#4 parte#

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Cap. 4

La macchina nera coi vetri oscurati su cui sono insieme ai fratelli si ferma e appena scendo mi trovo davanti una villa in marmo bianco grandissima, è piena di colonne finestre, sembra molto luminosa, anche se la sua imponenza è un po' minacciosa...

Tom mi prende per mano e mi porta dentro: dove altri 5 ragazzi sono in seduti (sbragati) sul divano.

Appena vedono Tom si alzano in due file e mettono le braccia a x e poi si schiacciano i pugni sulle braccia arrivando così =
Credo sia una specie di saluto perché poi Tom risponde con un cenno della testa.
Poi mi porta davanti a sé mi guarda dicendo come mi chiamo e che sono la loro nuova sorellina.
Le mie guance si scaldano molto e io iniziò a giocare con le mie scarpe.
X: Ciao noi siamo Cris,- e indica se stesso- Cecce,- un ragazzo alto e riccio-Dario,- un ragazzo imponente e un po' spaventoso- Sascha-lui è molto simile a Tom, ma ha i tratti meno calcati, meno moscoli e le linee del suo corpo sono più dolci ed è meno elegante, però ha un bellissimo dolce sorriso- e Gabriele è il più piccolo e basso, ma si vede che è ancora giovane rispetto agli altri-.
Io: Ciao
Cris: vuoi vedere la tua camera???
Io: siii
Cris: HAHA, come sei carina! Dai andiamo.
Così tutti ci incamminiamo e arriviamo a una stanza al piano di sopra, quando apro la stanza i trovo in una camera gigantesca, iena di pupazzi e morbido. la cabina armadio è apert e dentro ci sono un sacco di abiti di tutti i tipi, colorati e bellissimi, corti o lunghi, eleganti o sportivi, e anche tante felpe pigiami pesanti e morbidi, non ci sono però pantaloni: ma non mi interessa li ho sempre trovati scomodi. Vedo che sulla stessa parete di fronte al gigantesco letto ricoperto da coperte pelose e peluche si trovano altre due porte...una è un bagno gigantesco, con sia vasca che doccia e per terra c'è una pedana che probabilmente è più comoda del letto che avevo all'orfanotrofio. L'altra porta dà su un corridoio con 9 porte.

Tom: quelle portano alle nostre stanze ok???la mia è la prima, mentre infondo c'è l mio studio dove non devi mai entrare senza permesso, e bussa sempre prima, ok piccoletta???

Io annuisco e gli sorrido.

Mia: ma questo è davvero tutto per me??? Perché non mi servono tutte queste cose, io non so neanche come usarle queste,- dico prendendo n mano dei trucchi che si trovano davanti uno specchio nella cabina- non credo di meritarmi tutto questo

Tom: da ora in poi avrai tutto quello che riterremo che ti serva, e non voglio più che ci dici di non volere quello che ti offriamo, perché ci manchi di rispetto, hai capito???

Arriva la sera e a cena non mangio niente ad un certo punto Boris si alza e vedo tutti gli uomini sconosciuti, che erano a tavola con noi, alzarsi con lui poi. Lo fa anche Tom e i miei fratelli si alzano lui mi guarda mi da la mano e lo seguo fino in camera mia.

Appena arrivati chiude la porta dietro di sé e ci sediamo sul bordo del letto. Lui ha una faccia seria e mi fa un po' paura.

Tom: non hai mangiato niente stasera.

Io: Io...Io non avevo fame- è una mezza verità è soprattutto perché sono grassa-e poi non ero sicura di poter mangiare tutti quei piatti buonissimi.

Tom: erano lì per te certo che li potevi mangiare, voglio controllare una cosa che mi tormenta da questa mattina...alzati la maglietta.

Io: perché???

Tom: fa come ti dico.

Lo dice con un tono alto che mi fa tremare dalla paura e lui notandolo si calma un Po e con tono dolce mi dice che non mi avrebbe giudicato...

Io: O...ok.

Tom mi alza la maglia fino alle costole e vedo Sascha sgranare gli occhi.

Io allora riabbasso la maglia

Io: so di essere grassa ma avevi detto che non mi avreste giudicato.

Dico asciugando i le gocce degli occhi, le le...lacrime ecco, e abbassando la testa.

Sa: grassa Grassa??? ( urla )TU NoN SEI NORMALE TU NoN TI RENDI CONTO...

A quel punto tutti i miei fratelli cercano di calmare Sa mentre io intanto mi raggomitolo alla testiera del letto non facendomi avvicinare da nessuno.

Tom: Sa devi calmarti, la stai spaventando.

Sa: Scusa io ho perso il controllo, ma tu sei così magra che un soffio di vento potrebbe farti cadere e...e...e io non posso vederti così fa troppo male.

Gabriele era sempre rimasto con gli occhi sgranati fino a che non era corso in bagno a vomitare per la tensione, quando torna dice che ha ragione Sascha e che sono davvero troppo magra.

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