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Hoseok tirò fuori dal bagagliaio della sua fedele auto, la custodia della sua katana e la mise dietro la schiena.
"La pistola ce l'hai?" Gli chiese Hyungwon, osservando il suo ssang, o meglio ammirandolo
"Ovviamente." Rispose l'altro, cliccando il pulsante del telecomando della macchina per chiuderla a chiave.
"Ricorda, occhi aperti e respiro debole." Disse il più anziano, alzando il cappuccio della sua felpa nera.
Hyungwon, con il cuore a mille, si tirò sulla bocca la mascherina nera e corse dietro il moro; stavano per raggiungere la villa enorme della famiglia ricca che Hoseok pedinava da tempo, quando quest'ultimo si fermò poco prima di arrivare davanti al cancello.
"So che tu ami gli animali e non riusciresti mai ad ucciderne uno, quindi sta fermo qui." Sussurrò il leader, sfilando dalla custodia la katana che luccicò appena vide la luna, come se fosse stata felice ad essere tirata fuori dalla scura custodia.  
"C-come uccidere un animal-" L'albino non fece in tempo a finire la frase, che si ritrovò da solo in quel vicolo coperto di oscurità.
Quando Hoseok voleva, sapeva essere scaltro e veloce, nonostante il suo fisico tonico e forte; era sempre stato il migliore nel loro gruppo, ecco perché tutti gli davano retta senza pensarci troppo, anche Shownu che era più o meno forte tanto quanto lui.

Il ragazzo alto rimase nascosto in quel vicolo per, circa, 10 minuti contando quanti proiettili avesse, tanto per passare il tempo. Quando alzò gli occhi da gli oggettini dorati che teneva in mano, vide una figura scura correre verso di lui e si allarmò a tal punto da sparare un colpo.
"Oh!" Gli gridò il più anziano, scansando, per un pelo, il proiettile sparato proprio contro di lui "mi odi a tal punto da volermi morto?!" 
"S-scusa hyung..." balbettò Hyungwon "pensavo fossi un'agente." 
"Gli sbirri non corrono così velocemente, prendono tutto con calma." Tento di sdrammatizzare il moro, mentre osservava il suo ssang riporre la sua arma nella tasca dei jeans.

Si avviarono verso l'imponente dimora piena di soldi e Wonho scavalcò la recinzione senza troppe difficoltà, lasciando Hyungwon a fissarlo dal basso; lui non era mai stato così agile, forse dovuto al fatto che, invece che allenarsi, passava le sue giornate a letto. Tutti non lo sopportavano per questo, tutti tranne Hoseok. Hoseok era sempre colui che lo andava a svegliare, porgendogli dei vestiti di ricambio e, soprattutto, gli regalava quei suoi sorrisi che lo facevano impazzire.
"Ohi!" Un pizzicotto alla guancia, risvegliò l'albino dai suoi numerosi pensieri "non perderti in pensieri inutili e salta su!" Lo rimproverò il suo ssang, fissandolo dall'altra parte della recinzione.
"A-arrivo!" Disse il più giovane, poggiando un piede sul cancello e issandosi fino ad arrivare alla cima "m-mi aiuti hyung?" 
"Sei alto per nulla, Wonnie." Hoseok fece un sorrisetto e scosse la testa "dai, lasciati andare." 
Hyungwon fece quanto gli fu detto e si ritrovò tra le braccia muscolose e protettive del moro: capitava di rado che si abbracciassero, ma per Hyungwon era come stare in paradiso. Il profumo di Hoseok lo rasserenava a tal punto da provocargli dei brividi piacevoli lungo tutta la spina dorsale.
"Vuoi staccarti o mi resti appiccicato a vita?" Chiese il più anziano, non avrebbe voluto dirlo né avrebbe voluto che Hyungwon si staccasse da lui per davvero ma erano in missione, non potevano permettersi distrazioni.
Appena l'albino si fu ripreso e ebbe sciolto il loro semi-abbraccio, Hoseok fece cenno di seguirlo ed irrompere, finalmente, nella casa di quella ricca famiglia.

Erano entrati dalla finestra, aperta, della camera di un neonato; loro due erano la coppia più silenziosa e formidabile della loro gang: riuscivano ad essere furtivi come dei gatti. 
"Controlla che non ci siano giocattoli in giro, per favore." Ordinò Hoseok al suo ssang, indicandogli il pavimento.
"Perché tu non lo puoi fare?!" Contestò il ragazzo alto mordendosi l'interno della guancia, infastidito.
"Wonnie, io controllo se il bambino ha un sonno sufficientemente pesante per permetterci di passare" disse Hoseok, avviandosi alla culla "non fare il rompicoglioni e fa ciò che ti ho detto." 
L'albino roteò gli occhi, frustrato, e dopo essersi assicurato che la sua vista si fosse abituata all'oscurità di quella stanza, abbassò lo sguardo controllando e mettendo da parte i giocattoli che vedeva. Alzò lo sguardo solo quando sentì dei passi, farsi sempre più vicino fino a fermarsi proprio davanti alla porta chiusa della camera.
"Hyung!" Sussurrò Hyungwon, girandosi a guardare verso la culla del bambino, ma Hoseok non era più lì: era sgusciato di fianco la porta, senza fare alcun rumore. 
La porta si aprì, e una donna dalla veste bianca e lunga fino alle ginocchia irruppe nella stanza: non fece nemmeno in tempo a vedere l'ombra del ragazzo alto, che il moro la strozzò con il cordino di un giocattolo che aveva trovato e, per evitare che la donna urlasse, le strinse la bocca.
Quando si fu accasciata a terra, priva di vita, il ragazzo fece cenno al suo ssang di seguirlo velocemente e recarsi al piano di sotto.

ᴏʜ, ᴛʜᴀᴛ ᴛᴀᴛᴛᴏᴏ - ʜʏᴜɴɢᴡᴏɴʜᴏ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora