Capitolo 4

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Si svegliò di soprassalto guardandosi intorno, le pareti erano di un giallo pallido ma confortevole. Come per istinto si portò la mano al ventre accarezzandolo, spostando le lenzuola e la casacca per controllare. Il ventre non era più piatto bensì risaltava all'occhio un leggero gonfiore, delle vene più scure partivano dall'inguine e si diramavano fino all'inizio del pantalone di seta. Le tornarono in mente il grido e il pianto che aveva sentito prima di svenire e come per coincidenza la porta si aprí facendo comparire due occhi color ambra e una zazzera di capelli neri e ricci. Il volto preoccupato di Raziel le fece capire che anche lui aveva sentito ciò che aveva sentito lei, quantomeno, lo aveva percepito. Gli sorrise cercando di tranquillizzarlo, fargli capire che stava bene, ma il sorriso con cui gli rispose l'Angelo era tirato e carico di preoccupazione. Si avvicinò al letto e si sedette accanto a lei, posando la mano sulla sua gamba. -Cosa ti è capitato?- Gli chiese in un sussurro. Sapeva che non avrebbe dovuto dire nulla a nessuno riguardo al libro Mastro, ma Raziel era... Beh era Raziel e sapeva che con lui poteva parlare di ogni cosa. Decise che infondo dirglielo non sarebbe stato un problema. Spostò lo sguardo dalla sua mano fino a risalire sui suoi occhi. -Ho avuto il permesso di consultare il libro Mastro, non conosco il motivo. Quando sono tornata in camera ho sentito un potere immenso provenire da quell'oggetto, poco prima di aprirlo un'ondata di quel potere si è liberata, mi ha attraversato il corpo, subito dopo una scossa lancinante mi ha colpito il ventre. L'ultima cosa che ricordo è un grido e un pianto. Poi il vuoto.- Parlò piano, mesta, quasi stesse cercando di riversare in quelle parole ciò che aveva provato il giorno prima. I suoi occhi erano carichi di preoccupazione ma anche curiosità, non capiva il perché di tutto quello. Raziel annuì e le prese la mano. -Ho sentito la stessa cosa, ero sul pianeta nuovo, avevo appena avuto un incontro con una delle creature che la popolano. Sono tornato appena in tempo per vedere che ti portavano qui. Non ho mai provato nulla del genere!- Abbassò il capo come se si sentisse in colpa per ciò che era successo alla sorella, aveva sempre cercato di proteggerla, più degli altri, sapeva cose di lei che nessun altro sapeva. Eva lo guardò di nuovo mentre spostava le lenzuola per alzarsi, ma Raziel cercò di impedirglielo. -Sei ancora debole, non puoi alzarti, devi riposare!-

-Non voglio riposare, ho bisogno di capire, gradirei il tuo aiuto!- Lo disse con tono autoritario che non ammetteva repliche, così facendo mise le lunghe gambe fuori dal letto e poggió i piedi sul freddo pavimento in marmo. Per un momento le girò la testa, la vista si era offuscata, dovette appoggiarsi al letto per non cadere. Raziel con un balzo le fu accanto, aiutandola a stendersi di nuovo. -Non posso rimanere qui, Asmodeus e gli altri torneranno tra poco e voglio essere alle porte quando torneranno.- Raziel sogghignò pensando alla tenacia della sorella, non si preoccupava di ciò che le era successo, bensì si interessava del ritorno degli altri e del momento in cui li avrebbe accolti di nuovo a palazzo. -Devi nutrirti, poi potrai alzarti, se dovessero arrivare prima che tu sia di nuovo in forze manderò Asmodeus e Nathaniel qui da te, non per forza insieme però...- rise della sua stessa frase, le diede un bacio in fronte e si avviò verso la porta. -Chiama Samil, è l'Angelo della guarigione dell'anima e delle cure angeliche, può dirmi cosa ho.- la voce di Eva giunse alle sue orecchie, Raziel annuì senza voltarsi, chiudendo la porta alle sue spalle.

Qualche ora dopo la porta si aprí di nuovo e Samil fece il suo ingresso, con un bel sorriso stampato in volto a illuminare i suoi occhi blu come lapislazzuli. La tunica bianca semplice tenuta in vita solo da una cintura di corda dorata era il simbolo del suo ruolo, o meglio di quello del suo rango, le Potestà, le ali erano di un bianco candido senza rifiniture di altri colori come sinonimo di purezza e sapienza. Si avvicinò a Eva cautamente e si sedette ai piedi del letto, come per essere pronto a fermarla in caso volesse andarsene. La scrutó attentamente per cogliere qualsiasi accenno sofferenza o paura, ma come al solito dal viso di lei non trapeló nulla. Alla fine Samil prese la parola.
-Cosa hai sentito?- Una semplice domanda, nessun come stai o come ti senti, no, era andato dritto al punto cruciale. Eva fece guizzare gli occhi a destra e sinistra cercando un qualcosa che potesse farle passare di mente le parole che avrebbe dovuto dirgli, ma sapeva che nessuno oltre a Raziel doveva sapere del libro. Sorrise impercettibilmente.
-Un calore attraversarmi le ai e le braccia fino a raggiungere il ventre, un potere immenso, primordiale, e poi una fitta acuta di quello che sembrava dolore... Incredibile vero? Un pianto e un grido... Poi il nulla.- non era pazza, pensò tra lei e lei, certo quello che aveva descritto era stata la conseguenza dell'aver preso il libro Mastro, ma quale Angelo sapeva riconoscere il dolore? Non erano stati creati per provarlo, lo conoscevano solo perché Dio lo sapeva e ne avevano sentito parlare da lui stesso.
Samil le prese le mani candide nelle sue, notò che erano più fresche di quello che dovevano essere, aggrottó le sopracciglia e spostò il lenzuolo dalla vita di Eva. Le venature scure sembravano pulsare, continuavano a diramarsi come le radici di un albero verso il centro del ventre dell'Angelo. Samil assunse un'espressione corrucciata e, benché cercasse di nasconderla, tradiva preoccupazione. Le toccò un po' per curiosità e un po' per vedere cosa sarebbe successo, mentre Eva in preda ad emozioni sconosciute cercava di scostarsi dal tocco morbido della creatura che aveva di fronte.
-C'è vita in te, Eva. Sento qualcosa, una forza che non ho il potere di conoscere, non so da dove provenga, ma è presente, è quasi anormale.- Non ci è dato sapere cosa spaventó di più Eva in quel momento, se furono le parole dette poco prima o il modo in cui Samil le aveva pronunciate come se non ammettessero dubbi, sta di fatto che ebbe a malapena il tempo di assimilarle che Raziel entrò nella stanza annunciando il ritorno dei viaggiatori delle sfere.
***

