Capitolo 1 Pt 3

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-Altissimo, qualcosa ti turba? Come potrebbe, hai appena creato un essere simile a noi per fattezze, ma senza ali. Qual è dunque il suo vero scopo? Perché hai preso spunto da noi per creare loro? Ma quante domande, è senza dubbio una creatura meravigliosa. Cosa può e sa fare?-
Dio la guardava, guardava il suo viso bello, fiero e regale, la figurina che aveva davanti gli trasmetteva calore e curiosità. Spostò il suo sguardo sugli scranni accanto al suo trono, dove sedevano Michael e Asmodeus, entrambi ora più propensi verso il centro della sala a guardare lo spettacolo che avevano davanti. Ma se i due angeli guardavano davanti a loro con fascino e curiosità, l'angelo che era in mezzo a loro aveva già tutt'altro in mente. Gli occhi di Helel luccicavano di una strana luce, quasi fosse bramosia, ma una bramosia che non aveva senso di esistere, come volesse appropriarsi dell'uomo. Era una creatura di Dio, non la sua e non lo sarebbe mai stata. Eppure Helel sapeva e sentiva che lo scopo dell'uomo non sarebbe stato solo quello di popolare il puntino bianco che suo padre aveva posto al centro dell'universo, no, c'era ben altro sotto, se ne avesse avuto l'occasione, avrebbe fatto in modo che i suoi poteri e la sua astuzia avessero avuto un ruolo in tutto quello. Allargò di poco le ali e con una potente spinta si alzò in volo, il necessario per scendere dagli spalti, e a passi decisi ma misurati si avviò verso Eva. Lei immancabilmente si girò e puntò i suoi occhi in quelli di Helel. Si accorse che qualcosa frullava nella sua testa, qualche progetto a lungo termine, che però non avrebbe portato quasi nulla di buono. Sorrise impercettibilmente e gli fece cenno di avvicinarsi.

-C'è qualcosa che ti aggrada in questa creazione?- Gli chiese lei con la sua voce cristallina e dolce come miele, quasi volesse la certezza di ciò che aveva già pensato. Lui non rispose subito, si prese il tempo per ammirare meglio la figura che aveva davanti.

-Potrebbe essere sorella, ma non mi esprimo, tu che ne pensi? Dovrebbe essere il tuo campo...- La frase rimase sospesa così, come se in realtà non ci fosse altro da aggiungere a un'atmosfera già perfetta. Dagli spalti più bassi si alzò un sussulto, quasi come se uno degli Angeli avesse raggiunto la consapevolezza di un qualcosa che a tutti gli altri era sfuggito: l'uomo di fronte a loro, che ora ruotava come l'asse della terra per permettere a tutti di essere ammirato, aveva gli occhi chiusi, dai piedi cominciarono a salire strisce di un cremisi quasi nero, che contemporaneamente ne illuminavano tutto il corpo già abbronzato. Un grido muto fuoriuscì dalla sua bocca, un'espressione di dolore si dipinse sul suo volto ormai divenuto cereo. Tutti si sporsero dagli spalti per vedere cosa stava succedendo, un rumore di possenti ali che si aprivano risuonò nella sala, come se migliaia di finestre stessero sbattendo l'una contro l'altra a causa del vento. Il Signore rimase fermo, contemplò l'anima dell'uomo farsi strada nel suo corpo, vedeva la sua espressione ma non si mosse, non disse una parola. Guardò in alto verso le sue schiere angeliche, molti erano scesi dai loro scranni e leggiadri come piume scendevano verso il centro, mai era successa una cosa simile. Si compiacque della reazione che la sua nuova progenie aveva scaturito nei suoi figli, del leggero borbottio che essi diffusero, del fruscío che le loro ali magnifiche creavano... Ma era solo l'inizio.
Eva era ancora davanti a lui che si beava della vista, e contemporaneamente teneva la piccola mano sul cuore, come fosse collegata all'uomo. Decise che era ora di interrompere quella prima conoscenza e di rimandare ognuno ai propri compiti. Continuare avrebbe potuto far scoprire a Eva piu di quanto fosse necessario e non era ancora il momento. Guardò per l'ultima volta sua figlia e parlò.
-Potete andare, avete visto cosa ho deciso per il futuro del pianeta e questo vi basti. Per il resto tutto andrà come sempre, ognuno continui le proprie mansioni. Ci incontreremo di nuovo.- Lo disse con aria solenne, non era disponibile a rispondere ad altre domande, non che alle precedenti avesse risposto in maniera completa come avrebbe dovuto e voluto, ma ogni cosa era stata programmata perché seguisse il suo corso e rivelare troppe cose avrebbe potuto creare dissensi e problemi, ed era l'ultima cosa che voleva.
Ormai la sua decisione era stata presa, Eva stava cambiando.






Sto creando questa storia da un po' di tempo, quasi un anno in effetti. Ammetto che la sfida di trovare una trama nuova ed avvincente è stata molto ardua, dato il continuo uso che si fa di questo tema (Angeli, demoni ecc). È sempre stato un sogno vedere una delle mie storie raggiungere il successo che desidero, ma so che sarà un cammino lungo e tortuoso, caratterizzato da momenti di gioia sfrenata a tristezza infinita, cercherò di non farmi abbattere. La mia ultima storia risale a 4 anni fa, e devo ammettere a mio elogio personale che il mio stile di scrittura e migliorato notevolmente, essendo cresciut* io, la mia fantasia, la mia passione nella lettura e il mio bagaglio lessicale. Non chiederò commenti o altro, quello sarà a vostra discrezione personale, ma se volete lasciare una stellina o qualche commento di tanto in tanto ne sarò ben felice, contribuirete così a farmi realizzare un sogno.
Per qualsiasi cosa potete scrivermi, spero che la storia sia di vostro gradimento. ❣️

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