CAPITOLO 7

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Capitolo 7

Non potevo restare fermo in quelle condizioni, non con Nena che fingeva che tutto fosse okay, non con Bea che stava scoppiando dalla rabbia e non con Yoongi il mio migliore amico che voleva prendermi a sberle.
Come rovinare una serata tranquilla? Chiamate Kim Seokjin! Successo garantito.
Vedevo già il cartellone pubblicitario in tutte le vie della città con la mia faccia da testa di cazzo.
Allora feci l'unica cosa che potevo fare, almeno per rimediare un po' il casino che avevo provocato. Mi avvicinai a Nena e le sedetti accanto. Le sue mani erano congiunte, strette fortemente, quindi l'idea di prenderle e stringerle finì lì. Non volevo toccarla, neppure sfiorarla, era troppo fragile in quel momento e Bea non sarebbe stata d'accordo.
- Mi spiace davvero tanto per aver rovinato la serata. - lo dissi solo a lei, volevo che capisse quanto io fossi pentito.
- Hai pure la faccia tosta di dirle che ti dispiace! Oh andiamo! - sbottò Bea - Ho proprio voglia di far sparire la tua brutta faccia dalla terra. -
- Bea! Per favore! - esclamò infastidita Nena, non l'avevo mai vista così infuriata contro l'amica. Il suo umore era cambiato nel tempo di un secondo.
- È solo la verità, Nena. Io te l'ho detto, non devi essere sua amica, porta solo guai! - mi aspettavo che Nena le rispondesse a tono, dicendole magari che era vero, che doveva chiudere con me e vivere la sua vita. Mi si strinse lo stomaco e una fitta al petto mi fece male. Invece Nena con mia grande sorpresa ignorò l'amica e si rivolse a me.
- Possiamo andare da qualche parte? Dove non c'è Bea che mi ronza come una mosca sempre in giro o delle bionde invidiose che vogliono rovinarti la vita? - rimasi incredulo davanti alla sua richiesta, ma era l'idea migliore che avesse avuto per quel tipo di situazione. Dovevamo chiarirci da soli, io e lei senza nessuno che ci interrompesse.
- Vieni con me. - le dissi, stavo per prendere la sua mano ma lei fu più veloce. Le nostre dita si intrecciarono mentre camminavamo verso l'uscita sotto lo sguardo basito di Bea e la frustrazione di Yoongi. Capii che Nena aveva il desiderio di chiarirsi e anche in fretta, volevo accontentarla. Non potevo rischiare di restare in apnea per lei, avrei potuto anche soffocare nel frattempo. 
La condussi lungo la scala che portava al piano superiore, quello riservato a Hoseok perché c'era il suo appartamento. Ma la porta era chiusa e non mi andava di parlare in uno squallido corridoio. Così salimmo ancora verso il terzo piano dove ci attendeva una piccola stanza che dava poi sul tetto dell'edificio. Si gelava ed io mi accorsi che Nena stava tremando. Per la fretta avevamo dimenticato di prendere il cappotto, almeno per lei.
- Senti freddo? - lei scosse la testa, ma lasciò andare la mia mano per incrociare le braccia al petto. Mi sentii di nuovo vuoto, quel contatto era così magnificamente bello. Nena stava di fronte a me, guardandomi intensamente aspettando che le parole uscissero dalla mia bocca.
- Stai tremando. - le dissi invece, prima di affrontare l'argomento.
- Sto bene, facciamo in fretta e torniamo giù. - Sì, sentiva decisamente freddo, quel suo vestitino non l'aiutava affatto. Così mi sfilai il maglione e glielo porsi. Nena sgranò gli occhi, veramente impaurita. Scosse energicamente la testa.
- No, no! Non lo voglio. - si affrettò a dire, cercando di mascherare le sue emozioni.
- Devi metterlo. - non era un'affermazione, era un ordine. Volevo che indossasse qualcosa di mio, lo desideravo così tanto che faceva malissimo! Nessuna donna aveva mai avuto qualcosa di mio, anzi, tutte quelle che venivano a letto con me pretendevano una mia maglietta, qualsiasi cosa. Ma ero stato categorico con tutte: la mia roba non si toccava.
