Capitolo 8 "Fortuita spedizione"

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//Un mese dopo//
Era passato un mese.
Un noioso e logorroico mese di allenamento.
So tutto noiosamente a memoria.
Non ci credete?
Volete una prova?
T/N non te l'abbiamo chie-
Bene, l'avrete:
Lunedì: La mattina allenamento e pranzo, ora buca, allenamento e corpo a corpo fino all'ora di cena, dopo completa libertà e coprifuoco alle 10.
Martedì: La mattina allenamento e pranzo, ora buca, allenamento e corpo a corpo fino all'ora di cena, dopo completa libertà e coprifuoco alle 10.
Mercoledì: La mattina allenamento e pranzo, ora buca, allenamento e corpo a corpo fino all'ora di cena, dopo completa libertà e coprifuoco alle 10.
Giovedì: La mattina allenamento e pranzo, ora buca, allenamento e corpo a corpo fino all'ora di cena, dopo completa libertà e coprifuoco alle 10.
Venerdì: La mattina allenamento e pranzo, ora buca, allenamento e corpo a corpo fino all'ora di cena, dopo completa libertà e coprifuoco alle 10.
Sabato: La mattina allenamento e pranzo, ora buca, allenamento e corpo a corpo fino all'ora di cena, dopo completa libertà e coprifuoco alle 10.
Domenica: La mattina allenamento e pranzo, ore buche e corpo a corpo fino all'ora di cena, dopo completa libertà e coprifuoco alle 10.
BASTA! ABBIAMO CAPITO!
Era per dire.
In tutto quello che era accaduto, Ryoko era stato punito per lo scherzo di cattivo gusto.
Con lui e Kaede avevamo tagliato i rapporti.
Io e loro ci eravamo divisi e a dirla tutta un po' mi mancavano, visto che in quel momento avevo molti amici.
Ma a pensarci mi veniva da ridere perché in fin dei conti gli unici che mi avevano asciugato le lacrime erano loro due.
Il peso della loro assenza c'era.
E c'era insieme al senso di colpa.
Il senso di colpa che avevo quando stavo col trio.
Perché continuavo anche a svolgere il mio lavoro di sottospecie di pseudo-agente segreto.
Anche se a dirla tutta, tirando le somme con quei tre ci avevo legato sul serio.
Lavoro a parte.
Mi trovavo seriamente bene con Furlan, Isabel e Levi.
Si. Ed io sono Rihanna.
Ok ok. Forse ho legato di più con Isabel e Furlan.
Non farmi ridere per l'amor di Pixis.
Va bene. Forse solo con Isabel e Furlan.
La verità è che di quel nanetto non riuscivo a fidarmi.
Ad ogni sua minima mossa potevate benissimo vedere un'adolescente andare in ansia, scattare e seguirlo di soppiatto in ogni dove.
...
Ok, forse non proprio in ogni dove, però diciamo che sapevo nascondermi discretamente bene.
Non aveva la mia fiducia e quando la mia coscienza mi diceva di rilassarmi perché sarebbe andato tutto bene, pensavo subito al fatto che se avessi fallito Erwin non mi avrebbe più presa sul serio.
L'avrei deluso.
E a quel punto non si sarebbe più fidato di me.
Quindi quando lo avevo vicino lo controllavo e facevo il possibile per non perderlo di vista neanche un decimo di secondo.
Detta così sembri un'ossessiva compulsiva.
Non è vero. Facevo solo il mio lavoro.
Hai ragione. Non è che lo sembri, lo sei.
Ma smettila. Ero una ragazzina che voleva solo la fiducia di suo -
Fai. Silenzio.
Va bene. Anche se sei veramente noiosa. Comunque non provavo la benché minima attrazione nei suoi confronti.
Bella di casa. Non puoi mentirmi. Lo so di tutti i pensierini sconci che hai fatto quando lo spiavi mentre si allenava a petto nudo.
...
Non vedo dove sia il problema però. È un figo della mado-
Ok, va bene! Ho recepito il tuo messaggio. Io però non provavo alcun sentimento che non fosse antipatia.
Ma tu sei fuori. È UN FOTTUTO DIO!
Ma smettila. Lo odiavo.
Ma portatelo in camera.
Sì. Così lo butto dalla finestra e finisce l'agonia.
Ma non rompere con i tuoi stupidi pensieri.
Io sono te, deficiente.
No. tu sei tu ed io sono io.
Ovvio. Tu e la tua coscienza siete due cose diverse, ma vattene.
Basta. Non ti sopporto. Evapora.
