#24 Parte #

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Cap 24

La mattina dopo o e Tom mi sveglia dicendomi che non saremmo andati a scuola quella settimana perché dovevamo andare a Roma per il suo lavoro. Io non faccio domande solo mi preparo perché alle 7:30 abbiamo il volo, mi sa che siamo in ritardo perché sono le 7 e per arrivare in aeroporto ci vogliono 20 minuti per tutti i controlli, l'aereo partrà senza di noi. Fortunatamente la valigia è già fatta quindi devo prendere solo il necessario per il viaggio: una bottiglia d' acqua un libro e la mia fidata copertina nel caso volessi schiacciare un pisolino, la mia cameriera che si ostina a non dirmi il suo nome, prepara tutto con la sua solita velocità per poi darmi la mano e farmi scendere le scale. Nella saletta in cui di solito facciamo colazione vedo i miei fratelloni come al solito bellissimi e freddi. Finito il pasto Tom mi dice che ha un regalo per me e che lo potrò usare solo per contattare persone o usare per scopi prima da loro approvati e che quella era una grande prova di fiducia nei miei confronti. Io sono entusiasta già prima di aprire il pacchetto qualunque cosa sia me l'hanno data oro dicendomi che si fidano di me è fantastico. Alex mi prende sulle sue gambe e io lo apro trovandoc entro un bellissimo telefono rosa metallizzato e bianco, lo adoro, anche perché è uguale ai loro che però sono neri.

Arrivati in aeroporto non facciamo la fila per il check-in come le altre persone, ma le nostre valige vengono direttamente prese da delle hostess e degli steward che le portano via. A quel punto ci incamminiamo verso i controlli e lì un altro steward ci apre il tornello senza ulteriori complicanze. E' tutto molto strano perché vedo delle file di gente che viene perquisita a fondo, sia loro che i loro bagagli, invece a noi non hanno chiesto nulla. Meglio chiedere a Tom.

Mia: ma perché non ci controllano come fanno con gli altri???

Tom: penso che ci siano molte risposte a questa tua domanda, ma la più ovvia è che: chi farebbe esplodere il proprio aereo privato o gli recherebbe danno in qualche modo? Ci penso un attimo ed in effetti ha senso, aspetta, ma noi abbiamo un aereo privato??? Devo aver fatto una faccia molto stupita perché Tom sogghigna.

Tom: se te lo stai chiedendo, Si piccola la nostra famiglia possiede un'intera compagnia aerea se è per questo.

A quel punto mi rendo conto di quanta fortuna io abbia realmente: non solo sono stata adottata alla mia età (cosa già molto rara) da persone che mi vogliono tanto bene e che mi apprezzano nonostante i miei difetti, ma sono anche una famiglia così facoltosa da possedere una compagnia aerea. E nonostante io non abbia mai dato importanza ai soldi visto che sostanzialmente non ne avevo mai avuti, e non conoscevo neanche altri che ne avessero, credo che molte persone darebbero morirebbero per possedere tutto questo.

Quando entriamo nel JET ci sono i due piloti che stringono la mano a tutti i miei fratelli per poi ritirarsi in cabina di pilotaggio. Noi ci accomodiamo nelle poltrone super morbide e reclinabili, io sono sopra Tom e quando parte l'aereo gli stringo forte la mano ed inizio a giocare con le sue dita per distrarmi. Poi noto qual anello che ha marchiato la fronte di quel antipatico professore e quasi ho paura di toccarlo. Tom se ne accorge e
mi dice che non devo avere paura e che ormai dovrò farci l'abitudine perché l ingranaggio grande sotto è la famiglia quello oro è l'onore e gli altri due sono soldi e potere, la V sopra indica che questa cose in Russia appartengono alla nostra famiglia. E se prima ne avevo paura ora lo rispetto così tanto da non sentirmi degna di maneggiarlo. Mi accoccolo meglio e mi immergo nella lettura di "il buio oltre la siepe" che la prof. Di letteratura ci ha incaricato di leggere entro settimana prossima. A un certo punto le palpebre diventano molto pesanti e mi addormento, lasciando il libro aperto al suo destino.

Tom p.o.v.

La mia cucciola si addormenta sul mio petto ma io devo lavorare al computer e quindi la stacco dal mio petto facendo attenzione a non svegliarla, però i suo libro non lo avevo visto e quando la passo in braccio a Alex lo faccio cadere e chiudere, va bhe ritroverà il segno quando si sveglia, intanto mio fratello inizia a spupazzarsela un po'. Quando arriviamo la prendo in braccio per poi salire in macchina. Il viaggio non dura troppo e quando arriviamo la passo a Cecce che mi sta pregando con gli occhi di dargliela da quando siamo scesi dal jet, quando Alex torna con le chiavi saliamo e a quel punto viene data a Dario che la mette a letto. Tutti i miei fratelli si dirigono nella loro stanza e sistemano armi computer e vestiti. Questo albergo l'ho comprato perché così ho sempre le nostre camere fisse e pulite senza dover pagare nessuno a vuoto. Infatti tranne questo piano tutto il resto è un normalissimo hotel 5 stelle.

Appena ci simo sistemati lasciamo qui tutti gli uomini, più Gabrielino, a proteggere la Mia zarina, mentre noi ci dirigiamo a casa dei nostri alleati italiani i Leopardi.

love my brotherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora