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Garreth non mi aveva lasciata per un secondo, continuando a torturarmi con le sue solite delicatezze

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Garreth non mi aveva lasciata per un secondo, continuando a torturarmi con le sue solite delicatezze.

Mi aveva baciato, mi aveva abbracciato, scortandomi sino alla sua camera, dove mi aveva rinchiusa, quasi come una principessa in trappola.

Mi sentivo soffocare.

"Sono stato nominato capo dell'esercito," mi informò, stendendosi sul suo nuovo letto, molto più grande di quanto ricordassi. "Immaginavi, Marie? Esattamente come volevamo."

"E' davvero bello, Garreth," commentai, sedendomi al suo fianco, notando, però, con la coda dell'occhio il computer portatile sulla sua scrivania.

I codici, lì dentro ci devono essere i codici.

Lui mi accarezzò il viso, scostandomi i capelli con dolcezza, continuando a bearsi del mio volto. "Dio, guarda come ti hanno ridotto quei mostri."

"Sto bene," gli feci notare, prendendo la sua mano e allontanandola dal mio volto. "Sono solo delle ferite."

"Sei comunque bellissima." Sorrise, compiaciuto, e, poi, fece esattamente ciò che non speravo: mi baciò.

Lo fece mentre mi stringeva il viso, tirandomi appena i capelli, come se volesse sentirne il profumo: aveva voglia di me, e nemmeno gli dispiaceva mostrarlo.

"Stavo per impazzire, Marie," sussurrò, mentre ancora mi baciava le labbra, le guance, ovunque. "Saperti fra quei mostri, saperti loro: mi mandava fuori di testa."

Raggiunse l'orlo della mia maglietta, sollevandola sino al mio petto, per poi stringermi il seno e mordendomi il collo. Io, intanto, stringevo i denti, soffrendo ad ogni carezza.

Un tempo, sarei morta per lui, per il suo amore, mentre ora, ogni suo bacio portava il sapore del veleno, non riuscendo a dimenticarmi della falsità che lo celava.

Garreth non aveva nulla di reale, nemmeno il cuore, e, il non potermi liberare, mi stava per dare alla testa: avrei voluto esplodere.

Il biondo mi strinse i fianchi, trascinandomi sotto di lui, accavallandosi al mio petto, così da tenermi ferma. Mi sorrise, ad un passo dal collo, prima di succhiare la mia pelle. "Non vedo l'ora di uccidere quel mostro."

Uccidere il mostro.

Levi.

Mi bloccai, spingendolo via, sgranando gli occhi davanti a me. "Che cosa?"

Garreth corrugò la fronte, quasi non capisse. "Tuo padre ha sancito la pena di morte per il tuo rapitore, Marie, quindi, ora che lo abbiamo qui, dovrà pagare."

"Lo ucciderà?"

Sentii il sapore del vomito stringersi intorno alla mia gola.

"Certo," replicò lui, semplicemente. "Perché sembri tanto sorpresa?"

ECLIPSEWhere stories live. Discover now