the brightest star

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song for the chapter ; bts, spring day ( lullaby version )







«Mamma! Mamma! Alza il volume, ti prego!»

La piccola Shin vagava per la grande sala della sua casa, canticchiando una piccola e armoniosa melodia, registrata su un cd che la sua mamma aveva appositamente messo alla radio.

Le note soavi riempivano la stanza, mentre la bambina danzava leggiadra e canticchiava, trascinando le mani di sua madre con sé.
Erano anni che la donna non ascoltava quella dolce musica.

«Mammina, guardami! Sono una principessa, sono come una vera principessa!» disse poi emozionata, volteggiando con il suo pigiama rosa tempestato di cuoricini dello stesso colore.

«Sì amore, lo sei» sorrise spontaneamente la donna, con un velo di malinconia trasparente nelle sue parole.

«Questa canzoncina è talmente bella mammina, il papà era proprio bravo a comporre» esclamò la piccola, accovacciandosi subito dopo sulle gambe della sua genitrice, appoggiando la testa sul suo petto e lasciandosi cullare dal lento movimento dei suoi respiri.

In quel periodo la bambina aveva avuto difficoltà nel prendere sonno, così la donna pensò bene di provare a farla addormentare con qualche ninnananna rilassante.
Mise un disco in riproduzione, in particolare quello che aveva quasi completamente dimenticato nello scaffale più polveroso, rimasto inascoltato per anni e anni.

Era prezioso, tanto prezioso non aveva osato toccarlo.
Però il momento perfetto era arrivato, finalmente avrebbe avuto l'occasione di udire nuovamente il suo contenuto.

«Tesoro, hai proprio ragione. Era bravissimo» affermò, tentando di trattenersi.

Non avrebbe potuto mostrare la sua più grande debolezza alla piccolina, perché aveva promesso che per lei sarebbe sempre stata forte.
Doveva proteggerla dal mondo, a qualunque costo.
L'aveva promesso.

Non ci volle molto prima che la musichetta facesse effetto, e Shin iniziò subito a sbadigliare, per poi chiudere completamente i suoi occhietti e cadere in un lungo sonno profondo.

La donna sorrise al vedere la figlia felice e dormiente sul suo grembo, e in men che non si dica la sistemò tra le morbide coperte calde del suo lettino.
Era la sua salvezza, quella bambina.
L'ultima speranza che le era rimasta. Per lei avrebbe dato tutto, anche la sua misera vita.

Restò così da sola, nella camera, con la melodia che ancora vagava per l'aria.
Una finestra aperta, e la notte che sovrastava la città illuminata dalle mille stelle.

Ce n'era una, notò la donna, che luccicava incessantemente, e che era molto più brillante delle altre.

L'atmosfera era di quiete assoluta, il lieve venticello che si era levato smuoveva appena le foglioline degli alberi, e donava la sensazione di un'estate che stava pian piano arrivando.

Puntò il suo sguardo oltre il cielo, a fissare quel puntino bianco e candido che sembrava osservarla e vegliare su di lei.
La ninnananna di sottofondo ancora tintinnava, e contornava il paesaggio, rendendo il tutto ancora più mistico.

«Sai, dovresti vederla... dovresti vedere come ti somiglia...» iniziò improvvisamente, parlando al vento.

«... ha i tuoi stessi interessi. Ama la musica, ha il tuo talento, e la tua stessa passione...» non riuscì più a rimantenersi, e una lacrima cominciò a bagnarle la guancia rosata.

Uno spiffero le scostò i capelli, facendola rabbrividire di freddo, ma nonostante ciò non chiuse la finestra e continuò a conversare con le stelle.

«... potessi vedere quanto è felice e fiera quando parla di te. Le si illuminano gli occhi, è bellissima» piangeva, stava piangendo.

Tremava un po', ma non si fermò.
Rimase immobile, ad osservare il cielo notturno, forse sperando di trovarvi qualcuno nascosto che potesse risponderle.

La donna stette in silenzio per una manciata di minuti, lasciando che a parlare fosse solo il suono delle sue lacrime che cadevano sul davanzale, accompagnate sempre dalla musichetta.

Fu in grado di riprendere la parola solo dopo, rassegnandosi finalmente alla realtà.
Guardava ora la luna con molto più disprezzo, ma anche con compassione e rammarico.

Permise ad un ultima lacrima di scendere dai suoi occhi, prima di asciugarsi il volto imperlato e di sussurrare un'ultima confessione alla notte e al vento, che se la sarebbero portata via per sempre.


«... ci manchi tanto, Yoongi»

BTS ONE SHOTS ; ♡Where stories live. Discover now