- Non lo voglio, uffa! - protestò seriamente, ma stava facendo un enorme sforzo per non prendere il mio maglione. Così mi avvicinai velocemente verso di lei e glielo infilai. Quando la sua testa spuntò, i suoi occhi erano un mix di emozioni, lessi gratitudine ma anche paura. Lei aveva paura di me, o forse di tutti i ragazzi in generale. Era una ragazza molto impacciata e ogni volta che qualcuno la guardava lei si limitava ad abbassare lo sguardo. C'era qualcosa sotto tutto ciò. Doveva esserci una spiegazione, perché Nena era divertente e solare. Perché era una ragazza davvero meravigliosa e socievole.
- Adesso va meglio. - le sussurrai facendo scivolare le mie dita sulla sua guancia. Magari stavo sbagliando atteggiamento, dovevo andarci con molta calma, ma caspita, non riuscivo a starle lontano. Era più forte di me, sembravo una calamita in cerca di un appiglio. Nena chiuse gli occhi per un attimo, ma quando li riaprì c'era qualcosa di nuovo. Un'emozione che ancora non avevo visto in lei quando era con me: malinconia.
- Possiamo parlare adesso? - disse piano, allontanandosi di poco.
- Sappi che mi dispiace molto e...-
- No, aspetta. Non dire nulla, sono stata così a lungo in silenzio prima, ora devo assolutamente buttare fuori tutto. - annuii, passandomi una mano tra i capelli. Lei se ne accorse e sorrise scuotendo la testa. Chissà a cosa stava pensando.
- Sappi che non mi importa con chi vai a letto, siamo amici e non devi badare a me. - quel siamo amici mi confuse maggiormente. Era ovvio che non lo eravamo...tutti si erano accorti di quello che c'era tra noi, tutti tranne lei. O forse non voleva ammettere a sé stessa che io le piacevo e anche molto, perché innamorarsi di un ragazzo che aveva scopato mezzo campus era davvero molto difficile. - Non fare caso neppure a Bea, lei è molto protettiva nei miei confronti e mi ricorda sempre le mie 18 regole, ma questo non...-
- Aspetta, aspetta! Quali regole? Di che parli? - l'avevo interrotta e lei sbuffò.
- Possiamo parlarne in un'altra occasione? - mi chiese, supplichevole.
- No, voglio saperlo ora prima di proseguire questa conversazione. -
- Ecco lo sapevo, d'accordo. - Restai in attesa mentre Nena chiudeva gli occhi e raccoglieva tutte le sue energie.
- Quando avevo 16 anni mi innamorai di un ragazzo, era bellissimo. Aveva gli occhi verdi, i ricci mori e tante, tante ragazze. Ma chissà perché le sue attenzioni erano puntate su di me. Fece di tutto affinché mi innamorarsi di lui, poi scoprii il motivo del suo comportamento. Una scommessa che aveva fatto con la mia migliore amica. Entrambi mi avevano tradito e si erano presi gioco di me, così stipulai una lista con le 18 ragioni per non innamorarsi mai più. L'unica che sa della mia lista è Bea, la persona più importante che ho al mondo. Ed adesso lo sai anche tu, e mi spiace, non volevo parlartene perché tu penserai che sono una ragazza infantile, patetica, che si attacca al passato, ma io ho bisogno di quella lista. Io vivo meglio, vivo serena. -
- Io non penso che tu sia infantile, Nena. Quella lista è la tua áncora di salvezza per andare avanti. Ti hanno tradita e sei rimasta davvero colpita nel profondo. Adesso capisco però molte cose di te. -
