Capitolo 8

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Arrivo in pochi minuti alla Villa Mukami e entro silenziosa dalla porta.
"Ne..." Kou si interrompe quando mi vede piena di sangue.
"Oh Gesù stai bene?" Domanda.
"Si non è mio" dico riferendomi al liquido rosso che mi ricopre il corpo.
"Come non è tuo? E di chi è allora?" Chiede sorpreso.
"Di una ragazza" rispondo semplicemente togliendomi i tacchi, la camicia, la gonna, rimanendo in intimo, con il porta coltello attaccato alla coscia.
"Sei maledettamente sexy" si morde le labbra e mi sbatte contro il muro, con delicatezza.
Le sue mani percorrono il mio corpo, le mie gambe, il mio collo.
Un suo dito si intrufola nella mia bocca e io lecco e succhio, bagnandolo.
"Brava ragazza" esordisce malizioso.
"Sei così sexy con questo sangue addosso..." continua, facendomi sorridere.
Il dito precedentemente bagnato si infila dolcemente dentro di me, trovandomi già umida.
"Ti ecciti con facilità" dice malizioso e divertito.
"Già" asserisco, leccandomi le labbra, togliendo il suo dito e abbassandomi in modo tale da essere alle sue gambe.
"M necko chan che vuoi fare?" Mi chiede, infilando le dita tra i miei capelli.
"Farti andare in paradiso" rispondo, baciando e leccando la sua pelle.
In poco tempo la stanza si riempie dei suoi gemiti; viene in pochi minuti e mi lecco le labbra.
"È il tuo turno" mi dice malizioso.
"Ti ringrazio Kou, ma per sta volta passo" rispondo dolce.
Lui annuisce sorridendo e mi lascia da sola con i miei pensieri.
Nella mia mente idee confuse, mani che si cercano incerte nel buio della stanza, labbra che si scambiano baci proibiti, gemiti, sesso..
Nonostante io non voglia ammetterlo a me stessa Laito mi manca, mi manca averlo attorno.
Voglio bene ai Mukami, ma loro non sono i Sakamaki.
Con i 6 fratelli avevo qualcosa da fare: qui non mi considera nessuno, a parte Kou e io mi ritrovo molto spesso da sola.
Sospiro e mi alzo, osservando la neve scendere lenta e fredda: Laito cosa diamine hai fatto al mio cuore? Perché? Perché non riesco a toglierti dalla mia mente?!
Sparisci maledizione!
Annoiata decido di fare una passeggiata, in centro e avviso Kou.
"Vuoi che ti accompagni?" Domanda.
"Se non ti dispiace vorrei starmene un po' da sola" rispondo imbarazzata.
"Figurati, va' pure." Mi dice sorridente.
Prendo cuffie, la sua immancabile felpa e mi avvio a piedi per il centro, con le mani nelle tasche e il cuore in gola.
Mi manca, mi mancano le sue mani, mi manca dormire con lui e suonare il pianoforte.
Tramite esso ero in grado di dirgli e trasmettergli tutto ciò che avevo in mente.
Se mi precipitassi da lui, adesso, non farei altro che dargli peso, che dargli l'importanza che invece non deve avere.
Non so come ma i piedi mi hanno portata alla stazione, dove è presente un pianoforte.
Ma cosa?!
Alzo le spalle e decido di iniziare a suonare, attirando attenzione.
Suono la stessa cosa che aveva suonato lui: river flows in you.
Le note dolci si diffondo per tutta la piccola stazione e mi ritrovo a pensare a lui, al suo modo di fare.
Finisco il pezzo e vengo applaudita da una folla.
Ritorno in me stessa e li osservo; il bello del suonare? Dimenticarmi la realtà.
Sorrido e ringrazio, per poi dileguarmi alla velocità della luce, con le lacrime agli occhi.
Quel maledetto pezzo mi fa sempre piangere.
Corro, corro senza meta, senza tempo, senza speranza.
Lui è il mio tutto.. perché ha deciso di tradirmi così? Perché? Perché non posso averlo tutto per me?
Sarei capace di uccidere una seconda volta se osasse tradirmi una seconda volta, ma è giusto il ragionamento che sto facendo?
Perché punire lei e non lui? La ragazza non c'entrava niente e io ho deciso di farla fuori senza ripensamenti.
