Capitolo 27

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Accendo una sigaretta e osservo la Villa, circondata da una strana aura, mettendomi a sedere sul bordo, mentre il vento fresco e molto leggero si infrange contro il mio viso accaldato.
Sono viva, non per mia spontanea volontà, ma perché sono stata portata indietro.
Prendo una boccata e butto fuori il fumo, mentre aspetto che la vasca si riempa insieme a Laito.
Occhi di volpe ha le braccia incrociate e attende pazientemente che apra la bocca per parlare.
"Quando ero li, come ti ho detto è apparsa tua madre: bellissima come mai l'avevo vista.
Una dea."
Ricordo tutti i suoi particolari: gli occhi verdi smeraldo, gli stessi che sembrano guardarmi adesso, ma da un altro punto di vista, quello di Laito.
"E allora?"domanda scettico.
Si è irrigidito: parlare di sua madre non gli piace e lo posso ben capire, ma se posso fare qualcosa per curare e riempiere il buco che Cordelia ha lasciato, allora sarò felice di pressarlo.
Finisco la sigaretta e la butto fuori, guardandolo.
"Mi ha detto di dirti che ti ha sempre amato e che le dispiace."
Laito reagisce in maniera strana: si blocca, la mascella contratta, gli occhi lucidi.
Non so cosa rappresentino queste parole per lui, ma quelle che ha pronunciato sua madre mi sembrano molto sincere; è proprio vero che ci si pente in punto di morte di tutte le cose orribili che si è fatto.
Mi ritrovo con la sua mano premuta sulla gola e il suo sguardo furioso addosso.
"Laito n-non respiro" affermo.
"Tu menti!"
"Sai che non lo farei mai"balbetto, tossendo.
"Non so che significato hanno per te, ma era sincera quando le ha dette".
Nonostante abbia la sua mano stretta alla gola non demordo, lui deve sapere.
"L-Laito mi stai ammazzando"tossisco più forte.
Lui mi lascia andare e scuote la testa nervoso.
Si spoglia ed entra nella vasca trascinando anche me, vestita; immediatamente il vestito mi si appicca addosso, mostrando ogni ben di Dio.
Mi stendo su di lui, dopo essermi tolta gli indumenti fradici.
"H-hai v-voglia di dirmi che significato hanno quelle parole?"domando timorosa, stringendo il labbro inferiore tra i denti.
"Quando sarò pronto un giorno te lo dirò".
Mh, meglio di niente.
"Quanto tempo sono stata in quella bara?"chiedo squadrandolo in tutta la sua eterna bellezza divina.
"Tre settimane"risponde leggermente gelido.
I suoi cambiamenti d'umore mi fanno girare la testa come una trottola.
"Perché ora sei arrabbiato? Mezz'ora fa mi sorridevi"dico piccata.
Lui sospira e evita di guardarmi negli occhi.
Gli prendo il viso tra le mani e lo costringo a guardarmi.
Il mio occhio azzurro indugia su di lui e si libera dalla mia presa.
"Laito rispondi"lo tartasso.
"Cristo hai anche la faccia tosta di chiedermi perché"sbraita uscendo dalla vasca.
Lo seguo, coprendomi con un asciugamano stretto intorno al corpo.
Mentre raggiungiamo la stanza che condividiamo, le mie impronte ricoprono le sue.
Sono tornata in vita portando il temporale e il tuono, che ora vedo ruggire e suonare prepotentemente nei suoi occhi verde smeraldo.
"Te ne sei andata Hana, te ne sei andata, egoisticamente, lasciandomi da solo.
Si vede che non ero abbastanza per te".
Le sue parole gelide mi fanno rabbrividire e accaldare allo stesso tempo.
"Sai bene che non è così"lo contraddico, vedendo nel suo sguardo un lampo di rabbia.
"Ah e come è?! Io ho visto solo la donna che amavo stramazzare al suolo con un dannato coltello piantato nel cuore! Cristo Hana, ragiona!
Pensi mai a come sia potuto sentirmi io?! Ora sei qui, ma se tu non fossi tornata indietro?
Sei stata una maledetta stronza, hai compiuto un gesto che andava ben oltre le mie aspettative.
Lasciarmi da solo con due figli da crescere, ma cosa cazzo ti passa per quella mente?!
Abbandonarmi così senza pensare alle conseguenze!