Uff. Tornerò sappilo.
Si, ovvio.
«Mocciosa!»
Sentii il nanetto chiamarmi. Già incavolata di prima mattina risposi con la delicatezza di Hanji.
«Cosa vuoi stupido Elfo?!»
Mi alterai come solo una vera lunatica sapeva fare.
Lui sbuffò divertito alzando gli occhi al cielo.
«Quindi?»
Chiese.
Ma tu mi prendi per il culo.
«Quindi cosa?! Vuoi giocare alle parole crociate?»
«Certo che sei proprio un'idiota. Mi stavi ascoltando almeno?»
«Non chiamarmi idiota, stupido di un nano mestruato. E poi se proprio devo essere sincera non ho capito un'emerita ceppa di tutto quello che hai detto.»
«Dai T/N. Calmati»
Mi girai verso l'umano che si era permesso di mettermi una mano sulla spalla.
Poi mi accorsi che era semplicemente quell'angelo sceso in terra di Nifa e rimandai i miei malefici piani dell'uccidere qualche persona ad un'altra volta.
Sospirai calmandomi di più.
Mi rigirai verso il nano mentre Isabel era molto impegnata nel farmi una treccia laterale e Furlan invece aveva un'aria da vero pensatore seriale mentre stava sorseggiando un cappuccino con lo sguardo rivolto alla finestra che avevo alle spalle.
«Ti stavo chiedendo -Prende un respiro- se sapessi. Tu che sai sempre tutto prima di tutti. Se per caso sapessi il perché dell'improvvisa riunione voluta dal signor Sopracciglia in mensa»
«Non chiamarlo così. Comunque suppongo siano le solite stupidaggini. Altrimenti vuole aggiornarci su qualche cambiamento degli allenamenti. Nulla di che, però.»
Anche il nanetto, dopo aver fatto un sonoro sbuffo, si mise in quella che da quel momento nominai "posizione Furlan".
Erwin nel mentre entrò nella mensa, facendo quasi istantaneamente abbassare il vociare.
Ci squadrò uno ad uno soffermandosi in particolare sul mio sguardo interrogativo.
«Guardandovi suppongo che vi starete domandando il perché di una riunione di tale urgenza proprio qui»
Tutti quanti rimanemmo a guardare in silenzio il superiore in attesa del continuo della frase.
«Ormai siamo alla conclusione di un altro faticoso mese di allenamento, in particolare per le reclute della cento tre il settimo mese di arruolamento -Ah. Mi ritengo tenuta a congratularmi personalmente con lei per la sua incredibile perspicacia-  Appunto per questo motivo reclute, ho deciso di concludere questa faticosa stagione con una quarta ricognizione, che si terrà dopodomani stesso. Oggi allenatevi un po' con i vostri Caposquadra. Domani verrete a conoscenza della formazione. Buona giornata»
Uscì dalla porta.
In quel momento mi andò di traverso il pane al miele che avevo in bocca cominciando a tossire.
Nifa cominciò a tirarmi dei pugnetti sulla schiena.
«Una spedizione?!»
Urlò Kaede alzandosi in piedi.
Rimasi ferma a guardare le reazioni dei miei compagni.
Alcuni piangevano, altri si arrabbiavano, altri ancora provavano a calmare gli altri.
Poi c'eravamo io e il nanetto, imperterriti.
Cominciammo a confrontarci e come al solito i primi dubbi si facevano sentire.
Magari anche il soldato più forte dentro di sé cominciava a dubitare di sé stesso.
Io anche avevo dei dubbi, non li esternavo. Ma era alquanto inutile lamentarsi.
La spedizione c'era e dovevamo accettarla.
«Ma di cosa vi disperate? È bello fuori, no?»
Chiese allora Isabel.
«Bello ma pericoloso. Libertà uguale felicità e uguale morte»
Dissi io alzandomi per andare a perfezionare la tattica d'attacco.
«Dove vai?»
Alzai le spalle alla domanda di Furlan.
«Ad allenarmi»
«Non è giusto, però. Doveva dirlo prima»
«Ce ne faremo una ragione, come abbiamo sempre fatto.»
Sputò acido Ryoko.
Senza aggiungere altro lasciai la mensa piena di anime in confusione.
Percorsi tutta la caserma e finalmente arrivai in palestra.
A quel punto fasciai le mani simulando di dover combattere contro un gigante usando due bastoni come lame.
Iniziai a colpire un sacco senza pietà per la frustrazione.

"That rose blossomed in the ice" 🌹[LevixReader] Where stories live. Discover now