Sono pentita? Decisamente no, mi stava sui coglioni.
Prendo fiato e noto con mio enorme dispiacere che sono davanti alla Villa Sakamaki.
Nevica, piove e io sono in piedi senza speranza, senza sogni di gloria, con un solo desiderio: sentirlo mio, completamente, senza dolore.
Riguardo sempre davanti al cancello la scritta che abbiamo lasciato sul muro, senza che Reiji lo abbia mai saputo: H+L..
È una cazzata, ma tutto questo ora sa di noi, di me: ricordi, urla, dolore, pianti, sogni.
Tutto spezzato dal correre del tempo: non siamo più bambini, non siamo più ragazzi in preda a crisi ormonali, dovremmo smettere di comportarci così eppure ogni sua mossa, porta inevitabilmente alla mia e al ferirci continuamente.
Siamo incoerenti, distanti, scostanti, ma questo è l'unico modo di parlare tra di noi: i suoi graffi, la sua frusta risuonano nella mia mente come un'eco infinito.
Credevo in lui, credevo nella nostra storia e tutto quello che mi è rimasto in mano sono pagine ingiallite di una storia che non rappresenta la tipica favola per bambini.
Io e lui, lui ed io anime tormentate alla ricerca di amore.
Laito: figlio di una donna senza cuore, mai stata capace di donare amore materno veramente, costantemente occupata a farsi gli affari propri e a trascurare i suoi figli.
Non mi stupisco che la sua stessa prole l'abbia ammazzata.
Io: figlia di due genitori che mi hanno mandata in un convento per ragazzi problematici, abbandonata a se stessa, alla Chiesa e ai suoi stupidi "credo".
Non sappiamo amare noi due, ma sappiamo che ci saremo sempre l'uno per l'altra.
I miei piedi mi hanno portata davanti alla porta: combatto i miei istinti, tento di dominarmi, ma apro e vedo lui.
Occhi verdi smeraldo intensi, sorriso malizioso da farti venire i brividi, sbarazzino.
"I-io..non so perché sono qui". Asserisco sincera.
"Hai seguito il tuo cuore e sei arrivata al covo del ragno... e io sono pronto a stritolarti come farebbe una vera tarantola, non lasciandoti tempo di respirare" mi dice più serio che mai.
Si sta parlando per metafore?
"Non voglio essere il tuo pasto.. ti rendi conto di cosa significa amare così tanto una persona che finisci per odiarla?
Mi provochi emozioni che farebbe andare fuori di mente anche il più sano degli psichiatri.
Affogo nel mio dolore, nel tuo tradimento eppure sono qui a chiederti di amarmi come nessun altro ha mai fatto.
Sono qui a darti una seconda possibilità: non mi importa se non sai dirmi ti amo, non mi interessa quello; io ti voglio nella mia vita incondizionatamente.
Voglio, ho bisogno che tu sia solo mio, di nessun'altra, che averti accanto mi da la forza necessaria per andare avanti, che gli angeli sono stati creati a tua immagine e somiglianza e che i demoni prendono ordini da te solo: Lucifero, il diavolo, la tentazione per eccezione.
Sei un maledetto ragno, hai tessuto la tua tela così spessa che la sento stritolarmi, ma sono felice, davvero, perché il dolore, la passione, il sesso, sono tutti elementi che mi dimostrano la tua presenza, che senza quella non riesco a vivere..."
Confesso, piangendo senza sapere perché.
Sento da dietro le sue spalle un singhiozzo e una canzone che mi pare si chiami "the arrival of the birds" the cinematic Orchestra.
Shou e Kanato sono degli idioti.
"Ci stava a meraviglia questa canzone... hai fatto commuovere Kanato, Subaru, me e pure Ayato, tranne Reiji.. Reiji perché non piangi?!" Strilla Shou.
"Siete degli idioti" sorrido in mezzo alle lacrime e punto i miei occhi in quelli di Laito.
Non dice una parola e sottofondo sento questa musica dolce e se non fosse per la serietà della situazione, scoppierei a ridere.
"Laito di qualcosa" lo imploro.
"Non sarà facile starmi accanto: potrò svegliarti nel cuore della notte urlando e piangendo, potrò farti male, potrai diventare insana, ma quello già lo sei, potrai ferirti, sei sicura?" Domanda.
