fa ridere.
E continuo a ridere per tutto il tragitto verso casa.

***

Fortunatamente Frank, questa volta il cagnolino, ha accettato di buon grado il collare azzurro e subito si é fiondato sulla scatoletta di carne che gli ho lasciato appena arrivata a casa.
Sistemo tutto il suo cibo in una credenza che era vuota, mentre nell’armadio tutto il necessario per le passeggiate in giro per Bologna.
Mentre lui allegro si lecca il muso, decido di cucinarmi della pasta con speck e zucchine. Nel frigorifero di un ottimo fuorisede, anche se non frequento propriamente l’università, ci devono essere sempre le zucchine, alimento ottimo da sviluppare in mille modi possibili. Oggi lo taglio a cubetti e lo unisco allo speck in una padella.
Quando la pasta é pronta, rigorosamente pasta corta al dente, unisco tutto il composto e poi sono pronta al tavolo per mangiare.
Posiziono davanti a me il computer portatile aperto sul solito file e accanto il quadernetto dove avevo appuntato tutto quello che il professor Calzai aveva detto a lezione.
Tra una forchettata e l’altra ripasso tutti i punti piú importanti e che mi interessano, facendo particolare attenzione alle stelle binarie, argomento che mi aveva affascinato fin da subito.
Una notifica dal mio telefono mi riporta alla realtà e quando lo sblocco noto con grande dispiacere che un certo nicolasparuolo mi aveva seguito su Instagram.
Sgrano gli occhi.
Se é veramente lui, lo blocco. penso disperata.
Apro il profilo.Guardo una foto. Alzo gli occhi al cielo.
È lui.
- Ma é normale sto tipo qua? Bah, tutti io li incontro i tipi strani eh! - dico, rendendo partecipe Frank del mio disagio interiore. Di tutta risposta il cagnolino inclina la testa, per poi appoggiarla di nuovo a terra.
Inutile dire che blocco subito il profilo.
Ritorno al mio ripasso sulle stelle binarie.
“È un sistema di due stelle che orbitano intorno al loro comune centro di massa.”
Avevo scritto in questo modo e ricordo che il professore aveva detto che una delle stelle piú importanti che in realtà era binaria era Syrio, la stella piú luminosa sia in tutta la volta celeste sia nella costellazione del lupo.
Penso istintivamente al mio tatuaggio sulla schiena. Sorrido, come se il destino volesse ancora una volta aggrapparmi a queste piccole situazioni.
Penso a come due stelle possano essere unite tra di loro indissolubilmente e mi viene in mente un’antico detto giapponese su un filo rosso legato alla persona della propria vita.
Strana come sia la vita a volte. Ti lega a qualcuno per sempre, ma non sai chi sia questo qualcuno.
Il telefono squilla, riportandomi ancora alla realtà, e quando leggo il nome di Giosué sullo schermo chiudo la telefonata.
Spero che il mio filo rosso o la mia stella binaria non sia lui, penso scocciata.
Ma poi una domanda si insinua nella mia mente.
Cosa diamine vuole Giosué da me?
Decido di non pensarci e di tornare al mio studio delle stelle.
Faccio ricerche su internet su questo strano sistema stellare e trovo interessanti le varie classificazioni di stelle binarie.
Una di queste é dividerle in calde e fredde, a seconda della loro temperatura. Il che mi fa pensare, istintivamente ma anche in modo per nulla scientifico, al sole e alla luna.
Non ha per niente senso questo, penso ancora dandomi della stupida.
Il telefono squilla di nuovo. Ancora Giosué. Chiudo la chiamata.
Ritorno alla mia ricerca e cerco tutte le varie stelle binarie conosciute nella volta celeste.  Trovo appunto Syrio con la sua stella secondaria, Cucciolo. Trovo Antares, nella costellazione dello Scorpione, che é un sistema stellare classificato in base alla temperatura e poi trovo......
Il telefono squilla ancora. Decido di rispondere.
- Dimmi, vuoi che ti mandi a quel paese per capire che non voglio una tua chiamata? - dico, il piú gentile possibile.
- Ehi ehi ehi, calma bellezza... - risponde lui a tono, la voce bassa.
- Non chiamarmi bellezza. Ci siamo lasciati mesi fa e sai benissimo il perché. - gli dico fredda. Se aveva una possibilità per recuperare la situazione, ora ha completamente fallito.
- Acqua passata baby.- dice ancora lui, posso immaginare un sopracciglio alzarsi dall’altra parte del telefono.
Oh, non per me coglione, penso accigliata.
- Dimmi cosa vuoi, ho da fare - gli dico frettolosa.
- Ah si, il corso per studiare le stelle. Interessantissimo - dice lui. Vuole irritarmi, e lo sta facendo benissimo.
- Giosué se non ti muovi ti chiudo il telefono in faccia. - quasi gli urlo.
- Adoro quando pronunci il mio nome in questo modo. Comunque, ho bisogno di aiuto. - dice e io rimango allibita dalle sue parole.
Ma é veramente un coglione.
- Tra le tante possibili persone che ti possono aiutare, proprio a me devi venire a rompere?! - urlo seriamente.
- Devo salire vicino Bologna. Mi hanno dato un’offerta di lavoro a Parma e ho bisogno di qualcuno che mi ospiti. E conosco solo te là sopra. - dice, serio, veloce, schietto.
Gli rido nel telefono.
- Tu stai fuori. Tu non vieni a casa mia. Assolutamente no. Anzi, cerca di non farti trovare nei posti che frequento quando sali. Grazie. Addio. - e chiudo il telefono.
AHHHHH, che nervi!!!
Mi sfrego le dita sugli occhi e poi appoggio la testa al tavolo guardando di traverso Frank.
- Cucciolo, perché devono capitare tutte a me. Spiegamelo. - chiedo al mio cane che, ovviamente, non mi dà una risposta. Si limita a sbadigliare e ritornare a dormire beatamente.
Sospiro, in questo momento vorrei davvero avere qualcuno con cui parlare, una persona vicina che mi aiuti a superare anche le minime piccolezze della vita, una persona come......
MIO FRATELLO!
Alzo istintivamente la testa e scorro le pagine della ricerca internet. Mi ero bloccata prima di ricevere la chiamata di Giosué sulle stelle binarie.
Ritrovo l’articolo che recitava che
“Anche Castore, la seconda stella piú luminosa della costellazione dei Gemelli, é una stella binaria, nello specifico forma un sistema sestultipo.”
Mi blocco di scatto.
Costellazione dei Gemelli.
Castore e le sue cinque stelle indissolubili.
Io e mio fratello.
Luna ed Elia.
La fredda roccia e il caldo fuoco.
Ho un’idea.
Inizio a scrivere, a buttar giú parole per un nuovo racconto e solo quando ho finito sono pronta per scrivere il titolo, al centro e in arancione.

~ Gemelli - Roccia e Fuoco ~

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