Il tuo è stato un gesto egoista e subdolo: avremmo potuto farcela insieme!"è furioso, disperato.
Guardo per terra: non può capire.
Mi allontano ma vengo spinta al muro, con la figura possente di Laito a fermare ogni mia possibile fuga.
"Guardami stronza: guarda cosa hai fatto, pensa a cosa sarebbe potuto accadere se tu non fossi tornata indietro"ringhia al mio orecchio.
Sento un potentissimo nodo in gola che mi strozza, che mi toglie l'aria.
"Lasciami!"strillo.
"No! Maledizione Hana! Eri tutto per me! Cosa ti ha portato a piantarti un coltello nel cuore?"domanda disperato.
Lo allontano e lo spingo, furiosa.
"Non puoi parlare Laito! Non puoi darmi della stronza per aver pensato al mio bene! Erano tre anni che continuavo in quel dannatissimo modo!
Il suicidio mi è parsa la cosa più semplice: volevo smettere di soffrire, smettere di amarti, perché alla fine è stato il TUO amore che mi ha spinto a togliermi la vita.
Mi sei entrato così sotto pelle che non riuscivo a fare una cosa senza pensare a te e il mio corpo ne risentiva, soffriva per questa perdita di autonomia.
Più bevevo il tuo sangue e più avevo sete, ti avrei portato alla morte così una seconda volta.
Puoi biasimarmi se ho preferito togliermi la vita piuttosto che ucciderti?!"urlo in lacrime.
"Cristo Santo Hana! In amore viene prima il bene dell'altro! Ho sempre messo te al primo dannatissimo posto per essere ripagato come? Con la tua morte?
La realtà è che sei solo una fottuta stronza incapace di vedere l'amore per quello che è!"grida anche lui.
"Parli tu di amore Laito?! Parli davvero tu?"strillo.
"Ricordati che sei la mia nemesi! Se sono così è per colpa tua!
Ogni passo, ogni azione mi ha portata a te, ad essere attratta dal tuo modo masochista e sadico di rapportarti alla vita!
Non puoi darmi colpe Laito! Soffrivo come un dannato cane! Venivo trattata come la bestia spaventosa di cui tutti avevano paura! Avete tentato di portarmi via i gemelli! Sei loro padre Laito! Mi aspettavo questo gesto da Mad, da Reiji, ma non da te!
Come hai potuto? Come hai potuto accusarmi di essere pericolosa nei confronti della mia stessa prole?!" grido fuori di me.
Veniamo interrotti da una mano delicata che bussa.
Mi stropiccio la faccia, asciugandomi le lacrime.
"Avanti"sibila nervosamente Laito.
Un'imbarazzata Mad e un serio Ayato entrano nella stanza.
"Vi abbiamo sentito urlare dal piano di sotto"sussurra la ragazza.
"È normale quando si litiga"ringhio irritata per l'interruzione.
"Urlarvi contro non è il metodo giusto" ci consiglia Ayato.
"Sparite dalla mia vista, se vi diamo noia usciremo"dice Laito irascibile.
Loro annuiscono e ci spostiamo a bordo piscina.
"Io credevo in te Little bitch, credevo nel nostro amore"sussurra.
"Perché ora non ci credi più?"domando, col cuore in gola.
"Poco"risponde freddo.
"Ma allora.... non capisco: perché quel bacio appena tornata in vita?"chiedo piangendo, ferita nel profondo.
"Perché non potevo crederci che eri viva sul serio e nella gioia del momento ti ho baciato, non dovevo farlo."
Lo guardo con rabbia e delusione.
"Sai cosa c'è? Preferirei infilarmi cento volte il coltello nel cuore che sentire queste stronzate Laito.
Le parole fanno male e per quel che mi riguarda lo farei altre cento volte solo per vedere la tua faccia deformata dal dolore!"strillo singhiozzando.
"Le tue parole fanno male quanto quel dannato coltello!"continuo, sentendo il cuore sprofondare.
"Se tu mi avessi amato davvero non ti saresti uccisa" mi grida contro.
"Maledizione Laito! Cazzo! Prova a venirmi incontro! Non ho avuto altra scelta"urlo spaccando il muro dietro di me e gridando dal dolore.