"Sono pronta a correre il rischio" rispondo convinta.
Allarga le braccia e io mi ci butto a capofitto, facendolo cadere e stringendolo a me.
"Maledizione Shou vuoi togliere questa maledetta canzone?! Sei imbarazzante!" Sbraito, mentre la musica dolce si interrompe.
"Antipatica!".
"Era per creare l'atmosfera" dice mortificato.
"Ve la creo io l'atmosfera se non vi togliete dal cazzo!" Strillo, mente Laito li osserva dal basso.
"Posso vederti le tette?" Domanda Ayato.
Gli lancio una scarpa e le loro risate risuonano nell'atrio.
Sospiro e mi concentro su occhi di volpe che mi osserva.
"Ritorniamo al discorso : sei già insana.." lo apostrofo.
"Non è da tutti ammazzare a sangue freddo l'amante del tuo ragazzo così.. Little bitch" mi dice divertito.
"Sta zitto idiota" lo riprendo, sorridente.
"Laito ehm... io ecco... vorrei tornare qui se per voi non è un problema, ma ti avverto fin da subito: ho intenzione di vendicarmi contro la Chiesa insieme a Kou e dovrò starci a stretto contatto per organizzarci; se ti fa sentire più tranquillo lavoreremo davanti ai tuoi occhi." Lo avverto.
"Va bene" dice osservandomi il seno.
"Oh piantala pervertito" lo riprendo.
"Sai che siamo fermi, stesi sulla porta da mezz'ora?" Domanda.
"Ho il sedere in cancrena." Aggiunge.
"Perdonami" mi scuso, dandogli la mano.
"Vieni Little bitch" mi dice, portandomi in camera sua.
"Tieni avvisa i Mukami e digli che domani tornerai" dice, lanciandomi il suo telefono.
Sorrido birichina.
"Kou.. si ehm è il telefono di Laito ecco volevo avvertirti che stasera dormo qui e domani torno a prendere le mie valigie, poi ti spiego tutto" dico sorridente.
"Mhh okay, a domani dolcezza.. dimmi ci avete già dato dentro?" Mi chiede.
Rido.
"Fatti gli affari tuoi impiccione, a domani" chiudo e presa da un lapsus infantile gli rubo il telefono correndo per tutta la casa.
"Little bitch! Ridammelo!" Strilla.
La mia risata si espande nelle mura, inevitabilmente vado in rotta di collisione contro Subaru.
Lancio il telefono in aria e Laito lo prende al volo.
"Dio ma sei matta?!" Urla Subaru irritato.
"Probabile" rispondo, massaggiandomi il sedere.
"Cazzo ma che hai al posto del corpo? Un armadio?!" Domando dolorante.
"Ho sentito ad un certo punto la mia caviglia spezzarsi..." dico, alzandomi e zoppicando.
Pochi minuti si sente un rumore strano e tutto torna alla normalità.
Guardo sconvolta Laito.
"Ma cos.."
"Sei una vampira, facci l'abitudine" mi risponde palesemente irritato Subaru.
"Scusami Brontolo per il colpo" dico.
"Brontolo?"
"Ma si quello dei 7 nani" asserisco divertita.
"Sparisci Ikeda!" Strilla e non me lo faccio ripetere due volte.
"Ti presto qualcosa di mio per stasera per la scuola.. mi pare di aver visto che hai lasciato un paio di tacchi nel mio armadio." Dice Laito.
Annuisco e scendiamo per magiare.
Gusto tutto, con ingordigia.
"Chichinashi come mai ora mangi tutto?" Domanda divertito Ayato.
"Perché ora il cibo non mi fa ingrassare ne dimagrire" dico sorridente.
"Little bitch.. andiamo a prepararci?" Domanda.
"Mh Laito io non avevo molta intenzione di andare a scuola" dico, facendo calare il tono di voce.
"Okay." Sorride malizioso.
"Voi ci venite eccome" dice autoritario Reiji.
"Sta zitto maggiordomo... mi sembri parecchio stressato; che dici Laito? Dovremmo fare una treesome anche con lui.. l'abbiamo fatto con Subaru, con Ayato.. manca solo lui, Shou e Kanato" ribatto.
"Cosa?! Credevo di essere stato l'unico!" Risponde irritato Ayato.
"È arrivato prima Subaru" alzo le spalle.
"Ma ripensandoci con Kanato, e con Reiji non lo farei mai... uno sembra mio nonno, l'altro mio figlio" dico rabbrividendo.
"Sei crudele" risponde Kanato triste.
"Trovati la tua psicopatica" dico.
"Andiamo Little bitch" mi dice malizioso Laito, prendendomi a mo' di sposa.
Ridacchio e sale le scale con me in braccio.
"Addio mondo!" Dico teatrale.
"Idiota" mi riprende divertito Ayato.
"Coglione!" Urlo dal piano di sopra.
"La puttanella mi era mancata" sento dire.
"Ti ho sentito Ayato!" Continuo a strillare.
"Vasca?" Domanda Laito.
Annuisco e in quattro e quattr'otto siamo in vasca: le mani fra i capelli, le sue sul culo.
Mi lascia baci dolci, delicati ed è in grado di farmi andare fuori di testa solo con questo.
Ad un certo punto la nausea torna a farsi sentire prepotentemente e sono costretta a correre.
Rigetto sangue e cibo.
"Little bitch..." mi richiama preoccupato.
Mi tengo la pancia con le mani, dolorante, mentre lui mi copre con un asciugamano.
Vomito una seconda, una terza, una quarta volta.
Maledizione!
"Hana.. c'è qualcosa che posso fare?" Domanda preoccupato.
Annuisco.
"Va' in farmacia e prendimi un test di gravidanza e una medicina contro il vomito" dico dolorante.
"Cosa?!" Strilla.
"Hana..."
"Va" gli ordino.
Lui annuisce e mezz'ora dopo torna con tutto il necessario.
Prendo subito il rimedio contro il vomito e mi chiudo in bagno.
I sintomi sono gli stessi, identici: sono stanca, irritabile, mi pare di non dormire mai e ho sempre una voglia assurda di scopare.. maledetti ormoni.
Faccio il test e respiro, chiudendo gli occhi prendendomi qualche minuto.
Li riapro tremante: due tacche.
Positivo.
Rimango mezz'ora seduta sul cesso con in mano il test, shockata.
"Little bitch?! Sei viva?" Domanda.
"Si" sussurro flebile.
Sono incinta di due settimane... un piccolo, un pargolo mio e di Laito... sono sicura che sia suo perché con Kou l'ho sempre fatto col preservativo.
Sono incinta.. di nuovo.
Lo voglio? Si.
E se lui non vuole? Me ne farò ragione e mi farò il culo, crescendolo da sola.
"Little bitch!" Mi richiama.
"Se non apri sfondo la porta" mi dice.
Non rispondo e continuo a guardare il test.
Laito sfonda la porta del bagno e mi osserva.
"Allora?!" Chiede in ansia.
Non rispondo e allungo solo il braccio.
"Due tacche che stanno a significare?" Domanda.
"Positivo" rispondo.
Laito mi stritola nel suo abbraccio.
"Cosa vogliamo fare?" Domanda.
"Io ho intenzione di tenerlo... tu?" Chiedo.
"Sarò felice di starti accanto in questa nuova avventura" mi dice facendomi singhiozzare felice.
"Ti amo" Gli dico.
"Anche io little bitch" risponde felice, con le lacrime agli occhi.
Gli salto addosso e mi prende al volo.
Mi trasporta nel letto e accende la Tv, mentre noi ci mettiamo sotto le coperte: appoggio la testa sul suo petto, mentre lui mi tiene stretta per i fianchi.
Mi addormento in pochi minuti, stanca.
La mattina dopo un urlo ci fa svegliare e la nausea mi colpisce ancora.
Maledizione ma dovrà essere sempre così?!
"Cos'è sto coso?" Domanda Ayato, con il test di gravidanza in mano.
"Un test di gravidanza" rispondo dolorante.
"Sei incinta?" Domanda Ayato.
Annuisco e corro al bagno.
"Ragazzi! Chichinashi è incintaaaaaaa!" Urla Ayato.
"Ayato smettila!" Lo riprendo col viso dentro il cesso.
Grandioso.
