Capitolo 1 "L'arrivo dei tre idioti"

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T/N's pov.
Eravamo tutti in mensa...
Quel giorno il comandante Erwin era andato insieme al maggiore Mike ed altri soldati nella città sotterranea.
Eravamo tutti lì perché sarebbero dovuti tornare a momenti e il caposquadra Hanji non sapeva farsi ascoltare, quindi ci aveva esplicitamente detto "fate quello che vi pare".
Ovviamente stavamo tutti in mensa ad aspettarli.
Le voci di corridoio poi ci avevano detto che erano 3 gli illusi a riuscire a farla franca contro il comandante e l'ufficiale, speravo solo che non fossero i soliti montati che tanto poi avrebbero di farsi giustiziare pur di non "morire come degli idioti".
A mio parere?
Tempo perso.
Ai tempi ero una diciassettenne e credo che se non fosse stato per il comportamento da isterica ossessiva compulsiva mi avrebbero tranquillamente scambiato per una di tredici anni.
Mi ero ri-arruolata circa 6 mesi fa nella Legione esplorativa, dovrei dire che mi piaceva.

Mentre stavo con la testa fra le nuvole non mi ero neppure accorta del caposquadra che mi stava chiamando
«T/N!»
Urlò per l'ennesima volta -credo- con voce irritata.
Scossi la testa, mi alzai in piedi e facendo il saluto militare mi avviai al suo fianco velocemente
«Si, caposquadra Hanji?»
Mi poggiò una mano sulla spalla e disse con una nota preoccupata
«Sono arrivati -sospirò- T/N, sei una delle mie migliori reclute, ti vorrei chiedere un favore -diventò all'improvviso seria- Ascoltami bene. Sono comunque delle persone di cui non conosciamo passato, vita, intenzioni. Ti chiedo solo di tenerli d'occhio, ma soprattutto cerca di non far capire le tue intenzioni. Ora raggiungili, si trovano nel campo d'allenamento. Tutto chiaro?»
Annuii ed uscii dalla mensa, dirigendomi a passo svelto verso il campo d'addestramento.

Ma perché i miei superiori dovevano riporre in me tutta questa fiducia
Poco prima di raggiungere il campo, incontrai l'ufficiale Zacharias, con cui avevo molta confidenza e quindi mi permisi di non mantenere l'atteggiamento da recluta
«T/C! Dove vai?»
«Il caposquadra vuole che faccia da cicerone a quelli nuovi»
Dissi roteando gli occhi divertita, mi guardò quasi compassionevole.
«Allora buona fortuna T/N. Sono dei certi rompiscatole»
Ridacchiai per poi scorgere il mio comandante.

Lo chiamai
«Comandante!»
Mi avvicinai a lui.
Mi salutò ed io ricambiai.
Poi parlò.
«T/C. Hai l'onore di conoscere in anteprima questi ragazzi»
Disse indicandomi tre ragazzi, appunto.
Uno alto dall'espressione pacata.
Carino
Una ragazzina dagli occhi verdi ed emozionati.
Troppo piccola
E poi lo vidi. Rimasi un attimo di più a fissarlo. Era lui: il fantomatico nipote.
Mi scrutava serio, mi trapassava l'anima con quelle perle color mercurio.
E quindi saresti tu, eh?

Guardai Erwin di nuovo. Quasi a chiedere il permesso di parlare.
Mi fece un cenno.
«E voi sareste?»
Chiesi un po' scettica incrociando le braccia al petto e battendo il piede nervosamente a terra, quasi spaventata dalle risposte.
La prima a parlare fu la ragazzina.
«Isabel»
Balbettò allungandomi la mano.
Strinsi delicatamente la mano, annuendo.
Addolcii un po' lo sguardo, che però aveva sempre una sfumatura di distacco.
Guardai gli altri due, in particolare il corvino, che sussurrò all'altro.
«Dio santo. Quanto se la crede 'sta mocciosa. Non sa fare la stronza»
Non mi conosci allora, stolto pivellino.
Mi innervosii, fissai Erwin.
Stette zitto.

Senza nemmeno avere il tempo di ritirare quello che aveva detto, si ritrovò al muro con un coltellino a sfiorargli la gola.
«Ti conviene sapere nanerottolo, -lo guardai con aria di superiorità- che riuscirei a fare un taglio netto sulla tua stupida gola mentre le lacrime mi cadono sulle guance.»
Con un filo di voce ebbe il coraggio di rispondere
«Non lo faresti mai, mocciosa»
Questo è tutto da vedere
I miei occhi erano infuocati.
Premei ancora più forte sulla sua gola, prestando attenzione a non fare tagli.
«Sai, non ti conviene proprio scoprirlo»
Il ragazzo iniziò a tossire soffocato.
Gli altri due ragazzi mi fissarono con una nota di terrore nello sguardo.
Non lo voglio ammazzare, tranquilli. Lo avrei già fatto se avessi voluto.
Sentii una risata divertita alle mie spalle: Erwin.
Si stava divertendo.
Mi vennero i brividi al solo pensiero.
Qualcosa dentro di me scattò.
Allentai la presa.
Il corvino riuscì allora a parlare.
Mugolò un paio di insulti a cui non prestai attenzione. Poi, con un ghigno contrito sussurrò.
«Comunque mi chiamo Levi, mocciosa»
Sbuffai e lanciai il coltellino dietro di me che andò a sfiorare l'altro ragazzo di poco.
Strillò terrorizzato, sorrisi senza girarmi a guardarlo.