"Non hai avuto scelta perché hai fatto tutto da sola! Ti sarei stato accanto! Ti avrei amato come nessun altro! Come posso andare avanti, sapendo che non sono stato in grado di mantenere in vita la donna che amavo?
Sono un fottuto fallimento"bercia.
"Come posso guardarti in faccia e ricordare che eri tutto per me?"domanda osservandomi.
Il sangue seccato macchia la mia pelle già guarita.
"Perché usi il passato? Se non riesci a guardarmi in faccia perché ti faccio schifo puoi sempre lasciarmi!
D'altronde lo hai sempre fatto! Mi hai sempre lasciata da sola e non mi stupisco che abbia istinti suicidi"sibilo.
"Non rigirare la frittata Hana"ringhia.
"Lasciami! Vattene! Io non sono nessuno per costringerti a stare con me! Va via!"urlo con le lacrime.
"Non riesco a lasciarti andare!"mi grida a due centimetri dalla faccia.
Il suo fiato caldo raggiunge il mio viso accaldato per via dell'emozione e della rabbia.
"Non darmi false speranze"sussurro, evitando il suo sguardo.
Mi prende il viso tra le mani e asciuga le mie lacrime.
"Fanculo non ce la faccio!"
Le sue labbra si uniscono prepotentemente alle mie in un gioco senza fine; la sua lingua scivola nella mia bocca con maestria e il suo solito sapore raggiunge il mio bassoventre e il mio cervello che fa corto circuito.
"Se domani sparirai perché sei insicuro di quello che provi, non trascinarmi nella follia un'altra volta"lo prego col fiatone, guardandolo dritto negli occhi.
"Little bitch quando lo capirai che non ti lascerò mai andare?"domanda, premendo le sue labbra contro le mia.
Mi prende in braccio e ci teletrasportiamo in stanza.
Chiude la porta a chiave e mi posa sul letto, spogliandomi dallo striminzito asciugamano.
La sua bocca calda e bagnata finisce sul mio collo, che stuzzica come un vero Re delle tentazioni.
La stanza si riempie dei nostri gemiti, dei suoi in particolare, che come al solito mi fanno impazzire.
Si accascia sopra di me dopo essere venuto e mi osserva.
"Che hai da guardare?"rido, tirandogli una leggera manata sulla guancia.
"Niente"risponde.
La mattina quando mi alzo Laito è sparito, di lui solo la scia del suo dannato profumo.
Faccio spallucce, sbadigliando e scendendo al piano di sotto per fare colazione.
"Mamma! Ti piace il mio zaino?"domanda Nives mostrandomelo.
Annuisco.
"Che ci devi fare con lo zaino Nives?"domando, mentre Ryo la saluta con un bacio sulla guancia.
Decisamente più affettuoso di Laito: beata a te figlia mia.
"Andare a scuola! Mamma ma dove hai la testa?"domanda birichina.
"Scuola?".
Lei annuisce.
"Com'è che non ne sapevo niente Laito?"domando al padre, una volta entrato in cucina.
Lui si stringe nelle spalle, non rispondendo.
"A che ore dovete andare?"domando.
"Tra mezz'ora"
Sputo il caffè in faccia a Mad che mi strilla contro.
"Mezz'ora?!"urlo nel panico.
"E dove è questa scuola?"domando.
"Vicino alla nostra ex scuola"risponde Ayato.
"Veniamo anche noi bisogna accompagnare anche Ryo."
"Andiamo baldo giovane"dice sorridente Mad, dopo essersi pulita la faccia.
Spariscono.
Mi giro verso i gemelli e ho voglia di sbattere la testa contro il muro.
"Vieni anche tu?"domando a Laito.
Annuisce e portiamo i figli a scuola, insieme a Mad e Ayato.
"Mi raccomando Nives fa la brava"la ammonisco, abbassandomi alla sua altezza.
"Perché a mio fratello non dici niente?"domanda irritata.
"Controlla tua sorella".
Ren annuisce e li guardo entrare verso la scuola.
"Non fanno domande del perché entrano solo ora a scuola vero?"domando.
"Certo che si, ma già li abbiamo istruiti a dovere, Nives garantirà per Ren"dice Laito.
"Oh bah"
"Dove vai scusa conciata cosi?"domanda occhi di Volpe.
"Ho da fare"dico.
"E io che faccio?"domanda.
"Quello che ti pare"dico ridendo e allontanandomi.
