closer

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song for the chapter ; bts, awake ( lullaby version )









L'erba fresca e bagnata da piccole goccioline di rugiada mi sfiorava appena le caviglie, e un leggero venticello soffiava sulle nuvolette bianche che primeggiavano nel cielo azzurro e grigiastro.

Non tornavo in quel posto da anni, e in quell'istante, calpestando quello stesso suolo, sentivo le gambe che stentavano a reggere, e l'acqua dei miei occhi che desiderava solamente venir giù a fiotti. Ma io lo impedii, e proseguii con la strada, perché non potevo mollare.
C'ero quasi, e intravedevo la mia ambìta meta da lontano.

Quando calpestai quel terreno, giunto con tanta fatica e sudore, mi sembrava di aver letteralmente toccato il paradiso.
Non me lo ricordavo in quel modo, per niente.

Non rimembravo il tronco dello stesso albero che mi guardò piangere per mesi interi, non rimembravo quella distesa plumbea che aveva accolto la mia anima disperata in quei freddi giorni d'inverno, passati a versare lacrime amare sul tuo dolce ricordo.

Ma soprattutto, ciò che mi fece più male, era che mi ero dimenticato della lastra di pietra che feci costruire, e davanti alla quale dormii per notti intere, sperando che tu potessi sentirmi, anche solo udire le mie grida ancora impregnate dell'amore che mai è svanito per te.

Ed ero di nuovo lì, davanti a quel pezzo di marmo, dove sotto giacevi tu.
Tu, il tuo corpo, le tue ceneri.
Non lo so.
In verità, non ho mai saputo niente.

Ma la tua anima non era di certo lì.
Mi stavi sicuramente osservando da lassù, probabilmente ridendo per la mia incapacità nel correre, nell'essere talmente goffo e impacciato persino camminando.

Ma tu mi accettavi per quello che ero, non per quello che avrei dovuto essere.

Questa era la cosa che più amavo di te.

Oltre alle tue splendide fossette, il tuo faccione che adoravo riempire di baci, quei capelli castani chiarissimi raccolti in un ciuffo strampalato che mi piaceva tanto scompigliarti, solo per il gusto di vedere quelle belle labbra carnose imbronciarsi dolcemente.

Questo eri tu, con le tue strane manie, i tuoi particolari, le tue perfette imperfezioni.
E io ti amavo per tutto questo, e ti consideravo mio ed esclusivamente mio. E così saresti rimasto, per tutta la mia vita.

Non seppi perché, ma volli tornare in quel maledetto luogo che un tempo veneravo.

Credetti di averlo superato, ormai mi ero fatto una famiglia, avevo completamente dimenticato la nostra meravigliosa storia, ma mi sbagliavo.

Avevo dei figli, una moglie, un lavoro con i fiocchi, una vita a dir poco splendida.
Cosa avrei potuto desiderare di più?

Il prestigioso e importante imprenditore Kim Seokjin, tutti fremevano e applaudivano al sentire nominare quel nome.

Eppure, non ero felice.
Perché mi mancava una parte importante, che non avrei recuperato mai più.

O che credevo di non poter recuperare mai più.

E poi mi accorsi di quello che stavo pensando, del perché mi sentissi incompleto e insoddisfatto.
Era perché mi mancavi tu, e perché volevo rivederti da troppo tempo in qualche modo, ma non trovavo mai il coraggio di fare niente, di ritornare nel tuo posto, nel nostro posto.

Quel giorno, i frammenti che vagavano per la mia testa mi fecero piangere.
Mi fecero piangere davanti a te, mi mostrarono debole davanti alla tua tomba.
Non volevo, ma mi lasciai trasportare.

Mi sedetti, proprio davanti al freddo blocco di pietra, e osservai la fotografia di un te diciottenne.
Ne erano passati di anni, ne erano passati proprio tanti.
Ma in fondo al mio cuore, nella parte più nascosta, sapevo che tu ne avresti occupato lo spazio più ampio, e che da lì non te ne saresti mai andato.

Ripercorsi tutto quello che avevamo passato insieme, in quei pochi istanti.

Il momento in cui ci conoscemmo, quando ci parlammo per la prima vera volta, quando mi chiedesti di diventare tuo, quando uscimmo insieme per andare al cinema a vedere il tuo film preferito, e infine quando quel brutto malinteso ti portò via da me per sempre.

E piansi di più, nel ricordare quanto mi internai in me stesso, chiudendomi in un pozzo di solitudine da solo, senza avere più contatti con il mondo, perché il mio mondo in realtà eri soltanto tu.
Piansi, quando ricordai che mi opposi con tutte le mie forze per non farti avere una sepoltura normale.
Perché tu non meritavi una cosa normale.
Tu eri semplicemente speciale.

Piansi quando ricordai me, in preda ad un pianto, mentre ti scavavo la fossa, ai piedi dell'albero sulla cui corteccia ramata c'erano scritte e suggellate le nostre stupide ma importanti promesse.

K.N + K.S
per sempre.
io con te e tu
con me,
per sempre

E infine, piansi, perché ti amavo.
Dopotutto, ti amavo ancora.
Non ti avevo dimenticato, e non l'avrei mai fatto.

Tu c'eri sempre stato, ed ero io lo stupido che aveva cercato di non pensarci più.
Ma smettere di pensare a te, amore mio, era come smettere di pensare completamente.

Non avrei mai potuto riaverti, vero.
Ma io ti avrei pensato, sempre.
Saresti vissuto, in qualche maniera, nei miei meravigliosi ricordi, che conservai per tutta la mia esistenza effimera.

Racconta agli angeli lassù, piccolo grande eroe, come il nostro amore era fatto di minuscoli ma fondamentali particolari, proprio come io farò con i miei figli.

Sentiranno una bellissima fiaba, di due ragazzi innamorati follemente, che diedero la vita l'un l'altro per continuare ad amarsi.

Uno che amava il rosa, che aveva una risata sguaiata, e labbra fin troppo carnose da sembrare finte, e l'Altro che aveva l'abitudine di rompere qualsiasi cosa gli capitasse a tiro, due fossette impresse sulle guance e un cuore grandissimo.

La loro storia vivrà, proprio come i loro cuori, che non smisero di battere all'unisono.

Lontani, ma vicini.

BTS ONE SHOTS ; ♡حيث تعيش القصص. اكتشف الآن