Mi pulisco la bocca e mi lavo i denti, tornando poi in camera.
"Congratulazioni!" Urlano.
"Grazie" borbotto irritata.
"Sembri che tu debba andare ad un funerale... e non che sei incinta" commenta Kanato.
"Sarà dura crescerlo con questi zii che si ritroverà.." dico divertita.
"Sarà già psicopatico da piccolo" scherza Laito.
"Avrà i miei occhi o i tuoi?" Domanda emozionato.
"Ma perché è Laito il padre?!" Domanda Shou.
"No, lo spirito Santo" rispondo ironica.
"E che ne so! Sei sempre a darla a destra e sinistra" si giustifica.
Gli lancio una ciabatta in fronte che lo colpisce violentemente.
"Aia!" Urla.
"Fuori stronzetto" ribatto irritata.
"Hana calmati.. non ti fa bene" mi dice Laito.
"Non dirmi di calmarmi! Sono calma!" Strillo.
"Mhh andiamo bene..." dice grattandosi il collo.
"Scusa?" Domando.
Si schiarisce la voce e sorride.
"No dico.. stiamo andando bene no?" Domanda.
Idiota.
"Coglione" lo riprendo irritata.
"Buona fortuna Laito... " dice evasivo Ayato.
"Oh fanculo" esclamo presa da un nervoso assurdo.
"Ma che ho fatto ora?" Chiede disperato Ayato.
"Mi irriti!" Dico.
"Come?" Domanda.
"I tuoi commenti velati da sottile ironia mi fanno voglia di tirarti una testata" rispondo.
"Little bitch relax.. fai dei profondi respiri" mi consiglia Laito, mentre vengo presa da una seconda ondata di caldo e nausea.
"Maledizione!" Strillo nervosa, dolorante, correndo di nuovo in bagno.
"Ma è normale che faccia così?" Chiedo agitata.
"Non lo so" risponde Laito.
"Come non lo sai? Non sono più umana, come funziona una gravidanza vampira?" Domando rigettando.
"Non lo so! Non sono una donna!" Dice nel panico.
"Ma non agitarti!" Gli dico.
"Tu non agitarti!"
"Io non sono agitata!"
Oh fanculo.
"Ragazzi!" Urla Reiji.
"Cosa?!" Strillo.
"Perché la porta è sfondata?!" Dice irritato.
"Ah colpa di Laito" ribatto annoiata.
Mi alzo dal cesso e mi sdraio con poca delicatezza sul letto, affondando la faccia sul cuscino.
"Little bitch" mi richiama Laito.
"Mh?" Domando, con il viso affondato nel morbido guanciale.
"So come ti senti... non preoccuparti sarai un'ottima madre" mi dice sorridente.
"Mhh non credo.. sono una psicopatica pericolosa.. e se faccio paura pure a lui/ lei?
Se non mi vorrà bene? Gesù non sono pronta!" Dico nel panico.
"Se fossi figlio tuo sarei stato felice di averti come madre, avrei potuto vantarmi difronte agli altri" asserisce Ayato.
"Ma tu sei narcisista, sei una cosa a parte" ribatto per niente convinta.
"Tesoro guardami" arrossisco al nuovo nomignolo di Laito.
"Andrà tutto bene, vedrai.
Smetti di fasciarti la testa prima del dovuto" mi consiglia occhi di volpe.
Annuisco sospirando e decido di alzarmi.
"Dove vai?" Domanda Shou, ancora dolorante.
"A cercare direttamente il mio tacco 15 per infilartelo in un occhio"rispondo irritata ancora per il suo commento.
"Oh andiamo te la sei presa?" Chiede.
"Vaffanculo".
"Quando nascerà il pargolo gli dirò fin da subito la gente e gli zii da evitare e tu sei uno di quelli!" Sbraito.
"Voglio dire cosa dirà quando gli racconterò che mi hai dato della poco di buono" continuo.
"Il tempo è ancora lontano.. mancano ancora 9 mesi" dice divertito Shou.
Sospiro e mi perdo nei miei pensieri, quando all'improvviso un dolore ben preciso mi colpisce al petto.
Stramazzo al suolo, mentre immagini sfocate di una donna mi giungono alla mente..
Laito, Ayato, Kanato da piccoli e una donna.
"Little bitch tutto bene?" Domanda estremamente preoccupato Laito.
"Si sto bene... sto bene" lo rassicuro guardando verso la finestra.
La donna continua a fissarmi con tale intensità da mettermi i brividi.
"La vedete?" Domando terrorizzata.
"Vediamo chi esattamente?" Chiede Subaru.
"Una donna alla finestra" rispondo flebile.
Loro si scambiano sguardo straniti e osservano a loro volta il punto in cui i miei occhi si sono fissati.
"Seguimi" sussurra la donna.
Mi alzo da terra, quasi ipnotizzata e la prendo per mano.
I miei piedi camminano da soli, mentre io sono affascinata dal suono dolce della donna.
Sento il metallo freddo della ringhiera.
"Hana no!" Urla Laito fuori di se prendendomi per i fianchi.
Mi risveglio, tornando alla realtà e osservo il balcone.
"Ma cosa ti passa per la testa?!" Mi strilla contro Laito.
Lo osservo senza sapere di cosa stia parlando.
"Che ho fatto?" Domando innocentemente.
Lui mi guarda con gli occhi quasi fuori dalle orbite.
"Stavi per lanciarti dal balcone!" Mi grida contro furioso.
"Ti giuro che non è vero! Sono sempre stata qui!" Dico.
"Hana ma ci sei o ci fai?" Mi domanda Ayato.
"Ragazzi davvero non ho idea di cosa voi stiate parlando" ribatto.
"Ragazzi basta così.. evidentemente non era in se... Hana ti ricordi cosa ci hai detto proprio 5 minuti fa?" Chiede calmo Reiji.
Scuoto la testa.
"Ci hai detto di aver visto una donna alla finestra" continua il maggiordomo.
"Non so come io sia finita sul balcone ve lo giuro" dico mortificata.
"Non farlo mai più" mi minaccia Laito, stringendomi nel suo abbraccio.
Possibile che davvero non mi ricordi niente?
Sospiro e annuisco.
La giornata passa tranquillamente fra chiacchiere, battute, commenti, baci e VOMITO.
Mi dirigo a gran velocità verso la villa Mukami, con la banda al seguito: non mi hanno lasciata un secondo.
"Hana!" Mi saluta allegramente Kou con un bacio sulla guancia che fa ringhiare Laito.
"Oh ti sei portata dietro i cani da guardia!" Mi dice scherzando.
"Piantala idiota" commento divertita, avviandomi verso la mia stanza.
"Dio ma ci avete davvero scopato qui, voi due?" Domanda Laito, facendomi andare di traverso la saliva.
"Laito smettila!" Ringhio.
"Beh e devo dire che mi mancherà" decide di stuzzicarlo Kou, facendolo scattare.
"Basta!" Urlo, separandoli.
"Maledizione ma quanti anni avete?!" Strillo.
"Smettetela immediatamente!" Aggiungo nervosa.
Sospiro, dando l'ordine ai Sakamaki di preparami le valigie mentre io mi metto a spigare la situazione a Kou.
"E quindi questo idiota patentato è il padre?" Domanda indicandolo.
"A quanto pare" rispondo divertita.
"Mi mancherai M necko chan" dice triste Kou, circondandomi nel suo abbraccio.
Ispiro il suo profumo e sorrido.
"Pensi di liberarti così facilmente di me? Ti ricordi il piano?" Domando mentre lo vedo annuire.
"Beh per la SUA sanità mentale dovremmo organizzarci a casa loro, o rischia di impazzire geloso com'è" lo informo, indicando Laito.
"Bitch chan è anche per la tua sanità mentale" mi riprende Laito.
"Perché ti fai chiamare bitch chan? Ti sta dando della puttana... il mio almeno è più carino, neh? M necko chan" dice Kou osservandomi.
Successivamente, dopo la mia non risposta, il biondo osserva Laito e vedo un suo occhi diventare rosso.
"Kou che fai?!"
"Biondino cosa combini? Domanda irritato Laito.
"Sto vedendo cosa nascondi, se sei onesto con lei il mio potere lo scoprirà" lo informa Kou.
"Puoi stare tranquilla necko chan, il pervertito non ha cattive intenzioni" mi tranquillizza il vampiro biondo.
Sorrido.
"Ne ero sicura" dico convinta.