Stasera è il suo compleanno voglio organizzare tutto nella perfezione.
Prendo il telefono in mano e gli mando un messaggio:
<<Buon compleanno amore mio>>
La sua risposta è immediata.
<<Pensavo tu te ne fossi dimenticata Little bitch>>.
Rido e gli rispondo.
<<Come posso dimenticarmi del compleanno del mio Re?>>
<<Stasera voglio fotterti nel mio modo, così tanto, da farti dimenticare il tuo nome>>.
Mi mordo le labbra; riesce ad essere eccitante anche attraverso un fottuto telefono!
<<Aspettati una bella sorpresa mio Re, fatti trovare all'ingresso della villa alle 8:30.
Sali successivamente in macchina e aspetta di arrivare.>>
<<Che hai in mente Little bitch?>>domanda.
Sorrido.
<<Lo vedrai>>.
Metto il telefono in borsa e mi dirigo a passo svelto verso il ristorante dove si mangerà stasera.
Prenoto il tavolo, vado a comprargli successivamente il regalo: una collana con incisi i nostri nomi, semplice e birichina infilo dentro il regalo anche due preservativi, so che ci serviranno.
A mezzogiorno spaccato ho appuntamento dalla parrucchiera per farmi sfumature lilla sulle punte.
Una volta uscita mi suona il telefono: numero sconosciuto.
"Si, pronto?"
"La signorina Hana Ikeda?"domanda una voce di donna.
"Si, chi parla?"domando.
"Ehm buongiorno, sono l'insegnante di Ren e Nives, hanno combinato un pasticcio e deve venire subito."
"Si arrivo immediatamente, grazie per avermi avvisata."
"Si figuri".
Nel tragitto verso la scuola chiamo Laito.
"Hei little bitch problemi in paradiso?"domanda.
"Smettila di fare l'idiota: mi hanno convocata a scuola per colpa dei gemelli"lo informo, parcheggiando la macchina.
Scendo dal veicolo.
"Che hanno combinato sta volta?"domanda esasperato.
"No Ayato! Non provare a cantarmi tanti auguri perché ti arriva una padella nel viso".
Evidentemente sta parlando con Ore-sama; scoppio a ridere.
"Dicevo: ancora non lo so, sto andando ora."
"Fammi sapere Little bitch."
"Ok".
Metto il telefono in borsa e cammino lungo il giardino della scuola.
Entro nel l'edificio e una donna mi richiama subito.
"Hana Ikeda?"domanda.
"Si scusi, ho cercato di fare prima possibile"affermo dispiaciuta.
"Si figuri ,venga".
La seguo e mi porta nella classe dei gemelli: Nives è coperta di sangue e mi precipito da lei.
"Nives tesoro che hai fatto?"
Lei non risponde e si guarda le mani piene di sangue.
Osservo la maestra.
"Non so se quello che ho visto è reale... ma il sangue che la ricopre non è suo."
Spalanco la bocca.
"Che cosa siete?"domanda indietreggiando la maestra.
"Non sto capendo"affermo, prendendo in braccio la piccola.
"Le ho visto spuntare i canini! I vampiri non esistono!"strilla.
Maledizione ci mancava solo questo.
Metto a terra Nives e osservo negli occhi la donna.
"Lei non ha visto niente, i miei figli qua non ci sono mai venuti, I vampiri non esistano.
Procederà la giornata come al solito e non si ricorderà niente di quello che e accaduto".
La soggiogo portando via i piccoli: arrivo alla Villa e sia Ren che Nives non hanno aperto bocca.
Apro la porta e Ryo va incontro ai propri genitori.
"Little bitch ma che..."interrompe la frase quando mi vede coperta di sangue.
"Smamma Subaru, ho da fare".
Prendo Nives per mano e salgo le scale seguita da Laito e Ren.
Mi siedo sul letto.
"Nives, piccola, vuoi dirci cosa hai fatto?"domando con voce dolce.
Lacrime cristalline le scorrono sul volto.
"Tesoro stai tranquilla, non ci arrabbieremo, vogliamo solo capire cosa hai combinato"continua Laito.
"Nives"la incoraggia il fratello, prendendole la mano.
"C'erano dei bambini che lo prendevano in giro per via del colore dei suoi occhi.
Gli dicevano che era strano, diverso, stupido.
Ren non gli rispondeva, ma vedevo che soffriva.
Io non ci ho più visto... ho solo sentito spuntare  questi così"indica i suoi canini.
"Li infilati nel loro collo e beh... non riuscivo a fermarmi.
Quando mi sono resa conto di cosa ho fatto era troppo tardi.
Ero arrabbiata, così arrabbiata... ora che ho assaggiato il sangue, un altro tipo di sangue non voglio più fermarmi."
Impallidisco.
"Nives tesoro capisco la tua ira, ma c'è un codice da rispettare, non puoi mostrare agli umani ciò che sei.
Devi importi un controllo: sei sveglia e penso che tu ti sia posta questa domanda.
Cosa pensi che facciano alle persone come noi? Come me e tuo padre?
Siamo vampiri, ma nessun umano, a parte Mad ci conosce e sa della nostra esistenza.
Non puoi permetterti di azzannare il primo che ti fa arrabbiare, ci sarebbero delle conseguenze enormi, come quella di oggi.
Capisci che non posso permettere a nessuno di portarti via da noi? Sei la nostra principessa e non vogliamo in alcun modo che qualcuno ti sequestri"le dico seria, guardandola negli occhi.
"Riuscirai a fare questo sforzo per noi? Per tuo padre?"domando accarezzandole i capelli.
Lei annuisce appena.
"E Ren.. piccolo mio: non c'è niente che non va in te.
Pensa solo al fatto che sei figlio di due persone considerate le più importanti al mondo.
La mia autorità, quella di tuo padre è riconosciuta a livello internazionale nel mondo della notte.
Sei figlio di una Regina, diventerai Re un giorno.
Sei più importante di loro, sei più bello di loro e il tuo sguardo, come il mio è raro, unico.
Tu sei diverso, ma di una diversità che ti porterà più che bene.
Ricordati che un leone non perde mai il sonno, per l'opinione di una pecora".
"Siete i nostri figli e vi ameremo per sempre incondizionatamente.
Nessuno e dico nessuno potrà dividerci e sapete perché?
Perché ci sarò io a proteggervi: la mia regina, il mio principe e la mia principessa sono tutto per me.
Quello che e successo oggi è irrilevante Nives, ma tua madre ha ragione.
Dovremmo farti imparare cosa è il controllo, dosare la tua forza.
Come hai visto non sei normale, sei diversa, come tuo fratello, ma questo non deve fermarti dall'essere la persona che vuoi diventare.
C'è talento in te, intelligenza, sfruttala a tuo vantaggio."
Aggiunge anche Laito.
Ci stringiamo tutti in un abbraccio più tranquilli.
"Little bitch come hai giustificato il suo gesto?"domanda.
"Papà perché chiami la mamma piccola puttana?"domanda stranita Nives.
"Lascia perder tesoro, va a farti una doccia"la riprendo io.
"Ho dovuto soggiogare la maestra"affermo.
"Mhh sexy"dice, prima di trascinarmi verso di lui.
Intreccia le dita dietro la mia schiena e mi bacia la pancia, da sopra il vestito.
Mi scompiglia i capelli e lo fulmino.
"Ti sei fatta il capello?"domanda osservandomi.
"Punte lilla... sei unica Little bitch" ride divertito.
Si guarda intorno, quando vede che ne Nives, ne Ren sono presenti chiude la porta e rimango ad osservarlo stranita.
Si mette a sedere sul letto, io in piedi, in mezzo alle sue gambe.
I capelli mi scivolano davanti al volto e li sposto in un gesto nervoso.
"Sai che sei bellissima con i tacchi?"domanda.
Mi mordo le labbra per poi sorridere.
"Grazie."
"Ora sta ferma".
Le sue mani percorrono le mie gambe nude arrivando sotto al vestito che indosso.
Palpa il mio sedere coperto da un perizoma e sorride sbarazzino.
Successivamente lo vedo farmi scivolare l'intimo lungo le gambe, arrivando ai tacchi.
Lo sposto con una leggera spinta e ringrazio me stessa per essermi messa questo vestito.
I suoi canini si conficcano nel suo labbro inferiore per poi osservarmi con uno scintillio perverso.
Nessuno dei due parla e attendo che mi dia indicazioni.
Si lecca un dito e mi ordina di aprire leggermente le gambe.
Il suo dito bagnato si infila dolcemente dentro di me.
