Capitolo 3 "tafferuglio tra gnomi e colossi"

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Mi ritrovai di nuovo davanti alla mensa.
Controllai l'orologio appeso al muro
In ritardo di cinque minuti
Stavo per aprire la porta quando ebbi la premura di fare alcune brevi raccomandazioni
«Allora: non parlate in modo sfacciato o create contatti violenti con le reclute del centunesimo o del centoduesimo»
«Perché?»
«Perché non sono persone molto affabili. Non tutti però, poi vi farò conoscere i miei amici.»
«Non prenderò ordini da una mocciosa»
Perché deve rendermi le cose difficili?
«Fa' come ti pare, te ne renderai conto da solo, nanetto»
Sbuffò e di rimando alzai gli occhi al soffitto.
Spalancai la porta.
Tutte le reclute si girarono a guardare me e le persone che mi seguivano.
La mia amica Kaede parlò prima che potessi spiegare
«T/N! Sono loro i criminali?»
Alla parola criminali un senso di fastidio mi attraversò, perché sapevo benissimo che lo avesse detto con fare dispregiativo.
Per carità. Nemmeno io li sopporto, ma non lo urlo all'intera legione.
Fui costretta però ad assecondarla.
Mi sentivo uno schifo nel farlo, ma non potevo mettermi in quel momento a polemizzare.
«Si Kaede. Si sono arruolati teoricamente con la centodue»
Nemmeno il tempo di finire la frase che Ryoko dovette intromettersi con la solita aria da
"sono il vostro re e voi potete solo baciarmi i piedi"
«Praticamente non hanno fatto niente e gli hanno permesso di avere lo stesso riconoscimento nostro, che a loro differenza ci siamo fatti un mazzo per tre anni? Forte. Se l'avessi saputo prima mi sarei messo in combutta col nanetto dietro di te.»
Quella volta non ebbi nemmeno il coraggio di girarmi a vedere la reazione di Ackerman.
Levi's pov.
Ma che ho fatto di male?!
Preferisci che inizi dalle rapine o dagli omicidi?
Non intendevo quello
Non sarei rimasto con le mani in mano perché una mocciosa me l'aveva chiesto
«Potrai anche essere alto quanto ti pare ma ti assicuro che sarei capace di farti un occhio nero seduta stante. Gli idioti rimangono idioti anche alti come un abete»
Si alzò un coro di urli da parte delle reclute.
In quel momento il tizio si alzò in piedi.
E solo in quell'istante mi accorsi del fatto che l'essere era alto come minimo un metro e novanta.
Si avvicinò sotto lo sguardo preoccupato di T/N e dei miei amici.
Mi afferrò per il collo della camicia
«A chi hai dato dell'idiota, nanetto?!»
A te, razza di ameba
Glielo stavo per dire ma fui bloccato da un pugno sulla guancia.
Cominciò ad uscire del sangue dal labbro, bruciava.
Non riuscivo più a dire nulla.
Nello sguardo pietrificato della C/C nel momento in cui la mano di quel tizio mi toccò, scattò qualcosa.
Cercò di fermarlo. Non ci riuscì.
Ma ci aveva provato.
La ragazza si avvinghiò al braccio del ragazzo che continuava a colpirmi senza pietà.
Era difficile ammetterlo.
Non avevo abbastanza forze però. Non mettevo qualcosa sotto i denti da giorni.
Non riuscivo a fare nulla che non fosse provare invano a schivare i dolorosi colpi.
«Ti prego fermati! Basta!»
Era la frase che T/N continuava a ripetere a macchinetta
Quando ero sull'orlo di perdere i sensi si alzarono anche altri soldati. Cercarono di fermare il ragazzo.
Ad un certo punto la C/C, dandosi una spinta forte buttò a terra il ragazzo.
«Ryoko ho detto basta!»
Il tizio che avevo appreso si chiamasse Ryoko si rialzò in piedi senza dire nulla.
Io per la prima volta rimasi in silenzio. La ragazza si mise davanti a me, quasi come se volesse proteggermi.
Ryoko senza aggiungere altro si sedette di nuovo al tavolo, di fronte alla ragazza che aveva parlato prima.
Le reclute tornarono a mangiare a testa bassa sotto lo sguardo infuocato di T/N.
Solo allora si girò verso di me e mi lasciò sbalordito
«Ti ha fatto male?»
Mi posò le mani sul viso delicatamente, analizzandone ogni parte.
Risposi in un sussurro con un "no".
I miei amici si avvicinarono.
«Scusatemi. Sarei dovuta intervenire prima. Non l'ho fatto»
La mocciosa sospirò mortificata.
«Quel ragazzo si chiama Ryoko e quella di fronte Kaede. In teoria sarebbero i miei migliori amici. In pratica succede quasi sempre questo. Se però impari come prenderli ti posso assicurare che nessuno dei due ti farà più un occhio nero»
Annuii.
Si girò verso il tavolo di prima.
Ci fece cenno di seguirla e a malincuore dovemmo farlo.
T/N si sedette accanto a Ryoko, Isabel vicino a Kaede e Furlan a capotavola.
Fui costretto a sedermi accanto a T/N.
Avevamo dei piatti enormi di pasta davanti a noi e per quanto avessi fame non mi sentivo autorizzato a metterci subito le mani.
«Emh... -la mocciosa esitò un attimo- loro sono Isabel, Furlan e Levi»
Ci indicò uno ad uno.
Poi sussurrò qualcosa all'orecchio di Ryoko.
Lui la guardò male.
Poi la mocciosa si girò verso di me.
Il tizio parlò
«Devo per forza -sussurrò e la mocciosa di rimando annuì- Uff... Scusami tanto Levi»
Guardai male la C/C e sbuffai.
Gli amici della mocciosa mi guardarono e risero.
Rivolsi lo sguardo alla ragazza in cerca di spiegazioni.
A quanto pare lei ne sapeva qualcosa, visto il colore cremisi che aveva assunto la sua faccia.
«Non ci posso credere! Lo fa anche lui! Hai sentito Ryoko?»
Il ragazzo annuì tra le risate.
«Cosa?!»
Chiesi allora io.
«Quello sbuffo ridicolo che fa sempre T/N!»
Continuò Kaede.
Riguardai di nuovo la diretta interessata e si vedeva nelle brillanti iridi C/O che stesse pregando che finissero di ridere come dei trogloditi.
Sussurrò stizzita.
«Basta ragazzi! Facendo così rovinate tutta la serietà della legione esplorativa!»
Furlan innocentemente commentò le parole prima dette.
«Sono sicuro che la rovinino a prescindere»
Fu lì che Isabel, Furlan e la mocciosa si guardarono e risero.
Non farlo
Non ci riesco
Scoppiai anche io a ridere.
Passarono cinque minuti, facendo battute idiote e demenziali.
Fatte la maggior parte da te quindi non fare tanto la parte del composto, perché tutta la tua serietà in quei cinque minuti è andata a farsi benedire
Si, bene. Come vuole lei. Ora mi faccia finire.

