CAPITOLO 13

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Capitolo 13

Quando ritornai al campeggio, era sera. Il sole era tramontato da un bel pezzo ed io avevo pensato e ripensato alla situazione con Nena. Finalmente mi ero calmato, l'aria pura di montagna mi aveva fatto bene. Ero più lucido e più tranquillo.
Ma cosa più importante, avevo preso la mia decisione: avrei detto a Nena che mi ero innamorato di lei e le dichiaravo i miei sentimenti. Non volevo più farle del male, ero consapevole del fatto che per stare sereni dovevamo stare insieme. Non l'avrei mai più lasciata, l'avevo giurato ad uno scoiattolo che mi tenne compagnia mentre seduto su una roccia pensando ad alta voce. Lo scoiattolo mi aveva buttato in testa i gusci delle noccioline e questo l'avevo preso come un testa di cazzo, corri da lei! E così avevo fatto.
Ma non la vidi da nessuna parte. Non era insieme a Bea e Yoongi, non era insieme agli altri della classe e non stava parlando con il professore. Mi salì l'ansia e mi preoccupai parecchio. Speravo solo fosse da qualche parte, perché quella sensazione di ansia e pericolo non mi lasciava andare.
- Yoongi, devo parlare assolutamente con Nena! Dov'è? - ma quando Bea e Louis si girarono verso di me, vidi nei loro occhi terrore. Bea stava piangendo e Louis cercava di consolarla.
- Bastardo! - mi urlò contro Bea. - È colpa tua! - non riuscii a capire.
- Di che stai parlando? - le chiesi allarmato.
- Nena non torna da oggi, quando ti ha visto andar via ha deciso di seguirti e speravamo ti avesse trovato e che fosse con te. -
- Lei...lei non è con me. - dissi scioccato. Se Nena si era persa in montagna, era solo ed esclusivamente colpa mia!
- Dobbiamo dirlo al professore, dobbiamo fare delle squadre di ricerca...- stava dicendo Yoongi a Bea, ma io non stavo più ascoltando le sue parole.
- Devo trovarla. - mormorai - Devo trovarla! - urlai più forte. Poi corsi verso il bosco, dalla parte dove ero venuto.
Il cuore mi martellava nel petto ad ogni passo, era buio e non si vedeva molto. I sentieri erano ripidi e scoscesi, pieni di erbacce e di pietre. Per fortuna avevo con me la torcia, che mi concedeva il vantaggio di capire dove andare. Ma non riuscivo a trovare Nena, ero passato per tutto il sentiero che avevo percorso prima. Nena non si trovava e a quel punto mi agitai ancora di più. Che fosse caduta in un burrone? Che fosse stata mangiata da qualche animale? Che si fosse fatta male? Che si fosse persa e non sapeva più come tornare? Che si fosse nascosta da qualche parte? Che fosse...morta?
Deglutii a fatica, l'ultima opzione non era una cosa possibile perché io avrei trovato Nena ad ogni costo. Avrei camminato anche per giorni affinché lei fosse ritornata tra le mie braccia.
All'improvviso mi venne un'illuminazione. Avevo visto passando un torrente, piccolo ma abbastanza grande per poter bere. Chiunque si fosse trovato in quelle condizioni, doveva assolutamente trovare una sorgente per non disidratarsi e Nena era molto intelligente.
Cambiai rotta e mi diressi verso di esso. Era la mia penultima possibilità, perché se Nena non fosse stata lì, avrei perlustrato ogni grotta che avevo visto.
Lei doveva essere viva, io lo sentivo.
- Nena! - urlai, per l'ennesima volta in quelle ore. Ma non mi rispose nessuno.
Continuai a camminare, ad ogni rumore mi giravo di scatto per vedere se fosse lei. Il bosco era abitato da molti animali, da conigli, da topi, da scoiattoli, da orsi, da lupi, da gufi, da pipistrelli e tutti quegli insetti odiosi. Ma quel rumore era stato causato solo da un coniglio, perché quando mi girai e gli puntai contro la torcia, si bloccò.