Mi sfugge un sospiro che lui percepisce perché mi regala un sorriso malizioso.
Infila un secondo dito e li muove con maestria facendomi tremare.
Mi sorreggo a lui per non cadere come una pera cotta e sento le mie guance diventare rosse.
"Ti piace Little bitch?"domanda alzandomi il vestito e posandosi un bacio sulla pancia scoperta.
Annuisco.
"Voglio sentirtelo dire".
"M-mi piace." Balbetto, mordendomi le labbra incapace di intendere e volere.
Bussano alla porta e mi scappa un ringhio.
"Hana posso? Sono Nymeria."
Sto per infilarmi l'intimo, ma Laito mi precede, mettendolo in tasca e facendomi un occhiolino.
Spalanco la bocca.
"Hana sei lì?"domanda.
"Ehm, ehm si, vieni, cioè ti apro" balbetto.
"Divertiti Little bitch!"
"Ho interrotto qualcosa?"domanda Nymeria.
Sospiro e scuoto la testa.
Laito esce dalla stanza e gli faccio il dito medio.
Accavallo immediatamente le gambe, sentendo l'aria passarmi da la sotto.
"Dimmi tutto".
"È Subaru... io.. non lo capisco."
Maledetto Laito.
"Cioè?"domando, cercando di concentrarmi su di lei e non sulle fitte che mi provocano ancora la sensazione delle sue dita.
"Prima è scontroso, poi dolce..."
"Sono maschi Nymeria, non puoi farci niente, perdonami ma non mi sento bene"dico.
"Si vede... hai delle guance rosse; hai la febbre?"domanda preoccupata.
Scuoto la testa.
"Io.. devo andare scusa!".
Mi alzo dal mio letto, mentre i miei tacchi risuonano nella villa.
Mi sposto nella stanza di Laito, dove vedo ridere fra di loro i fratelli.
"Già fatto Little bitch?"domanda furbo.
"Quelle guance rosse?"chiede curioso Ayato.
"Fuori tutti"sibilo.
"Manca qualcosa?"chiede Laito rigirandosi il mio intimo tra le mani.
"Ridammelo!"sbraito imbarazzata.
"Vieni a prendertelo" mi sfida.
"Sei un mostro orribile e subdolo"ringhio, mentre sento le risate dei ragazzi.
"Giochi sporco"continuo.
"Re delle tentazioni non a caso."
Sbuffo e stando attenta a non farmi vedere niente tento di riappropriarmi del mio intimo.
"Laito maledizione! Tu sia dannato!"sbraito.
"Scendiamo insieme all'inferno?"domanda subdolo.
Mi mordo le labbra irritata.
"Quello di oggi è stato solo un assaggio Little bitch" mi avverte leccandosi le labbra Laito.
"Aspetta di vedere stasera."
"Aspetta che ti mandi a fanculo" ribatto.
"Ridammelo! Era quello che mi hanno regalato le ragazze!" Mi lamento.
Saltello, e decido di agire per istinto.
"Se entro tre secondi non mi dai il mio intimo alzo il vestito e gli faccio vedere il mondo"ringhio, indicando i ragazzi.
"Lo faresti davvero?"domanda Kanato sognante.
Che schifo.
Annuisco.
"1"
"2"
"No! Ferma!"sbraita Laito tirandomi l'intimo.
"Non l'avrei fatto comunque"gli faccio la linguaccia prendendolo al volo.
"Ragazzi andate"impone Laito ai fratelli.
Rimaniamo da soli e nuovamente ci si trova nella situazione di prima.
"Posso riprendere da dove ci siamo fermati?"domanda.
Annuisco e riesce a farmi emettere gemiti vergognosi.
Veniamo interrotti una seconda volta.
"Maledizione cosa c'è?!"Sbraito.
"Ripasso dopo"afferma mia madre.
Ops.
"Cazzo".
Laito mi tira verso di se divertito, facendomi finire sul suo enorme materasso.
"Non è finita qui mia regina."
La sua lingua si insidia nel mio punto debole e le mia mani finiscono tra i suoi capelli.
"Cristo Laito!"gemo.
Lui ride sulla mia pelle e vengo sotto il tocco dolce della sua lingua.
Ansimo pesantemente, spostandomi i capelli dal viso.
"Mi ero fatta i capelli oggi!"
"Pace."