Dopo un po' entrò Erwin in mensa.
Ci azzittimmo tutti magicamente.
I soldati si alzarono in piedi e lo stesso facemmo anche noi tre.
Erwin ci guardò -in particolare me, che ero lì da solo una mattina e già avevo la faccia piena di lividi- poi sempre con uno sguardo serio parlò.
«Credo che abbiate già conosciuto i ragazzi catturati oggi
-aspettò un cenno di conferma da parte delle sue reclute, che non tardò ad arrivare-
E credo che T/C abbia già illustrato a parole l'autenticità del diploma. Nel caso non l'avesse fatto o qualcuno di voi non avesse capito lo ripeterò io. I ragazzi si sono diplomati, su carta, con il centoduesimo. Quindi per che non lo sapesse sono vostri pari. Avete capito?»
I soldati risposero ed Erwin uscì dalla mensa.
Ci risedemmo.
Sentivo gli sguardi di tutti addosso.
Silenzio.
Poi la mocciosa, dopo aver finito di bere un bicchiere d'acqua parlò.
«Dopo dovrete sostenere tre prove»
Disse distratta.
Evidentemente la frase era rivolta a noi tre.
La scrutai interrogativo.
Furlan un po' nel panico.
«Che prove?»
Grande Isy. Non volevo chiederlo io.
Isabel domandò lei.
La C/C rifletté un po'.
Rispose poi.
«Riflessi e velocità. Credo anche corpo a corpo ed il movimento tridimensionale. Nulla di troppo complicato»
Cercò di rassicurare il mio compagno, invano.
In quel preciso istante si avvicinò di nuovo il comandante.
Ci stavamo per alzare ma lui poggiò le sue mani sulle spalle della mocciosa, impedendole di alzarsi.
«Fermati.»
La C/C poggiò la testa al bacino dell'uomo. Si guardarono negli occhi.
«Si comandante?»
«T/N, a proposito di prove -stalker- ho deciso che sarai tu a supervisionare quella col movimento tridimensionale»
La mocciosa strabuzzò gli occhi.
«La prego...»
Chiese supplicante.
«Assolutamente no»
«Non credo di esserne in grado comandante»
«Non te l'avrei chiesto se non ne fossi stata in grado, signorina»
Ma perché la ha chiamata in questo modo?
Credi che io lo sappia?
«Come desidera allora»
Disse rilassandosi, mentre guardava Erwin tornare al suo tavolo con la coda dell'occhio.


Salve
Sono le tre di mattina
Si
Però
È
Bello
😂😂❤️

Vitty❤️

"That rose blossomed in the ice" 🌹[LevixReader] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora