eternally

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song for the chapter ; bts, mama ( lullaby version )







«Respira ragazzo, respira. Va tutto bene, ora sei al sicuro. Ti ricordi precisamente che è successo?»

«I-Io... Io...»

«È tutto ok, respira ragazzo... respira»




* * *









Tutto si poteva dire, tranne che la vita di Jung Hoseok fosse semplice.

No, infatti.
Perché di semplice non aveva proprio un bel niente.


Jung Hoseok era una di quelle persone solari e allegre, con il sorriso più raggiante della terra sempre stampato in volto, che però in realtà sotto sotto mascherava bene tutta la tristezza che un ragazzo di soli diciotto anni nella sua situazione poteva conoscere e provare.

Un ragazzo come lui non avrebbe dovuto nemmeno sapere che cosa significasse la parola 'tristezza'.
Non ne aveva il diritto, era nel fiore dei suoi anni, doveva godersi la sua adolescenza finché avrebbe potuto, per poi pensare solo dopo ai problemi della vita futura.

Era solo un innocente ragazzino, e non meritava quello che la sorte gli aveva crudelmente riservato.
Ogni tanto ci scherzava anche su, prendendola sul ridere e ipotizzando che tutto fosse solo uno scherzo della natura, che lui fosse uno sbaglio,
che il cosmo e le stelle avessero orchestrato tutto, che la sua nascita fosse stata pianificata per farlo soffrire impunemente, per testare i limiti di qualsiasi uomo.
Lui era la cavia di quel perverso e terribile esperimento che qualcuno da lassù si era divertito a creare, lasciandolo così da solo, a doversi rimboccare le maniche e a mandare avanti la sua vita pezzo per pezzo, prima che il suo muro crollasse per sempre, abbandonandolo in un vortice di oscurità dove l'unica via di fuga sarebbe stata la morte.

Nonostante questo, Jung Hoseok si era sempre rialzato. Non avrebbe permesso per nulla al mondo che quel dono prezioso, quale era la vita, gli venisse strappato via a causa di alcune sciocche debolezze.
No, questo mai.
Lui era fortissimo, e non lo sapeva nemmeno.

Fortissimo quando a cinque anni superò la morte di suo padre, un tossico e alcolizzato che non aveva alcuna intenzione di prendersi cura del figlio. Ma il moro gli voleva bene, sebbene gli avesse spaccato il cuore, e anche qualcos'altro, tante volte.

Fortissimo quando a sette anni andò al parco giochi con sua madre.
Si divertirono tanto insieme, Hoseok la rimembrava appena quella giornata.
Presero un gelato, tanto zucchero filato e caramelle in abbondanza.
Giurò di aver visto qualche lacrima sottile sul volto della donna mentre facevano un giro su una giostra, la preferita del piccolo Hobi, mentre lei lo stringeva a sé, come a volerlo proteggere dalla normale paura che il suo figlioletto aveva delle altezze.
Gli piacque tanto passare un pomeriggio tranquillo con la sua mamma, fin quando lei non gli chiese di girarsi al muro e di fare un gioco.
Gli disse di contare fino a dieci, cercando di trattenere ancora qualche singhiozzo. Una specie di nascondino, al quale il piccolo accettò di giocare tutto elettrizzato.
Gli aveva promesso che si sarebbe fatta trovare, e che non avrebbe dovuto aver timore di rimanere solo.
Gli aveva promesso che sarebbe tornata presto, e gli aveva lasciato un bacetto sulla fronte, tremando.

BTS ONE SHOTS ; ♡Where stories live. Discover now