CAPITOLO 10

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Capitolo 10

Erano passati tre giorni.
Tre maledettissimi giorni.
Non avevo sentito nessuno a parte la voce della mia coscienza che mi ripeteva ogni volta quanto fossi stato stupido.
Non rispondevo alle chiamate di Yoongi, ai suoi messaggi.
Mi limitavo a stare sotto le coperte in quel letto grande che minacciava di risucchiarmi.
Non mangiavo da giorni, non bevevo da giorni, non uscivo da quella stanza da giorni. Andavo meccanicamente in bagno quando dovevo e ritornavo a dormire.
Chiudere gli occhi era l'unico modo per tenerla nella mia mente.
Chi? Nena, la mia dolce Nena.
Non potevo avere delle pretese su di lei, lei non era mia! Non era mia! Ma la mia mente si rifiutava di crederlo.
La governante era entrata in camera mia solo due volte in quei giorni, la cuoca si era limitata a fare il suo lavoro portandomi del cibo e lasciandolo fuori dalla porta. La sentivo sempre sospirare quando tornava e vedeva che non avevo toccato neppure una briciola.
Nessuno di loro mi rompeva le palle con la solita ramanzina, ero ormai troppo grande per tutto questo ma speravo, anzi forse volevo una mano per svegliarmi da quell'incubo che era diventato la mia realtà.
Passavano nella mia mente immagini di Nena ancora sofferente mentre piangeva nel momento in cui l'avevo lasciata. Era un pugno al cuore ogni volta, ero stato davvero molto egoista. Ma in verità pensavo solo al suo bene, a come poteva vivere senza di me. Sicuramente era ritornata a vivere come faceva prima di conoscermi, con le sue 18 regole e Beatrice che la proteggeva. Immaginai per un momento Bea che le faceva la ramanzina, trovandola mentre piangeva. Te l'avevo detto! Le ripeteva abbracciandola.
L'avevo lasciata col mio maglione addosso. Ci avevo pensato parecchio in questi tre giorni, forse l'aveva buttato e l'aveva bruciato, o Bea glielo aveva strappato in mille pezzi. Però speravo con tutto me stesso che l'aveva tenuto e che ogni notte di questi tre giorni l'avesse stretto, sentendosi protetta e al sicuro.
Da quando avevo incontrato i suoi occhi blu, non ero più lo stesso.
Erano passati 5 giorni dall'ultima volta in cui avevo fatto sesso, 5 giorni senza una ragazza diversa nel mio letto, 5 giorni che pensavo esclusivamente a lei, solo e soltanto a Nena. Il mio cambiamento più grande.
Quella ragazza stava pian piano trovando le mie radici e ne stava cambiando il colore, il sangue, la linfa vitale.
E per la prima volta in vita mia avevo sentito qualcosa: un cuore battere per amore.
Quindi non ero un mostro senza sentimenti, io li avevo eccome, solo che a differenza di altri c'era voluto più tempo per capirlo.
Adesso eccomi qui, a soffrire per una ragazza che conoscevo appena ma che significava tutto per me. Una peonia bianca. Quella peonia bianca.

