Capitolo 36

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-"Oh beh, permettimi di presentarmi allora. Forse così capirai meglio. Mi chiamo Patrick, ed è un piacere per me conoscerti." mi porge la mano mentre io sento il sangue gelarmisi nelle vene.

Guardo dritto negli occhi l'uomo che ho davanti e inizio a chiedermi se tutto questo sia reale o è frutto della mia fantasia, o meglio, frutto dell'alcol che ho bevuto.

Lo guardo con disprezzo e chiedo:"Che cosa vuoi? Mi hai per caso mandato qualche messaggio a cui non ti ho risposto? Se è così, scusami. Sono stata occupata con cose più importanti di te."

Sogghigna.

-"Michelle Collins." si guarda intorno dicendo il mio nome:"Sei proprio come ti avevo immaginata."

Lo guardo serrando gli occhi.

-"Ma cosa vuoi da me, Patrick? Che problema hai con me?" chiedo a denti stretti.

Mi sorride con molta tranquillità, si avvicina a me e mi afferra il polso:"Che c'è, signorina Collins? Hai paura di me?"

-"No, per niente. È difficile spaventarmi." dico staccandomi dalla sua presa.

-"Ora sparisci di qui." aggiungo.

-"No, dai. Non fare così. Pensavo invece di berci qualcosa e conoscerci meglio." mi sorride.

Sento l'odio verso questo uomo scorrermi in tutto il corpo. Lo guardo seria e mi avvicino a qualche centimetro da lui.

Con un atteggiamento naturale apro la mia borsa e tiro fuori la pistola che mi porto sempre dietro.
La poggio sul petto di Patrick e gli sussurro all'orecchio:"Senti Patrick, io non sono una persona razionale. Non sono come mio padre, non ci penserò su prima di premere il grilletto e farti fuori. Non mi importa delle conseguenze che ci saranno se ti uccidessi.
Quindi se ci tiene a rimanere in vita sparisci dalle nostre vite. Sono stata chiara?"

Sono appiccicata a Patrick e l'unica cosa che divide il mio corpo dal suo è la pistola che ho in mano. Ed è questo il motivo per il quale la gente attorno a noi non nota la pistola.

-"Uccidimi, allora. Perché finché sarò vivo non uscirò dalle vostre vite, dalla tua vita. Se vuoi fermarmi l'unico modo per farlo è uccidermi."

Lo guardo sorridendo fingendomi divertita:"Mi assicurerò che tu non resti in vita ancora per molto. Non giocare con me, Patrick. Potresti bruciarti."

Metto la pistola nella mia borsa e mi volto allontanandomi da lui.

Mentre cammino faccio un profondo sospiro per calmarmi mentre sento il cuore battermi a mille.
Accelero il passo e continuo senza voltarmi per paura di ritrovarmelo di nuovo davanti.

Spingo la gente come se qualcuno mi stesse rincorrendo e quando raggiungo il mio tavolo, la prima persona da cui vado è Cameron.

Lo afferro per il polso e lo faccio girare verso di me.

Lo guardo con un espressione terrorizzata mentre lui che stava sorridendo si fa improvvisamente serio.

-"Michelle? Stai bene? Sei un pallidissima e hai un'espressione un po'.." inizia ma io lo interrompo.

-"Cameron, lui è qui." dico.

How deep is your love? 2 || Where stories live. Discover now