"Senti biondino ma per chi mi hai preso?" Domanda irritato Laito.
"Ragazzi fate per bene e non litigate, chiaro?" Strillo.
Loro annuiscono, saluto e ringrazio per l'ospitalità, tornando nella mia vera Casa.
Qui decido di rilassarmi facendomi un bel bagno in SANTA PACE, da sola.
Metto della musica dolce, qualche candela profumata e spengo le luci, prima di aver urlato e sbraitato ai 6 fratelli di NON seguirmi in alcun modo, né di disturbarmi o avrebbero incorso nella mia ira.
In vasca, immersa fino al collo mi rilasso completamente, chiudendo gli e occhi e per non so quale motivo, mi tornano in mente i baci della mia volpe, il suo tocco delicato, le sue labbra piene.
Mi mordo il labbro inferiore, sentendo una fitta al basso ventre e senza che possa rendermene conto la mia mano percorre il mio intero corpo arrivando proprio in quel punto.
"Little bitch, serve una mano, o meglio un dito?" Domanda languido al mio orecchio Laito.
I miei occhi lo osservano e mi fa notare con malizia che ho la pupilla dilatata.
"Le tue dita mi sarebbero d'aiuto, quindi accetto la tua proposta" ribatto maliziosa.
"Mi piaceva vederti toccare per conto tuo, pensando a me, eri fottutamente sexy" mi dice.
"Del tipo, così?" Domando coraggiosa, riprendendo a toccarmi.
Ora è lui che ha le pupille dilatate e il labbro stretto tra le labbra rosse.
Il mio respiro aumenta, i miei gemiti arrivano ai suoi occhi e sotto sotto mi rendo conto che sembriamo in un set porno.
Laito entra in vasca con me, spostandomi la mano e inserendo il suo dito.
"Sei fradicia" mi dice divertito.
"Colpa tua" rispondo senza vergognarmi e accomodandomi.
In breve tempo vengo e successivamente Occhi di volpe mi circonda nel suo abbraccio, lasciandomi baci delicati sulle spalle.
Rimaniamo in quella posizione per quelle che mi paiono ore per poi scendere a cena.
"Tettona hai le guance rosse" mi dice Ayato.
"Colpa del bagno rilassante" rispondo per niente irritata.
Mangio con tranquillità, non rispondendo alle frecciatine del terzogenito, che sembra annoiarsi a morte.
Sbadiglio con la mano davanti alla bocca, tanto che Reiji si congratula con me per l'educazione, ma lo contraddico subito mettendo successivamente i piedi puliti sulle gambe di Laito.
"Non ti smentisci mai" dice sconsolato maggiordomo.
"Volpe non osare farmi il solletico" lo ammonisco, vedendo le sue mani avvicinarsi ai miei minuscoli piedini.
"Volpe?!" Domanda.
"Sta zitto" ribatto.
"Chiamalo tesorino a questo punto" dice divertito Subaru.
"Tesorino ti ci chiami te stesso Subaru.. non azzardarti mai più a dirmi di chiamare Laito tesorino, perché il tuo stesso coltello potrebbe finirti nel cuore" sibilo.
"Uhh aggressiva" dice divertito Shou.
Maledizione mi sto irritando e tanto parecchio.
"Ma porca troia è possibile stare tranquilla due cazzo di minuti?! Non fate altro che irritarmi continuamente.
Ayato smettila di stuzzicarmi perché ti va a finire male e voi maledetti bastardi piantatela di prendere per il culo!
Mi sono stufata! Mi sono davvero rotta il cazzo di vivere la mia vita così, sempre sotto i maledetti riflettori!
La mia vita non è uno show!" Urlo fuori di me spaccando il tavolo.
"Hana" mi richiama Laito.
"Hana un cazzo! Tu dovresti essere il primo a difendermi e non fai altro che stare sempre dalla loro parte!" Strillo contro Laito.
"Suvvia Hana, come sei esagerata" tenta di calmarmi Shou.
La mano mi trema dal nervoso e con uno scatto repentino infilo il coltello nel tavolo, vicino alla sua mano, senza prenderlo.
"Tu dovresti essere il primo a dare il buon esempio: il maggiore e il più idiota di tutti.