«Furlan, mi chiamo Furlan»
Si affrettò a dire l'ultimo.
Li scrutai e domandai ironicamente:
«E i diretti interessati hanno per caso pure un cognome e un'età?»
«Il mio cognome è Church. Quello di Isabel è Magnolia e quello di Levi è-»
Grazie di averlo messo alla fine, ora mi diverto un po'
«Ackerman»
Lo interruppi.
Il sottoscritto mi guardò con gli occhi sgranati.

«Nato e cresciuto nella città Sotterranea, nonché figlio di Kuchel Ackerman, sorella di Kenny, anche detto "lo squartatore"»
Dissi a mo' di cantilena mentre Erwin cercava di capire come mai sapessi tutte queste cose.
«Chi ti ha detto questo, mocciosa?»
Ridendo risposi
«Ho le mie fonti, Nanerottolo»
Sentii una mano afferrarmi la spalla
«Scusateci»
I tre annuirono e si allontanarono.
Erwin mi chiese sottovoce.
«Come le hai sapute tutte quelle cose? »
«Devo ricordarti di mio padre e di Kenny e del bordello che hanno creato per tutto il paese con la loro stupida propaganda, Erwin?
-Puntai lo sguardo sul corvino girato di spalle-
Raccontava spesso di suo nipote, definendolo l'errore più grande fatto da sua sorella.
-Un sospiro, sapevo come ci si sentiva-
Da quel che ricordo, se non erro lui ora dovrebbe avere diciotto anni, Furlan diciassette e Isabel quindici, credo. Suppongo che le mie fonti siano piuttosto dirette»
«Ah, giusto hai ragione.
Mi raccomando.
Sto riponendo in te una grandissima fiducia ed è la prima volta che lo faccio con una recluta, ma tu possiedi lo stesso cervello che aveva tua madre però, L'undicesimo comandante dell'armata ricognitiva. Anche se non li segui ovunque, tienili d'occhio, sempre.»
Tristi ricordi si risvegliarono nella mia mente, come quando ero piccola ed era ancora viva o quando ebbi quella "geniale" idea di mollare tutto e fare il corpo cadetti come tutti, quando mi sarei potuta reclutare già stando qui lavorando al fianco di mia madre.
Invece volli provare l'emozione di essere una cadetta come tutti gli altri.
Provare la paura di non farcela, ma anche la soddisfazione di farcela comunque.
Mi tornò anche alla mente la migliore amica che ebbi al corpo cadetti: Rico Brzenska.
Purtroppo non la vidi più dopo che si arruolò nella guarnigione, da quel che so ora è anche uno degli ufficiali...
Beh, buon per lei.
«Ti ringrazio ancora. Vado, allora»
Annuì.
Lo superai ritrovandomi poi di nuovo faccia a faccia con quei criminali.
Senza lasciar trapelare alcuna emozione dal mio tono poi dissi loro di seguirmi per andare a prendere le divise e cavolate varie.
Isabel fece un passo avanti mantenendo lo sguardo sgomento fisso su di me
«Non ti mangio mica eh»
Puntualizzai guardandola dalla testa ai piedi.
Lei rise leggermente.
Una ragazzina dovrebbe essere sempre così
Gli altri due mi continuavano ad ignorare.
«Ascoltami "ossigenato" -rivolsi lo sguardo al biondo- suppongo che tu non abbia ben capito che dovresti inginocchiarti davanti a noi visto che la legione ti ha letteralmente salvato il culo. Anche se volessi l'alternativa sarebbe essere consegnato alla polizia militare che non esiterebbe nemmeno un attimo a farti fuori e te lo dico col cuore: velocizzerebbero solamente ciò che ti accadrà qui. Perché tanto lo sappiamo tutti "Donate il vostro cuore" e altre stupidaggini dette dal comandante sono solamente dei modi per tirarci su il morale; perché tanto moriremo tutti lo stesso»
Sono proprio cattiva...
Furlan non esitò un altro istante e si avvicinò.
Poi, abbastanza snervata rivolsi le mie ultime parole al corvino
«Ackerman tre -gli puntai gli occhi contro, incatenandoli ai suoi- se non ti alzi immediatamente giuro che ti faccio rispedire in quella fogna a calci»
La sua faccia per un secondo fu quasi supplicante.
Ho messo spalle al muro un Ackerman, mi sento potente
Ridacchiai interiormente al pensiero.
Ritornò ad avere uno sguardo glaciale e senza ribattere le mie parole si alzò e mi seguì.

☀️☀️☀️☀️☀️☀️
ALOR!
Che ne dite?
Sinceramente sono contenta di aver pubblicato questo capitolo.
(Sto revisionando "la ragazza dagli occhi grigi", per chi non l'avesse letta è una storia sempre a tema Aot molto importante per me, con un personaggio in cui io personalmente ripongo molti miei sogni e pensieri. Non è perfetta, la sto revisionando per renderla più travolgente nello stesso modo in cui scriverla ha travolto me, leggetela se vi va. Ci sono per ora solo due capitoli revisionati ma solo perché i primi tre sono complicati da scrivere, poi andrà tutto liscio come l'olio. ❤️)

Vitty❤️

"That rose blossomed in the ice" 🌹[LevixReader] Kde žijí příběhy. Začni objevovat