All'improvviso sentii dei rumori al piano di sotto, qualcuno che urlava, una voce maschile o forse una femminile...ero troppo confuso ed assonnato per capirlo. Mi portai le coperte fino alla testa così da coprirmi tutto e chiusi gli occhi. Ma i passi non cessarono, erano tanti ed erano sempre più vicini...
- Che cazzo stai facendo, Jin! - urlò qualcuno alle mie spalle. Aveva sbattuto completamente la porta, pensai. Il rumore fu troppo forte. Poi un vento freddo mi investì la pelle e le ossa. Quel qualcuno che era entrato mi aveva strappato le coperte ed adesso mi stava forse fissando.
- Amico, ma come...oddio. Come ti sei ridotto? - era Yoongi, sì, ne ero più che sicuro. Ma che ci faceva in camera mia? Continuai a tenere gli occhi chiusi, non volevo vedere nessuno.
- Lasciami in pace. - bofonchiai stremato. I miei muscoli erano così deboli che non riuscivo neppure ad alzarmi.
- Ed io che pensavo di trovarlo con due donne mentre si divertiva a scoparsele. - un'altra voce, stavolta apparteneva ad una ragazza, forse Bea perché avrei riconosciuto Nena anche ad occhi chiusi ma non era lei. Cazzo, non era lei. E per fortuna, non volevo mi vedesse in quello stato...
Quella stessa voce continuò - Invece eccolo qui, un relitto umano che puzza. Se fossero passati altri giorni lo avremmo trovato in stato di decomposizione. - era Bea, ne ero più che sicuro.
- Jin, perché sei in questo stato? Mi stai facendo sul serio preoccupare, non hai risposto alle mie chiamate e i tuoi domestici non volevano che salissi. Ho dovuto lottare per arrivare fino a qui. - Sentii il letto abbassarsi mentre Yoongi si sedette. Mi sforzai di aprire gli occhi con l'ultimo briciolo di forza che avevo. - Mi hanno detto che non mangi e non bevi da tre giorni, che hai dormito tutto il tempo e sicuramente non ti sei lavato per niente. - Mi misi a sedere e mi stropicciai gli occhi con le dita. Finalmente riuscivo a guardarmi intorno. Bea era di fronte a me con un atteggiamento da menefreghista ma allo stesso tempo era felice di vedermi vivo. Invece il mio amico era preoccupato, mi guardò con aria supplichevole in attesa che dicessi qualcosa di sensato.
- Sto...bene. - mentii.
- A chi la dai a bere? Non a noi! Sei una testa di cazzo, lo sai vero? Nena è stata in ansia per te in tutti questi giorni! Ci siamo preoccupati tutti. - mi informò Bea, con sguardo accusatorio come se non fossi io la ragione per cui era lì a salvarmi il culo.
- Non rifilarmi queste bugie del cavolo, nessuno si preoccupa per me.-
- Invece ti sbagli! Perché credi che io sia qui con Yoongi? Per prendermi la soddisfazione di poter dire a Nena che eri a letto con qualcuna e doveva dimenticarti? - stava gesticolando con le mani, facendo avanti e indietro ansiosa.
- Esatto, stavi aspettando solo una mia mossa falsa per dirle che avevi ragione. -
- Ti sbagli! - tuonò forte, mentre notai che il mio mal di testa stava crescendo. - Io non so cosa ci ha visto in te, lei è così buona. Ma so cosa voglia dire volere a tutti i costi essere una persona migliore per lei. Io stessa all'inizio della nostra amicizia ero come te. - sospirò puntando i suoi occhi dentro ai miei. - Lei ti cambia, nel profondo, e lo ha fatto anche con te, basta vedere in che stato sei in questo momento. Ma tu rifiuti il cambiamento, oppure stai solo cercando di trovare il tuo equilibrio. -
- Io non voglio farle del male! Ha iniziato a mentire a causa mia, io non voglio contaminare la sua purezza! Lo capisci? Io devo stare lontano da lei! Per il suo bene!-
- Non esserne così sicuro, hai detto tu stesso che quando stai insieme a lei sei felice e sereno. - Grazie Yoongi/voce della mia coscienza.
- Yoongi ha ragione, non riesci a starle lontano ma quando non sei con lei diventi un corpo senza vita. -
- Per favore, andate via da qui. - urlai severo. Era già troppo tutto quello, non potevo più sentire una parola di più.
- Andate via! - urlai un'altra volta, alzandomi di scatto. Beatrice non si mosse, non aveva paura di me era ovvio. Invece Yoongi lasciò il letto per prendere posto accanto alla sua fidanzata.
- Nena sta male, non fa altro che stringersi nel tuo maglione. Lo porta da tre giorni anche a lezione, non se ne separa mai. Non lo vuole neppure lavare, dice che c'è il tuo odore e la fa sentire un po' meglio. Le ho detto di lasciarti andare ma non posso vedere la mia migliore amica stare male. Sono qui perché voglio che tu ragioni, che prenda atto delle tue azioni e delle conseguenze. State male entrambi, dovresti secondo me andare a parlare con lei. Ha bisogno di questo. Pensaci.-
- Credo sia meglio il silenzio. - le risposi, acido.
- Questo week-end andremo tutti in campeggio con la classe, devi venire anche tu o il professore non ti farà superare la materia. Prendila come un'ottima opportunità per chiarire con lei. - Yoongi e Bea raggiunsero la porta, ma lei prima di lasciare la stanza mi disse:
- Tu non lo vuoi sul serio, Jin.-
Rimasi confuso a quella frase, ma sapevo bene a cosa si riferisse.
Tu non vuoi chiudere sul serio, non puoi voler stare lontano da lei. Tu non ci riesci e presto lo capirai.

18 RAGIONI PER NON AMARSI - BTS FFWhere stories live. Discover now