👒Capitolo 14 👒

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Stan accompagnò Louis a casa, dopo aver passato un piacevole pomeriggio, Louis sorrise, non si sentiva così da anni.

''Beh, grazie Stan, grazie davvero'' disse Louis, con sincerità che rimase spiazzato.

''N-non ho fatto nulla, penso che dovremmo uscire più spesso'' ridacchiò Stan, mentre Louis annuì.

''Ci vediamo domani'' disse Louis, mentre Stan lo salutò con la mano.

''A domani'' disse mentre Louis si stava allontanando verso casa sua, lui sospirò guardandolo e sorrise a trentadue denti prima di andarsene.

Occhi blu cercò di calmare il suo cuore prima di entrare in casa, gli veniva angoscia anche solo a pensare a sua madre e a Harry.

Entrò in casa silenziosamente, ringraziò il cielo che sua madre non ci fosse a casa e si diresse in camera sua che trovò come l'aveva lasciata.

Sospirò buttandosi sul letto, e afferrando il telefono spento che aveva in tasca. Vide 23 chiamate perse e sette messaggi.

Sussultò quando vide che Harry aveva lasciato un messaggio nella sua segreteria telefonica, premette il tasto per ascoltarlo.

Spero che quel ragazzo ti dia tutto ciò che non ho potuto darti io...Non ti darò più fastidio, te lo prometto, non mi avrai più tra i piedi, da oggi in poi.

La voce di Harry era fredda che a Louis vennero dei brividi mentre la ascoltava, ma non capiva a quale ragazzo s'intendesse, ci pensò ma poi spalancò gli occhi, che Harry lo avesse visto con Stan e avesse inteso male? La coda del Kitten si mosse velocissima, si alzò dal letto e si preparò velocissimo ad uscire. Corse fuori come una furia, mentre chiamava distrattamente un taxi che ci mise solo sei minuti ad arrivare.

''Per favore faccia presto!'' disse il Kitten mentre l'autista di fermava ad un semaforo. I gatti erano animali silenziosi da molti detti anche infedeli e insensibili ma quando si affezionavano ad una persona sarebbero stati in grado di offrire la loro vita per essa, e Louis si era affezionato ad Harry.

''Signore sto facendo ciò che posso'' rispose l'autista, mentre il Kitten sbuffava impaziente, anche se sapeva che era la sua parte felina a parlare ma non gli importava e né cercava di controllarla.

''Siamo arrivati signore'' rispose l'autista, e Louis tirò fuori dalla tasca una banconota e la diede all'uomo non più di cinquant'anni.

'''Tenga pure il resto'' borbottò mentre si dirigeva verso la villa di Harry, e suonava a non finire.

Aspettò che vennero ad aprirgli ma non venne nessuno, provò a suonare di nuovo, fino a che qualcuno non venne ad aprirgli.

''Il signor S-Styles è o-occupato al momento, n-non può riceverla'' sussurrò una voce femminile impaurita, occhi blu si calmò subito, era la ragazza che aveva incontrato quel giorno.

''Ci siamo già visti'' disse Louis, la ragazza alzò di colpo lo sguardo e rimase a bocca aperta.

''Louis!'' esclamò lei.

''Come sai il mio nome?'' chiese occhi blu guardandola confusa.

''Il signor Styles non fa altro che urlare e ripetere il tuo nome, sei stato il primo che ha portato a casa sua, non è stato difficile da capire'' disse la ragazza, ''comunque io mi chiamo Sara'', Louis sorrise.

''Complimenti è un bellissimo nome'' ma si fece subito serio ''ti prego portami da Harry'' la implorò, la donna sembrò titubante.

''Il signor Styles si trova in camera sua, non fa altro che bere e urlare il suo nome. P-prima mi h-ha lanciato u-una bottiglia contro'' disse la ragazza con gli occhi lucidi.

''Grazie Sara, puoi andare'' disse il Kitten, entrando dentro la casa e correndo verso stanza del riccio mentre la ragazza annuiva, gli vollero dei minuti per raccogliere il coraggio che aveva dentro di sé e bussare.

''Spero che tu abbia dell'alcol con te'' disse una voce che conosceva abbastanza bene non appena entrò. Rimase a bocca aperta guardandosi intorno, c'erano piccoli pezzi di vetro ovunque le coperte erano stese sul pavimento, il letto era sottosopra, il riccio se ne stava seduto per terra vicino ad un comodino mentre beveva una bottiglia che conteneva un liquido verde.

''Harry!'' esclamò il Kitten, mentre il suo cuore gli batteva furioso nel petto, il riccio alzò lo sguardo.

''Ora sento anche la sua voceoh Louis, mi hai stregato'' disse alzandosi in piedi e camminando verso il Kitten, e toccandogli le mani.

''Questo calore...tu sei reale'' sussurrò il riccio, sgranando gli occhi ''scusa il disordine, Sara! SARA!'' urlò goffamente mentre si guardava intorno.

''Non ce n'è bisogno Haz'' disse Louis sorridendogli dolcemente.

''Allora perché sei qua? E quel tuo amico? Che ci hai fatto con lui?'' chiese Harry con il tono amaro.

Louis deglutì doveva dirlo, doveva dirglielo non ce l'avrebbe fatta a nascondere ancora, era troppo, era corso fino a casa sua per cosa? C'era un motivo per cui lui era là, era da molto tempo che lo ignorava, morse il suo labbro inferiore e agitò la sua coda e prese un respiro profondo, e sentì tutta quella certezza, indipendenza e forza che sentiva un momento prima scivolargli addosso, come se fosse scappata via.

''Harry...io non provo nulla per quel ragazzo perché...io Harry'' si morse il labbro mentre guardò il verde di Harry e chiuse gli occhi ''io ti amo Harry!'' urlò nascondendosi il viso tra le mani.

Aspettò una reazione da parte del riccio, che non arrivò, abbassò le orecchie e si voltò per uscire, ma venne bloccato dalla mano del riccio e neanche un secondo dopo si trovò la bocca del riccio sulla sua.

''Voglio risponderti dopo'' sussurrò Harry ''ora ho solo bisogno di te Louis'', quest'ultimo annuì sottomettendosi a lui.

Strawberry (L.S)Where stories live. Discover now