Asmodeus era in fibrillazione, non vedeva l'ora di abbracciare di nuovo Eva, affogare nei suoi occhi ametista o sprofondare con il naso nei suoi capelli. Certo era che appena varcó le soglie dell'Empireo un'ondata di panico lo travolse, facendogli quasi girare la testa. Tutto intorno a lui gli dava l'impressione che fosse successo qualcosa, qualcosa di grande e inspiegabile. Cercò la sua compagna tra gli Angeli che volavano in tutte le direzioni, ma di lei non vi era traccia. Un'ombra di delusione passò sul viso di Asmodeus, era convinto che Eva sarebbe stata la prima a corrergli incontro al suo ritorno, ma i fatti smentirono i suoi desideri. Non permise però che la delusione lo frenasse, anzi, spiegò le ali e volò dritto verso il palazzo, la sua destinazione era la stanza di Eva, doveva trovarsi per forza li.
Appena mise piede nella camera dell'Angelo, Asmodeus puntò i suoi occhi verso la lettiga che usava Eva per ammirare le nuvole, ma constatò che la sua amata non era presente. Qualcosa però non andava. Una strana forza aleggiava in quella stanza, e di nuovo un'ondata di preoccupazione si impadroní del suo cuore...
Notò sul leggìo un tomo di particolare bellezza, uno che non aveva mai visto. Si avvicinò cautamente e non ebbe bisogno di spiegazioni per capire cosa era: il libro Mastro. Solo non capiva come mai si trovava nella stanza di Eva. Spinto da una curiosità innaturale, un richiamo profondo, si avvicinò al libro che si aprí da solo. Rimase esterrefatto da ciò che vide... Le pagine erano completamente vuote, bianche! Come mai nessuno poteva vedere o consultare un libro che non era scritto? Cosa era in realtà quel libro?
Continuò a guardare quelle pagine, come se si aspettasse di veder comparire delle scritte da un momento all'altro. Sentiva ancora quel richiamo, come una forza che lo spingeva verso quel tomo. Dei sussurri, un leggero brusío faceva da eco ai suoi passi, eppure era da solo in quella stanza. Si guardò intorno, come una preda che ha percepito il suo predatore e cerca di scappare. Inavvertitamente il vento entrò nella camera dalla grande apertura sul muro, spostando velocemente le pagine del libro finché Asmodeus non pose una mano su una di esse e interruppe quel flusso.
Appena la sua mano toccò la pagina questa iniziò a prendere vita: il colore comincio a sporcare la pagina disegnando immagini che lasciarono interdetto il povero Angelo. Un senso di angoscia attanagliò il suo cuore dopo quello che vide: un Angelo in caduta, la bocca aperta in un urlo silenzioso, la mano protesa verso il cielo che si chiudeva su di lui... Sotto un'altra immagine, come fosse il continuo di quella sopra: un Angelo con le enormi ali spiegate si librava da terra, nella sua mano teneva una grande spada ed era circondato da un esercito di creature mai viste prima, guardandole bene però Asmodeus intuì che quelle creature non avrebbero attaccato l'Angelo, bensì aspettavano un suo ordine. Il cuore iniziò a battere all'impazzata, cosa volevano dire quelle immagini? Chi mai avrebbe rinnegato il suo posto nel cielo? Troppe domande vorticavano nella sua testa creando il caos, una confusione che non era abituato ad avere, tutto ciò lo riconduceva ad Eva, a ciò che poteva esserle successo, ad Helel e il suo sguardo nella Terza Sfera. Tutto ciò non poteva avere un esito positivo.






Nota autore
Sono molto felice che in poco tempo il mio libro abbia raggiunto le 101 letture, 101 persone che hanno dato un'occhiata alla mia storia e ne hanno avuto un pensiero sia negativo che positivo. Ringrazio di cuore ogni singola persona, grazie perché con voi la mia storia può crescere e raggiungere un successo in cui tanto spero, anche se sicuramente molto sta nel mio ruolo di creatore e scrittore, spero che la mia fantasia possa condurvi insieme a me in questo viaggio un po' fuori dall'ordinario. Vorrei gratificarmi un pochino dicendo che TUTTO ciò che leggerete, a parte ovviamente qualche nome personale degli angeli o i nomi dei protagonisti (per alcuni ho fatto delle ricerche approfondite) o le nozioni base della storia classica di Adamo ed Eva, è inventato di sana pianta da me, non ho copiato nulla da nessun libro che ho letto. È da marzo che ho in mente questa storia e solo da poco ho avuto il coraggio di pubblicarla, benché sia ancora in fase di scrittura. Spero quindi di nuovo che la mia storia tocchi classifiche elevate, che venga considerata bella, emozionante e soprattutto originale...questo ovviamente lo chiedo a voi. Leggete, commentate, criticate o acclamate, è tutto ben accetto!
Al prossimo capitolo.

P.s per ora sto cercando di aggiornare ogni giorno, ma quando la storia decollerà posterò una volta o due alla settimana.
Grazie per l'attenzione!🖤

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