CAPITOLO 1

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CAPITOLO 1

Piacere, il mio nome è Kim SeokJin.
Meglio conosciuto come capitano della squadra di basket al college e come ruba cuori. Oserei dire lo stronzo che ci prova con qualsiasi essere umano avente delle tette e un sedere da urlo.
Be', questo sono io.
Occhi neri, misteriosi e oscuri.
Capelli neri.
Un fisico mozzafiato.
Sorriso strappa mutande.
E infine?
Ah sì: egocentrico, vanitoso, scontroso, attraente, senza speranza.
Sempre incazzato nero con la vita.
Faccio a botte con chiunque mi fa perdere il controllo.
E cazzo, stavo dimenticato una cosa importantissima: Kim SeokJin non ha un fottuto cuore. L'ho perso anni fa quando è morta mia nonna, la mia seconda madre, l'unica che mi abbia davvero amato in tutta la vita.
Quindi erano passati 14 anni dall'ultima volta che avevo sentito il mio cuore battere, avevo solo 6 anni quando morì nonna Patty. Prima di andar via mi disse che l'amore esiste, che dovevo trovare la mia peonia bianca. Non sapevo più cosa volesse dire, onestamente. Diceva solo stronzate su stronzate. Non credevo più all'amore, non ci avrei mai creduto. Preferivo portarmi a letto tutte le ragazze che mi guardavano e divertirmi senza sentimenti. Il sesso era molto più bello senza implicazioni di nessun tipo, potevo trattarle male, scoparle velocemente solo per soddisfare il mio bisogno fisico e poi mandarle a casa, quella era la parte più divertente! Vedevo il loro volto corrugarsi dalla rabbia, poi le accompagnavo verso l'uscita e prima che potessero dire qualcosa sbattevo loro la porta in faccia. Le sentivo brontolare, urlarmi contro, prendere a pugni e calci la porta, ma non me ne fotteva un cazzo. Anzi, ridevo come un matto per la loro terribile reazione! Le donne erano così teatrali a volte, non tutte ne facevano un dramma. Si divertivano a scoparmi, poi sgattagliolavano via senza dirmi nulla, era la categoria che preferivo. Sfruttarsi a vicenda. Loro aiutavano me a non sentire il vuoto ed io regalavo loro un orgasmo che non avrebbero dimenticato per il resto dei loro giorni. In fondo io ero Kim SeokJin, il ragazzo che non provava emozioni.
- Chi sarebbe la sventola bionda che ti fissa da un bel po'?- Il mio migliore amico Yoongi si sedette accanto a me. Portava un cappello da baseball e le sue solite adidas. Appoggiò lo zaino sul tavolo e si girò a fissare la ragazza che mi stava perseguitando da un paio di giorni. Odiavo quando lo facevano, di solito le portavo a letto a prima occhiata, ma lei non mi interessava particolarmente. Proprio ieri notte avevo portato a casa una modella bionda dalle curve abbastanza pericolose e dalla bocca fatta apposta per prendermi tutto dentro, e cazzo se ero grosso. Ci avevo perso più del dovuto, era stata bravissima nel farmi un pompino e quindi dovevo ricompensarla in qualche modo. L'avevo lasciata anche dormire sul mio letto fino all'alba godendo della vista del suo sedere tondo che avevo fottuto per bene prima di andarsene. Mi aveva lasciato il suo numero, scritto su un bigliettino con il suo nome e un bacio fatto con il rossetto rosso. Si chiamava Tania e scopava da Dio, sicuramente avrei fatto un pensierino su di lei quando non avrei avuto una ragazza da scopare. Ed io non fottevo mai con la stessa ragazza per due volte, una era più che sufficiente.
- Per favore, Yoongi. Non dirmelo, odio quando mi perseguitano. - feci una smorfia verso la sua direzione e la beccai a sbavere mentre mi fissava.
- Amico, scopala e vedrai che smette. - Yoongi rise ma io ero di cattivo umore, quella ragazza era troppo insistente. Decisi di guardarla meglio, non aveva delle belle curve, era magrissima e le gambe sembravano due manici di scopa. Alla fine non era male, era discreta, non era il mio modello ideale ma se per farla smettere di perseguitarmi avrei dovuto scoparla, be' mi sarei sacrificato.
Venni distolto dai miei pensieri quando due ragazze camminarono verso di noi. La bionda era carina, nulla di particolare però aveva un bel sorriso e sembrò eccitarsi alla vista di Yoongi. Gli saltò al collo ed iniziarono a baciarsi senza ritegno, non che io ne avessi, giusto? Poi capii perchè Yoongi era stato occupato per due intere settimane, aveva trovato un'altra ragazza che gli avrebbe spezzato di nuovo il cuore. Lui non era come me, amava ogni ragazza con cui era stato e si fidanzava perdendo completamente sè stesso e la ragione. Io glielo dicevo sempre: l'amore è per i deboli. Ma lui non mi ascoltava, amava prendersi cura della donna che gli rubava il cuore.
Sorrisi guardando Yoongi e la sua ragazza baciarsi, ma non ero l'unico a osservare nello loro direzione. La ragazza mora, possibilmente amica della biondina, sembrava imbarazzata e aveva le guance rosse. Il mio sguardo si posò su tutto il suo corpo, era bellissima. Aveva enormi occhi blu, capelli lunghi e castani, era bassina ma graziosa, non volgare ma elegante. Portava una felpa enorme che le arrivava alla coscia, ma sotto di essa vidi delle curve pericolosissime. Sembrava timida ed insicura per questo si copriva fino a non far immaginare agli uomini cosa ci fosse sotto quei metri di stoffa. Ma io sapevo quali grazie aveva da offrirmi, ormai ero un esperto in fatto di donne. Una voce nella mia mente mi disse di stare lontano da lei perchè avrei potuto farmi sul serio male. Avrei desiderato il suo corpo con tutto me stesso e non l'avrei mai avuto, lei non era la tipica ragazza facile a cui ero abituato. Lei sembrava la tipica ragazza che ti avrebbe ucciso anche solo se le avessi sfiorato un braccio senza il suo consenso. Il mio cervello lo sapeva quanto io fossi eccitato dalle sfide, quanto fossi emotivamente attratto dalle cose difficili e che non potevo assolutamente avere. Quella ragazza...
- Oh Yoongi! - la biondina gemette senza pudore mentre la sua lingua era infilata comodamente dentro la bocca del mio migliore amico. A quel punto la ragazza mora distolse lo sguardo, fissando gli alberi che confinavano con la struttura. Non capivo perchè fossi bloccato e perchè la stessi fissando senza dire nulla. Di solito ero estroverso, soprattutto con le ragazze, non mi facevo problemi nel domandare loro di andare a letto. Stavolta sembrava che avessi un masso di cemento al posto della bocca. Mi sentivo anche molto strano e accaldato, la mia mente vagava su di lei e a quello che le avrei fatto e rifatto se si fosse concessa a me. Dovevo fare assolutamente qualcosa per non pensare, perchè la mia erezione era già grossa e dura e rischiavo di strappare i pantaloni stretti se avessi fissando ancora per molto le labbra carnose di lei.
- Scusali. - balbettai raggiungendola. Speravo che non si accorgesse del rigonfiamento nei miei pantaloni.
- Oh, ci sono abituata. Hanno fatto di peggio. - non rise, piuttosto fece una smorfia di disgusto verso la loro direzione. La ragazza sembrava molto infastidita, non sapevo per quale motivo. In fondo era solo un bacio!
- Ehm, comunque io sono Jin. - mi presentai goffamente porgendole la mano.
- Camille, ma per gli amici Nena. - ci restai malissimo quando non prese la mia mano per ricambiare il saluto. Ero piuttosto deluso e non capivo perchè lo fossi. Non era la prima volta che parlavo con una ragazza, non badavo molto ai loro gesti, non me ne importava nulla onestamente. Il mio obiettivo era portarle a letto e basta. Ma il mio cervello si soffermò su quel soprannome particolare e ricercato, Nena in spagnolo significava Bambina. Forse avevo capito perchè si faceva chiamare così, in effetti la sua pelle era pallida come quella dei bambini e il suo fisico piccolino la faceva sempre più giovane della sua età.
- Sei l'amica della ragazza di Yoongi? - tentai un approccio diverso, volevo semplicemente una conversazione amichevole con una ragazza. Io che non avevo amiche.
- Io e Bea siamo migliori amiche.- Nena stava cercando di non fissarmi ma era difficile non farlo, nessuna poteva resistermi.
- Jin, andiamo? - Oh no, la ragazza di turno, quella che avevo scelto oggi per la mia ginnastica intensa era arrivata.
- Ehm sì. - dissi senza pensare. - Allora, ehm, ciao Nena. - lei mi fece un gesto con la mano e mi liquidò senza mezzi termini. La sua espressione era impassibile quindi non riuscii bene a capire quello che stesse provando in quel momento. Non mi preoccupai più di tanto, non potevo avere Nena ma la biondina accanto a me sì.

Oh cazzo, Nena.
Nena, sì.
Così, fallo in questo modo.
Mi piace tanto...Nena.
Nena.
Sto per venire.
Amo la tua bocca, Nena.
Le tue labbra sul mio cazzo.
Nena...Nena...Nena.
Sbattei le palpebre più e più volte. Quello che vidi fu solo il soffitto bianco della mia stanza. Avevo il fiatone e il mio cuore batteva all'impazzata. L'immagine di Nena mi passò nella mente, in quella felpa enorme, con quello sguardo rabbioso e nervoso. Ma quello che mi preoccupò di più fu il fatto che le mie mani stringevano l'erezione ormai debole e il mio liquido bagnava le dita. Avevo schizzato ovunque sulle lenzuola. Era stato un orgasmo violento e irreale, anzi era stato molto più che reale. Sentivo ancora le labbra di Nena...Cazzo no. No. Non potevo farmi fottere il cervello da quella ragazza, era pericoloso.
Presi il cellulare e composi il numero di Tania.

18 RAGIONI PER NON AMARSI - BTS FFWhere stories live. Discover now