- Cazzo, ma dove sei finita! - imprecai, sbattendo il pugno contro un albero. Dovevo assolutamente restare lucido e non perdere la calma, avrei trovato Nena.
Quindi ripresi il mio cammino, il piccolo fiume era quasi vicino. Riuscivo a sentire il rumore dell'acqua che scendeva giù dalla montagna. Mi venne anche sete, quell'acqua era come un richiamo. Immaginai fosse fredda e dissetante, dolce e vellutata mentre la ingoiavo.
C'ero quasi, riuscivo già a vedere il fiume e sulla sponda a bere, c'era un'ombra china. La mia torcia mi abbandonò, si spense di colpo, quindi non capii bene cosa fosse. Se un animale o la sagoma di una piccola donna.
- Nena? - urlai, sicuro che potesse sentirmi. Se fosse stato un animale, sarebbe fuggito spaventato. Se fosse stata Nena, si sarebbe voltata e avrebbe chiesto aiuto.
- No, non è possibile che io ti veda ovunque. Stupida mente, stupida Nena. È solo frutto della tua immaginazione. Sei sola in un bosco, hai sonno e il tuo pensiero fisso è lui. Vorresti che ti salvasse ma non verrà, quindi chiudi gli occhi, respira e torna a bere. È solo un'allucinazione. - e così fece. Nena chiuse gli occhi, fece un bel respiro e poi si girò a bere. Ero così felice di averla trovata!
Corsi subito verso di lei e inginocchiandomi accanto, le cinsi la vita con le braccia.
- Oh Nena. Finalmente ti ho trovata. - Il suo corpo si irrigidì all'istante. Nena smise di bere e piano piano si lasciò andare.
- Sei proprio tu? - sussurrò sorpresa e spaventata allo stesso tempo. I nostri occhi si incontrarono e anche se c'era buio intorno a noi, li vidi illuminarsi e diventare lucidi.
Nena si gettò tra le mie braccia ed io la strinsi, felice di averla ritrovata.
- Ero terrorizzato, Nena. Stavo per impazzire se non ti avessi trovata. -
- Mi spiace tanto Jin...io ti volevo raggiungere per parlare ma...- la bloccai.
- Fa nulla, fa nulla. Adesso è tutto finito, sei qui e sei viva. - Accarezzai la sua guancia con le dita e lei chiuse gli occhi a quella carezza così dolce.
- Mi fa male la caviglia, credo di averla slogata mentre ti cercavo ma posso camminare. -
- Per fortuna non è rotta, ma farai bene a tenerti stretta a me. Non ti lascerò camminare, non vorrei peggiorare le cose. -
- No, io posso camminare. - era così bella e così testarda.
- Non possiamo muoverci di qui, c'è troppo buio e la mia torcia non funziona più. Passeremo qui la notte e appena c'è luce, ci metteremo in cammino per andare dagli altri. -
- Passare qui la notte...? - mi guardò con occhi sgranati.
- Hai paura? - le chiesi ammiccando. Lei scosse la testa.
- No, voglio solo ritornare da Bea e poi non capisco perché tu ti sia così tanto preoccupato per me. - All'improvviso sembrò fredda e distaccata, come se non volesse più avermi lì. Si alzò da terra e si pulì i jeans. Feci lo stesso prima che fosse andata via e si sarebbe persa nel bosco un'altra volta. Nena mi diede le spalle, era ferma sui suoi passi con la testa china e il respiro mozzato.
- Forse...forse è meglio finirla qui. - Cosa? No! No! No!
- Nena...-
- No, Jin. Lasciami finire di parlare per favore. Io ho pensato molto in questa settimana. - fece una pausa. - Noi due siamo molto diversi, ci stiamo facendo del male perché tu non sei pronto per una storia seria ed io non sono pronta a lasciarmi andare. Io ho paura di ferirmi, io ho sofferto molto in questi giorni per te mentre tu eri chissà dove e chissà con chi. Bea ha ragione, noi due non siamo fatti per stare insieme, né come amici né come altro. Devo lasciarti andare e devo tornare alla mia vita prima che ti conoscessi. Volevo solo dirtelo, così starò in pace e tu farai quello che vuoi. Non devi cambiare per me, tu sei così e non puoi farci nulla. - Quelle parole mi stavano ferendo più di qualsiasi altra cosa al mondo, più dell'abbandono dei miei genitori. Non riuscivo neppure a replicare, la mia bocca era paralizzata e il mio cervello sembrava non ragionare. Il mio cuore era spezzato perché non doveva andare così...