- No, Jin. Tu non capisci. - mi diede le spalle, la voce le tremava e si stringeva nel mio maglione. In qualche modo ero felice di averglielo dato, sembrava essere diventato la sua forza per confessarmi le sue paure. - Tu infrangi tutte le regole di quella lista. - si voltò verso di me, gli occhi pieni di lacrime. - Avevo promesso a me stessa che non avrei mai permesso più a nessuno di farmi del male, di entrarmi dentro nelle viscere. Per questo preferirei starti lontana, per questo ero così furiosa con te all'inizio. Non mi importava molto della tua reputazione, mi importava di me. Di me, Jin. Ma tu sei così testardo, hai deciso che vuoi avermi e non ti ferma nessuno. Vuoi la mia amicizia ma credimi, sento ben altro. Solo che non posso infrangere tutte quelle regole, lo devo a me stessa. Lo so che sono complicata, ma se non hai intenzioni serie, meglio finirla qui. Non sono disposta a perdere me stessa per ferirmi di nuovo. - Quindi anche lei sentiva ben altro...tutte e due sentivamo ben altro. Cazzo. L'idea di essere suo amico era stata così stupida e masochista, io volevo lei, volevo ogni cosa di Nena, ma non la sua amicizia. Io volevo molto, molto di più. Volevo ogni singolo atomo del suo corpo, volevo ogni singolo nervo del suo cervello, volevo ogni singola vena del suo cuore, volevo il suo sangue, volevo la sua anima, volevo tutto di lei. Quel desiderio viscerale che faceva male fino a stare sul serio male. A chi la stavo dando a bere con la storia dell'amicizia? Anche i muri erano a conoscenza di quella cosa che mi partiva dallo stomaco per finire al cuore e al cervello. Non ero ancora in grado di dire quella parola famosa, era ancora troppo presto ma mi sembrava così tardi! Perché mi sembrava di star perdendo tempo con quelle fesserie del siamo amici?
- Ho capito, stai giocando. Meglio averlo scoperto in tempo, addio Jin. - cosa? Perché Nena se ne stava andando? Che cavolo, no! Mi affrettai a raggiungerla, ma quando le presi il polso lei si divincolò.
- Lasciami andare. - singhiozzò tremando. Ma che cosa avevo fatto? Perché era in quello stato? Oh, forse si aspettava una mia risposta...invece ero stato chissà per quanto tempo in silenzio a pensare e ripensare a quello che sentivo dentro.
- Ehi, aspetta. Non andare via. - le sussurrai dolcemente abbracciandola da dietro. Lei non combatté più, piuttosto si rilassò tra le mie braccia e questo mi fece tanto piacere.
- Non sto giocando, Nena. È dal primo istante in cui ti ho vista che ti voglio così intensamente che fa male, ma sul serio. Ho provato ad essere tuo amico perché volevo avvicinarmi a te e speravo mi dessi la tua fiducia. Non voglio tradirti, non voglio farti del male. Voglio solo conoscerti meglio e passare del tempo con te. Voglio, anzi devo capire cosa sento e perché mi sento così strano. Sembro una donna mestruata. - lei rise dolcemente - Tu ridi, ma la cosa è molto seria. Cioè, come fate ad essere felici il minuto prima e arrabbiate il minuto dopo, e poi ansiose o nervose. Che magia praticate? - Nena rise ancora più forte ed io la seguii, la sua risata era molto coinvolgente. Mise di buon umore anche me.
- Dovresti sul serio provare il ciclo. -
- Oh no, lascio quel terribile mostro a voi. -
- Sei un fifone! - mi schernii girandosi. Finalmente eravamo di nuovo uno di fronte all'altra, ma stavolta qualcosa era cambiato. I suoi occhi erano sereni e tranquilli, non sembrava più spaventata.
- Quindi, mi stai concedendo una possibilità nonostante le tue 18 regole? - l'atmosfera si fece di nuovo seria, ero in ansia. Speravo con tutto il mio cuore che lei mi dicesse di sì.
- Sì, mi fido di te. Cerca però di essere sincero con me, per qualsiasi cosa. - Le sorrisi felice e l'abbracciai forte.
- Qualcosa però mi dice che Bea non ne sarà felice. -
- Uhm, si hai ragione. Lei mi ucciderà quando lo verrà a sapere. -
- Allora sarà meglio affrontarla ora.- le dissi, coraggioso. Ma ero davvero molto intimorito da quella ragazza.
- Sì, torniamo giù. - Nena fece per togliersi il mio maglione ma io la fermai.
- Ti prego, tienilo. - la supplicai.
- Ha un buon odore, quindi sappi che me ne sono appena appropriata. -
- È tuo. - le confermai, felice.

18 RAGIONI PER NON AMARSI - BTS FFWhere stories live. Discover now