#32 Parte#

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 Cap.32

Oggi si torna a scuola dopo molto tempo mi sono preparata sia fisicamente che psicologicamente, però non so perché ho come la sensazione che qualcosa non vada. Stiamo facendo colazione nella stanzetta privata che usiamo per pranzo e colazione mentre per la cena siamo nella grande stanza. La cosa strana è che adesso non è può Boris a stare a capotavola ma Tom; inoltre da quello che ho capito sia Ilaria che il marito si trasferiscono in un'altra casa e che quindi adesso il "padrone" è Tom. Quando ci alziamo sento il telefono di Tom squillare e velocemente glielo passo guadagnandomi così una carezza sulla testa. Mano a mano che la telefonata continua e Tom si incupisce e fa un cenno a Jack che incarica una cameriera di preparare i bagagli io continuo a non capire ma per non disturbarli non dico niente. Una volta che i bagagli sono pronti, nel giro di 1 ora siamo in un aereo che sta decollando verso un posto a me ancora ignoto. Una volta che siamo in viaggio appena noto che c' è un momento di tranquillità mi azzardo a chiedere

Tom: stiamo andando in Italia piccola ci sono dei problemi che hanno richiesto la mia attenzione e il mio intervento, sono ormai sicuro sia il momento di intervenire.

Io allora m limito ad annuire fino a che non mi viene in mente una notizia bellissima

Mia: quindi adesso andiamo vedere Sascha e Gabriele!!!

Infatti una settimana prima Dario era tornato a casa per svolgere dei lavori qui e al suo posto era partito Gabriele.

Jack: no piccola troveremo solo Sascha ad aspettarci.

Il taciturno gemello, Alex, seduto di fianco a lui prese parola e disse in modo molto stringato di non preoccuparmi e che sarebbe andato tutto bene a questo punto o chiedo con uno sguardo a Tom di potermi alzare per andare da lui. Alex è il più freddo con me, e quando si arrabbia fa molta paura, mai quanto Tom, però fa molta paura. In compenso però appena sono tra le sue braccia mi invade la sua colonia da uomo e come al solito le sue braccia raggiungono la mia vita e mi stringono contro il suo petto. Dato che dovevamo fare in fratta abbiamo usato la pista dietro casa, l'ultima volta non era possibile perché era in manutenzione. Appena arriviamo subito mi fiondo tra le braccia di Sascha che ormai non vedo da un paio di settimane, subito mi invade un senso di sicurezza e inoltre è come se sentissi la sua sfrontatezza attraverso la pelle. Subito mi solleva e inizia a farmi girare.

Sa: ciao cucciolotta, ero stanco divederti solo attraverso il computer, questo paese è veramente bellissimo, ma mai quanti te...

Io sento le mie guance andare a fuoco per fortuna interviene Tom che mi richiama a se e poi inizia a parlare in quella lingua strana che io non capisco.

Tom p.o.v.

Inizio a parlare con i miei fratelli e visto che non voglio che Maia si preoccupi lo faccio nel dialetto della nostra famiglia. Anche se non è propri un dialetto, è più una lingua che viene parlata da tutti quelli che contano nella nostra famiglia mafiosa quindi oltre a me e i miei fratelli la parlavano solo i generali che abbiamo sparsi nei vari stati in cui operiamo, quindi in tutti ma erano per lo più famigliari: cugini, bastardi, zii secondo grado eccetera...

Sa: quindi secondo le mie ricerche è stato preso dai Martini, con capo il fratello del bastardo che abbiamo ucciso l'ultima volta, e ha stretto un'alleanza con i Giglibianchi. In sostanza due delle cinque famiglie italiane, la seconda e la terza per potenza, si sono alleate contro i Leopardi che in questo momento sono capitanati da Fabio, anche se ci sono ancora delle piccole diatribe interne, che a loro volta sono alleati con i Montenaso e i Caravei che non sono molto potenti. I Caravei però sono da sempre in contesa con i Martini per il potere legittimo sulla Calabria, invece i Montenaso sono a comando di puglia e un pezzo di Lazio condiviso con i Caravei, ma senza diatribe, visto che le 2 famiglie sono legate col sangue di più generazioni. I Leopardi invece controllano Sicilia e Campania rifornendo tutte le gang che vi si annidano controllando così tutti i traffici della penisola passano attraverso Genova, Taranto, e diversi poderi distribuiti sulle alpi, e muniti di pista di atterraggio per grossi aerei di carico invisibili ai radar. Tutti questi divisi in modo non molto omogeneo fra le famiglie, ma direi di non focalizzarci troppo su questo. Lo stabilimento dei Martini è a Crotone e ci aspettano per negoziare. Zar per ora è tutto!!!

Tom: capisco, quindi verso che ora dovremo essere la???

Sa: fra circa 2 ore.

Tom: bene, oggi arriveremo in anticipo di un'ora e mezza e come da tradizione di famiglia non avvertiremo del nostro anticipo o del nostro ritardo, i nostri ospiti devono sempre essere pronti a riceverci, loro casa è casa nostra.

Questo lo dico in italiano e Maia fa una faccia stranita e attira la mia attenzione tirando un lembo della mia giacca, come fanno i bambini. Poi con voce piccolina mi chiede

Ma: ma non è maleducato arrivare a casa delle persone prima di quanto è stato indicato nel invito???

Tom: si è vero piccolina, ma la nostra famiglia ha diciamo delle regole molto stringenti su come comportarsi in pubblico, noi arriviamo o in anticipo, entro le tre ore, o in perfetto orario, mai dopo, mai prima, siamo sempre perfettamente puntuali a discrezione dello zar. Diciamo che ormai un po' tutte le famiglie sanno di questo nostro piccolo regolamento sulla puntualità, ma nessuno lo conosce a pieno, o ne capisce l'importanza a primo avviso.

Alex: è una dimostrazione di potere non sono loro che ci invitano e ci danno un orario di visita, siamo noi a dargli udienza indipendentemente dal luogo.

Credo di ver capito, ma non fino in fondo.

love my brotherWhere stories live. Discover now