- Come immaginavo, addio Jin. - No, questo non poteva essere un addio. Io avevo il potere di cambiare le cose, io volevo Nena e l'avrei avuta. La vidi allontanarsi lentamente, forse perché ci sperava ancora, forse perché stava piangendo. Quindi fu facile raggiungerla facendo un passo. Le strinsi le dita intorno al polso e la feci girare, ma non le diedi il tempo né di parlare né di respingermi né di scappare.
La baciai.
Le mie labbra toccarono le sue e chiusi gli occhi, mentre stringevo il suo corpo infreddolito al mio. Nena non si oppose, perché lo voleva. Voleva quel bacio tanto quanto l'avevo desiderato io.
Il suo dolce sapore mi mandò alle stelle, non ci capii più nulla. Continuai a baciarla come se fosse l'acqua più dolce e più rinfrescante del mondo dopo giorni di astinenza nel deserto.
Nena ricambiava, con foga, con estasi, sempre più bramosa delle mie labbra.
Le infilai la lingua in bocca e assaporai ogni singolo lato di lei.
Era bello baciare Nena, era paradisiaco e celestiale.
Ma ad un certo punto, desiderai di più. Volevo tutto di lei, volevo Nena a 360°. Volevo il suo corpo nudo sotto di me mentre le ero tutto dentro, mentre mi spingevo dentro di lei, mentre la facevo sentire unica e al settimo cielo. Continuavo a baciarla, ma il mio corpo stava impazzendo. Adesso era calda ed era assetata, Nena stava desiderando avermi. Sentivo il suo desiderio tramutarsi in baci, in mani che viaggiavano dentro e fuori la mia felpa. Stavo per sfiorarle il seno, ma lei si ritrasse. Era affaticata, sfinita, bellissima e senza fiato.
- Forse è meglio se ci fermiamo qui per oggi. - mi sorrise ed io capii che le cose tra noi si erano sistemate.
- Cerchiamo un posto dove dormire. - le dissi, prima di trascinarla via con me.

Avevamo trovato un foro sotto un albero, un passaggio dove potevamo infilarci per restare al riparo dal freddo della notte. Il luogo era piccolo ma abbastanza grande per stirare le gambe e per dormire insieme.
Dal mio zaino uscii una coperta e la stesi, siccome era grande da poterci raggomitolare dentro.
I nostri corpi aderivano alla perfezione e la coperta ci copriva entrambi benissimo. La strinsi a me, mentre facevo appoggiare la sua testa al mio braccio. Lei chiuse gli occhi e poi li riaprì fissandomi meravigliata.
- Non posso crederci. - sussurrò, forse più a sé stessa che a me. Mi spostai leggermente per mettermi meglio, così da poter dormire comodi ma credo che feci uno sbaglio. Nena si irrigidì ed abbassò lo sguardo imbarazzata. In quella posizione assunta la mia erezione sfiorava il suo interno coscia. Ma che potevo farci...tra poco sarei esploso.
- Mi spiace, forse è meglio se ti stringi alla mia schiena. - ero davvero dispiaciuto, se avessi potuto controllarmi l'avrei fatto, ma Nena mi faceva perdere ogni briciolo di buon senso rimasto.
- No, non fa nulla. - mi rispose, trovando il coraggio di guardarmi di nuovo.
- È che io non riesco a controllarmi quando sto con te. - la sua espressione divenne seria.
- Posso capirti, tu fai uscire un lato di me che pensavo di non avere. - scoppiai a ridere, perché sì. Perché era bello sapere che Nena ricambiava i miei sentimenti per lei. Cioè, più che sentimenti, istinti. Istinti primordiali. Dovevo ancora parlarle riguardo il lato sentimentale.
