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La tomba di Hyunwoo fu scavata sotto il salice piangente che avevano in giardino, nella loro casa; la lapide era una roccia del loro giardino con scritte le iniziali del loro amico defunto e una foto, incollata con lo scotch a lato destro della scritta, che lo ritraeva in una delle pochissime volte in cui sorrideva.

Hyungwon posò, sul cumolo di terra, dei fiori colorati e profumati, quel giorno. Era passata poco più di una settimana da quando Shownu era morto e, ormai, ci stava facendo l'abitudine: infatti, non piangeva più la notte, non faceva più incubi e non passava più tutto il giorno a vomitare. Era tornato normale.

Ma era davvero normale?

Quel giorno Hoseok era uscito, dicendo che doveva svolgere alcune commissioni lasciate per troppo tempo in sospeso, e aveva lasciato il secondo leader a sorvegliare la casa, nel caso gli Stray Kids avessero fatto ritorno. 
"Psst" sussurrò una voce di donna. Una donna anziana "psst, ragazzo!" 
L'albino si alzò in piede e guardò la signora attraverso le sbarre del cancello "mi dica." Bisbigliò di rimando, accennando un piccolo e leggero sorriso.
"Tu sei uno di quelli che va in giro a regalare vestiti dei ricchi ai poveri?" Chiese la donna, indicando il ragazzo con il suo dito rugoso e magrolino. 
Non sapeva se poteva fidarsi e dire la verità, perciò scosse la testa convinto così da non causare sospetti inutili e, più semplicemente, indesiderati. 
"Dovevo consegnare loro un biglietto che un ragazzino mi ha sbattuto in faccia. Mi aveva indicato questa casa, ma forse mi sono sbagliata io..." disse l'anziana, scrutando la villetta di fianco a quella dei Monsta X "magari è proprio quella. Mi dispiace per averti disturbato, ragazzo, buona giornata." 
Hyungwon sembrò realizzare solo in quell'istante l'errore che stava commettendo, perciò richiamò la donna, che prontamente si girò verso di lui, e il ragazzo alto si avvicinò a lei mormorando - "sì, sono uno dei membri di quella gang. Mi dia il biglietto, la prego." - protese la mano in avanti pronto a ricevere il foglietto. 
"Ok. Tieni." Disse l'altra, inserendogli nella mano ossuta l'oggetto, aiutando il secondo leader a richiudere a pugno la mano. 
"La ringrazio davvero molto. Buon proseguimento di giornata." Disse il giovane, rivolgendole un impacciato inchino, prima di rientrare nella casa. 

Lesse il bigliettino più e più volte. Non ci voleva credere davvero, anzi non poteva. Non poteva credere a quel che aveva letto. 
Si lasciò cadere sul divano nero in pelle e il foglio di carta, accartocciato e leggermente umido per le lacrime di Hyungwon, volò dalla parte opposta della stanza spinto da un filo d'aria. 
Il bigliettino recitava così:

"Cari Wonho e Won Won,

Avete visto il corpo del vostro amico Shownu? Una piccola opera d'arte di cui andiamo fieri (ovviamente stiamo parlando del modo in cui lo abbiamo ucciso). 
Ovviamente, non potevamo lasciare che tutto andasse bene adesso, no? Ci chiamiamo Stray Kids, purtroppo per voi.
Lo abbiamo bruciato vivo e fatto a pezzi un altro dei vostri: Minnie, il cagnolino gay che non sapeva far altro che abbaiare a vanvera. 
Oh, vedeste come ha pianto il suo ssang Honey. 
Chissà perché i vostri pseudonimi fanno sempre schifo.
Comunque, sapevamo che tu, Wonho, e lui eravate molto amici... beh, non mi scuso per averlo ucciso nella sofferenza. 
Vi invieremo la sua testa, domani.

Il vostro carissimo Bang Chan
"

Minhyuk, Minhyuk era morto. Era morto, soffrendo, vedendo Jooheon piangere mentre lui bruciava vivo; immaginando quella scena, un conato di vomito provocò a Hyungwon un spasmo di dolore lungo tutto il corpo. I suoi amici erano rinchiusi in quel posto orribile, con quelle persone orribili e vedevano solo morte e distruzione, morte e distruzione. Ebbe un attacco di panico proprio nel momento in cui la serratura della porta scattò; Hoseok si fiondò dal suo ssang e lo avvolse in un abbraccio, mentre l'altro respirava a fatica e sudava: il più anziano sapeva che sarebbe svenuto di lì a poco. 
"Wonnie!" Gridò il primo leader, sforzandosi di non farsi sopraffarre dalle sensazione che provava il ragazzo di fronte a lui, afferrando il viso dell'albino con entrambe le mani "Wonnie! Non lasciarti andare! Guardami!" Gli intimò e Hyungwon obbedì, fissando i suoi occhi color nocciola in quelli più scuri di Hoseok. 
Si guardarono per minuti che sembrarono ore, poi Hyungwon indicò il punto in cui avevo visto svolazzare il foglietto. 
"Cosa c'è là?" Hoseok si alzò e si avvicinò alla finestra. Notando un piccolo frammento di carta, lo prese in mano e lo lesse.
Non l'avesse mai fatto. Si inginocchiò a terra e tutto quel che riuscì a fare fu graffiarsi i bracci fino a far uscire deboli rigagnoli di sangue. 

-2 all'appello dei Monsta X. -6 alla loro estinzione. 


ᴏʜ, ᴛʜᴀᴛ ᴛᴀᴛᴛᴏᴏ - ʜʏᴜɴɢᴡᴏɴʜᴏ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora