CAPITOLO 9

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Capitolo 9

Stava mangiando un Muffin quando il cellulare squillò.
- È Bea. - mi informò stranita. La sua espressione serena era andata via, lasciando spazio al timore.
- Per favore, fa silenzio. - Io le annuii, muto come un pesce. Non volevo mettere nei guai nessuno di noi, tanto meno Yoongi.
Nena mise il vivavoce, aveva le mani sporche di muffin. Era così adorabile quando mangiava...
- Ehi ciao, Bea. Che succede? - le chiese, allarmata.
- Ciao, Nena. Sei in casa vero? - l'amica aveva una voce un po' inquietante.
- Sì, Bea. La porta è chiusa, le mie chiavi sono nella tua borsa ed io sembro rinchiusa in una cassaforte. - mi sorprese il tono fermo e deciso di Nena, stava di nuovo mentendo a causa mia.
- Quindi non hai ordinato tu dei dolci da Namjoon, giusto? - Oh porca miseria, ma come aveva fatto!
- No, Bea. Non ho ordinato nulla, anche perché non so come farli passare da sotto la porta e non ho una corda per lanciarla dal terzo piano e prenderli. Sono ghiotta, ma non così tanto! - finse di essere offesa, o forse lo era davvero per la mancata fiducia da parte dell'amica.
- Oh, bene. Quindi il fattorino avrà consegnato dei dolci a qualcuno nel palazzo. -
- Mi sembra ovvio, Bea. Perché sei così strana oggi? Va tutto bene. - Bea sospirò pesantemente.
- Sono in ansia per te, Jin non mi piace. Finirà per distruggerti e tu lo sai bene. - Ci volle tutto il mio autocontrollo per non risponderle. Chi era lei per insinuare una cosa del genere?
- Bea, abbiamo già affrontato questo discorso. - Nena mi guardò con occhi dispiaciuti facendo spallucce, non c'era molto da fare ed io la capivo.
- Sì lo so, ma non riesco a fidarmi. Ti proteggerò fino a quando potrò, sei mia amica e ti voglio un bene dell'anima. -
- Anch'io ti voglio bene, Bea. Ma stai esagerando, sul serio. Devi stare più tranquilla. -
- Come se fosse facile dare in pasto la mia migliore amica ad una bestia. - Mi alzai di scatto e feci un gran rumore, non potevo più starla a sentire. Non riuscivo più a tenere la bocca chiusa. Nena mi fece segno di calmarmi ed io ripresi di nuovo posto. - Che cos'era quel rumore? -
- Sono stata io, Bea. Mi sono alzata di scatto arrabbiata. Jin non è una bestia, non è un animale. È vero, è andato a letto con quasi tutto il college ma non è una bestia. Ha un cuore, a volte è anche sensibile e tu non sei nessuno per giudicare le sue scelte perché tu in prima persona eri come lui al liceo. - dall'altra parte ci fu solo silenzio, così Nena continuò il suo attacco difendendo una persona che le aveva sconvolto la vita in meno di due settimane. - Quindi se vuoi sul serio chiudermi in casa, fallo pure, ma non puoi tenermi lontana da lui. Voglio sul serio dargli una possibilità.-
- Ti rendi conto vero? Stai difendendo lui e stai attaccando me! ME! La tua migliore amica, quella che c'è sempre stata! Nena, per favore, non puoi sul serio preferire lui a me. - Nena stava tremando, stavolta i suoi nervi non erano più ben saldi come all'inizio della telefonata. Stava sul serio andando a pezzi, singhiozzando. Così la presi tra le braccia e la tenni stretta a me. Bea però aveva ragione, avevo rotto l'equilibrio di Nena e lei stava iniziando a comportarsi in maniera sleale per difendere me.
- Oh, Nena. Nena non piangere...io...mi spiace, mi spiace! - Ma era troppo tardi, chiusi la chiamata e lanciai il cellulare contro il muro.
- Guardami. - Nena si ostinava a tenere il profilo basso, non aveva intenzione di incontrare i miei occhi ma io le sostenni la testa con un dito per farmi guardare dritto negli occhi. Era così testarda che li tenne chiusi.
- Guardami, maledizione! - sobbalzò al mio scatto di ira, ormai il suo corpo era stretto al mio ma sentivo la paura impossessarsi di lei. Aprì gli occhi solo dopo qualche minuto, ma quando lo fece in me nacque una consapevolezza spaventosa.