- Tu risvegli in me qualcosa che non ho mai provato prima, quel lato sentimentale ed emozionale che credevo di aver perso. - le sfiorai le labbra, senza baciarla. - Voglio che tu sappia che questa settimana sono stato malissimo, puoi anche chiedere a Yoongi e Bea. Sono rimasto chiuso nella mia camera senza cibo, senza acqua, senza lavarmi. Ero uno straccio, non facevo altro che pensarti con il mio maglione addosso ed ero anche geloso che potesse sfiorarti mentre io no. Non ho fatto sesso con nessuna, non sono andato da nessuna parte se non da Nam. Sappi che l'ho fatto solo per proteggerti da me, io pensavo di farti del male standoti vicino, invece mi sbagliavo. Io, io non posso più vivere senza di te. - Chiusi gli occhi, ancora con il viso troppo vicino al suo. - Io credo di essermi innamorato di te. - dissi in fine, trovando il coraggio di rendermi debole e vulnerabile ai suoi occhi. Perché se lei mi avesse detto di non provare le stesse cose che provavo io, sarei morto. Morto d'amore.
- Sei stato davvero male per me? - chiese Nena, ignorando quello che le avevo appena detto.
- Tu ti preoccupi più di come ho trascorso questi giorni senza di te, che del fatto di averti confessato i miei sentimenti per te? - non ero scioccato dalla sua domanda, ero solo impaziente. Volevo sapere cosa pensasse Nena, cosa frullava nella sua testa.
- Davvero non capisci? - scosse la testa, incredula, mentre io ancora non capivo a cosa si riferisse.
- Ho bisogno che tu sia sincera con me. -
- Ma lo sono sempre stata, dal primo momento. Cosa vuoi sentirti dire? Mi sembra già di averti dimostrato tutto quello che c'era da sapere. - mi avvicinai pericolosamente alle sue labbra, mentre i miei occhi erano così vicini a suoi che potei anche specchiarmi.
- Ho bisogno di sapere che tu sia mia. -
- Lo sono, sai che lo sono. Ma tu? Tu sei mio? Perché io ho paura, okay? Ho paura che tu mi ferisca perché è così che fai. Te ne vai senza dire nulla e poi torni pretendendo chissà quali diritti. Ora sei qui a confessarmi i tuoi sentimenti e a baciarmi come se io fossi la cosa più bella che tu abbia mai trovato, ma chi mi garantisce che non te ne andrai quando troverai qualcuno migliore di me? O che non mi tradirai? Perché lo sappiamo entrambi quanto tu sia ossessionato e dipendente dal sesso. Quindi sì, mi sono innamorata di te, ma speravo di non dirtelo, perché in tutto questo c'è una fregatura, io sono sicura che ci sia una fregatura e chi non ne uscirà viva da questa storia sono io. -
- Abbi fiducia. - le risposi, sfiorandole le labbra. - Tu sei già il meglio, non posso desiderare altro che te. Sei speciale, Nena. Io sono tuo e tu sei mia, non pensare più a nulla. Lasciati andare, per favore. Ho bisogno che tu ti lasci andare a me. - stavo piagnucolando, sì. Stavo quasi per piangere, tanto era il desiderio di lei. - L'amore è come un salto nel vuoto, Nena. -
A quel punto i suoi occhi si velarono di qualcosa di nuovo, di quel desiderio che aveva tenuto nascosto. Si sporse in avanti, presa di coraggio, chiuse gli occhi e mi baciò.
Fu un bacio lento e dolce, non come quello di prima, bisognoso e primitivo, ma consapevole. Consapevole del fatto che io c'ero ed ero pronto, che lei c'era ed era pronta a fare quel salto nel vuoto insieme a me.
Stavamo per iniziare un percorso in cui entrambi eravamo inesperti e problematici, un percorso in cui avremmo riscoperto noi stessi e chissà, qualcosa di più.

18 RAGIONI PER NON AMARSI - BTS FFWhere stories live. Discover now