Siete indisciplinati, sbruffoni e maledetti ignoranti" continuo.
"Ha parlato quella acculturata!" Mi riprende divertito Reiji.
Decido di non rispondere alle loro provocazioni e mi dileguo il più velocemente possibile, prima di spaccare qualcosa.
"Little bitch.." mi richiama dispiaciuto Laito.
"Va via!" Strillo nervosa, vicina ad un crollo.
Sono stanca, non ho fatto che vomitare oggi e mi sento sempre più irritabile per il fatto che il mio stomaco non regge più niente.
"Hei.." continua, mentre calde lacrime mi percorrono il viso.
Solo ieri ho saputo di essere incinta e già sono in crisi.
"Perché ti devi comportare così con me Laito? Non vedi che anche tu, da quando sei con me, sei vittima dei loro scherzi, del loro divertimento?
A lungo andare poi mi stufo!" Mi lamento piangendo.
"Shh va tutto bene, stanno solo scherzando e il tuo è stato solo un crollo dovuto allo stress e posso ben capirlo.
Ora devi occuparti anche di un'altra persona, e non fai altro che vomitare.
Sei stanca, stressata, terrorizzata, ma io sono qui, sono qui per te.
Ti dico cosa facciamo: vado a prepararti una bella tisana, ci aggiungo un po' del mio sangue, mentre tu ti metti il pigiama e mi aspetti sotto le coperte e poi inizio a farti i grattini, ci stai?" Domanda dolce, baciandomi una guancia.
Sorrido, rincuorata e gli lascio un bacio sulle labbra.
Rientro più tranquilla e subito Ayato mi lancia una frecciatina.
"Ayato basta così! L'ho appena fatta calmare, non capisci che così non le fa bene? Sta zitto per una buona volta e piantala di darle fastidio.
Già è stressata di suo, non vi ci mettete pure voi!" Li riprende irritato e severo Laito, facendoli zittire.
Sorrido e mi incammino con occhi di volpe al seguito.
Mi tira uno dei suoi enormi pigiami di piles, che mi arrivano a metà coscia e infilo le calze, mettendomi a letto e aspettando il suo ritorno.
Per ora il mio stomaco non ha intenzione di rigettare niente e sono visibilmente più tranquilla.
Mezz'ora dopo torna Laito con una tazza fumante e subito un odore di rose rosse mi arriva al naso: il suo sangue.
Si infila un pigiama anche lui e mi segue a letto.
Bevo a piccoli sorsi la tisana, anche contro la nausea, per poi girarmi di schiena e sentire le sue dita grattarmi e massaggiarmi la schiena.
Sorrido, per poi girarmi di nuovo e appoggiare la testa sul suo petto, mentre le sue dita giocano con i miei capelli.
"Non male l'attrice" mi dice divertito, continuando ad accarezzarmi i capelli.
"Beh se ti piace quel tipo di bellezza.." dico risentita, intrecciando le nostre gambe.
"Maledizione sei gelida!" Mi dice rabbrividendo.
"Ma se ho anche i calzini!" Ribatto.
"Comunque Little bitch.. la bellezza che io adoro e tutt'altra." Continua birichino.
Sorrido e mi bacia il naso.
"Hai ragione quell'attrice non ha gli occhi verdi" dico.
"E i capelli viola" aggiunge.
"E le labbra rosse" continuo.
"E due meloni al posto delle tette" ribatte facendomi ridere.
"Laito ma tu precisamente saresti un vampiro nobile, puro sangue?" Domando.
"Si, perché?" Risponde curioso.
"Bah così, secondo te come sarà nostro figlio/ figlia?" Chiedo emozionata.
"Non saprei.. spero sia come te" mi risponde baciandomi una guancia.
Sbadiglio sonoramente e Laito mi stringe nel suo abbraccio; finisco nel mondo dei sogni in pochi secondi.

Spazio autrice: ciao a tutti!
Sono tornataaaaa! Vi sono mancata? Immagino di no, comunque 127 visualizzazioni: MA STIAMO SCHERZANDO?! IO VI AMO DA MORIRE, CASO CHIUSO.
GRAZIE GRAZIE DAVVERO!
Voi invece amatemi perché pubblico quasi ogni giorno!
Buona serataaaaaa Lovers😉👌🏻

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