- Sono un idiota, un egocentrico e un seduttore. Uso le donne, me le scopo, poi le getto come se fossero niente. - era scioccata dalle mie parole, non l'avevo mai vista così terrorizzata. Nonostante ciò continuai, volevo che capisse sul serio. - Sono fatto così, sono un bastardo senza sentimenti che fa di tutto per sé stesso. Sono egoista e sono violento a volte, sono arrabbiato con la vita, soprattutto arrabbiato con la vita. Mi ha tolto molte cose, come i miei nonni, gli unici che c'erano sempre. Io li amavo, i miei erano sempre a lavoro e tutt'ora lo sono, ma loro erano lì a ricordarmi che l'amore esisteva nonostante tutto. Abito da solo da sempre, conosco la governante, la cuoca ed il mio autista, ma non c'è un volto familiare in tutto questo. Mi sento solo, completamente solo, è per questo che la notte mi portavo a letto una ragazza diversa. Odio dormire su quel letto, quando scende la notte le mie paure tornano e si radicano nei miei pensieri. Ma da quando ci sei tu, oh Nena, non so più chi sono. Forse sono Jin, il vecchio Jin, quello menefreghista ed arrogante, o forse sono Jin, il piccolo Jin, quello che credeva all'amore, al cuore, ai sentimenti, alle sensazioni, quello che amava i suoi nonni. Io non so più chi sono. So solo che in questi due giorni sono cambiate tante cose e che non riesco a starti lontano. Quindi sì, capisco Beatrice. Capisco quando ti dice di stare alla larga da me perché potresti farti male. Capisco quando ti impone di non vedermi perché potrebbe accadere qualcosa di cui ti pentiresti subito dopo. Capisco la tua migliore amica perché anch'io se fossi al suo posto ti imporrei categoricamente di stare lontano da me. Ci sono mille ragioni per cui tu dovresti stare lontano da me, Beatrice ha ragione. Non dovrei contaminarti con la mia merda, tu sei troppo per me. Sei troppo per tutti. Tu sei un angelo e non dovresti stare qui con me. Oh cazzo, devi stare lontana da me, finirò per farti male. Oh cazzo, Beatrice ha ragione. Devo andarmene, devo andarmene! - Lasciai la presa su Nena come se scottasse, come se stesse la merda che mi portavo da sempre. Lei era buona, troppo per me. Dovevo andarmene e in fretta prima di innamorarmi di lei, prima che fosse troppo tardi per tutto. Scattai all'improvviso lontano da lei, poi con velocità presi la chiave di casa mia e aprii la porta come una furia.
- Jin! - mi chiamò lei, ancora sotto shock.
Ma io ero già lontano, correvo come un pazzo verso una meta che ignoravo. L'importante era andare via da quella casa e dalla sua vita. Le avevo aperto il cuore raccontando dei fatti della mia vita che non avevo mai raccontato a nessuno se non a Yoongi. Mi sentivo distrutto e terribilmente male, non capii bene il motivo. Forse era per la sua lontananza o forse perché stavo lasciando andare l'unica opportunità di riscatto che l'universo mi aveva dato. Potevo cambiare sul serio con Nena, potevo essere un uomo migliore, un ragazzo intelligente e mai banale, un ragazzo affidabile e dolce, il principe delle favole che tutte le ragazze sognano e potevo farlo solo per lei, con lei. Il mio equilibrio era stato disintegrato, tutto quello in cui avevo creduto negli ultimi anni andato a monte.

Nonna, avevi ragione. La mia peonia bianca esiste e si chiama Nena, la mia dolce Nena. Ma sono come un parassita, quello più potente al mondo. Le farò male, la farò morire lentamente, attaccherò le sue radici e la contaminerò fino a toglierle la linfa vitale. Io non posso farle questo, io non posso. Lei è così bella, così viva, così pura! Come posso farle questo? Come posso pensare di essere un bene per lei se sono il peggiore dei suoi mali! Come posso entrare nella sua vita e non lasciarle un segno? L'ho già fatto lasciandola piangere mentre me ne andavo, portandomi via con me i miei problemi e anche un pezzo di lei. Quel pezzo che custodirò per sempre. Perché deve essere così difficile? Io lo sapevo che non poteva andare tutto bene con lei! Il marcio sono io...non posso contaminare la sua purezza. Io non posso, nonna. Non posso. Devo essere altruista, almeno per una volta nella mia vita. Devo pensare al suo bene e non al mio. Io devo stare lontano da lei.

18 RAGIONI PER NON AMARSI - BTS FFWhere stories live. Discover now