Laito si lecca le labbra e mi bacia: hanno il mio odore.
Infilo l'intimo e mi dirigo verso la  vasca.
"No Laito, oggi divisi.
Ho da fare"dico chiudendogli la porta in faccia.
Mi preparo e esco velocemente dalla casa senza farmi vedere.
Arrivo alla Villa che ho affittato per la sua festa e controllo che sia tutto a posto.
Torta? Già in frigo.
Spumante e bevute? Ci sono.
Costumi?Ci sono.
Aria condizionata? Presente.
Preservativi? Nel regalo.
Vado su Whatsapp e osservo il gruppo che ho creato.
<<Ragazzi mi raccomando per le 10 tutti all'indirizzo che vi ho mandato!
Non fate in ritardo, mi riferisco soprattutto a te Mad>>.
<<Non ho ancora capito perché hai affittato un'altra Villa per il suo compleanno>>risponde divertito Ayato.
<<Perché idiota non ho invitato solo voi!>>
<<E chi altri?>>
<<I Mukami, l'intero regno ;) >>.
<<È pur sempre un Re>>
<<Ma a questo punto non potevi farlo al castello?>> domanda Eveline.
<<NO! Non rompete il cazzo>>.
<<Maestà è proprio scurrile>>
Pierre...oh cristo.
Osservo l'ora e mi dirigo al ristorante, aspettando l'arrivo di Laito.
Poggio un mio tacco sul muro, accendendo una sigaretta.
"Mi scusi signorina è da sola?"domanda divertito Laito.
Sorrido.
"Sto aspettando il mio ragazzo"rispondo tenendogli il gioco.
"E com'è?"chiede.
"Bellissimo, alto, capelli marroni, occhi verdi smeraldo, appartenente alla razza dei vampiri.
Mi sembra si chiami Laito"affermo.
"Che coincidenza, anche io mi chiamo Laito"scherza.
"Scemo!"dico baciandogli le labbra.
"Sei bellissima Little bitch."
"Anche tu"rispondo.
"Andiamo".
Lo trascino dentro il locale molto carino e ci mettiamo comodi.
"Auguri ancora Mon amour."
"Pure francese?"domanda.
Gli porgo il regalo e mi guarda scettico.
"Sai che non ne avevo bisogno."dice prendendolo.
"Non ti preoccupare dopo mi ripaghi in natura"ribatto facendogli l'occhiolino.
Lui ride e scarta il regalo.
Gli occhi diventano lucidi e osserva la collana con amore.
"Grazie"dice sincero, baciandomi di nuovo le labbra.
"Ti amo".
"Anche io"rispondo.
La cena prosegue tranquilla e prima di andare nel posto prestabilito, lo bendo.
"Vuoi praticare il bondage gia qui fuori?"domanda sconvolto.
Rido.
"No cretino".
Lo prendo per mano e guido fino alla Villa, dove vedo già parcheggiate alcune macchine e... una carrozza?
Bah.
Oddio, c'è scritto lunga vita alla regina e al Re ... che imbarazzo...
Non si aspetteranno mica che faccia le sfilate come Queen Betta?
Scendo dall'autovettura e aiuto Laito ancora bendato.
Lo trascino verso la casa illuminata da delle piccole luci natalizie bianche, anche se non è Natale.
"SORPRESA!"strillano tutti in coro.
Laito si leva la benda e mi osserva divertito.
"Avevi da fare eh?"domanda baciandomi le labbra.
Sorrido.
"Goditi la festa, oggi il palcoscenico è tuo mio Re".
Vado a farmi una bevuta, mentre quasi l'intero regno gli porge dei regali.
Lo osservo fumando e bevendo il mio Angelo Azzurro divertita: non sa come muoversi, è piuttosto impacciato.
Arrivano i gemelli vestiti di tutto punto e mi dirigo verso di loro.
"Avete preso il regalo per papà?"domando.
Loro annuiscono.
"Su"li spingo verso Laito.
"Auguri papà!"strillano porgendogli il regalo.
Sono curiosa: non so nemmeno io cosa hanno voluto prendere.
Lui scarta il regalo e vedo che gli hanno regalato una cornice con la foto di me e dei gemelli durante il loro 3 compleanno.
Laito la osserva per minuti interminabili e poi sorride, abbracciando i gemelli.
Successivamente i nostri figli scappano a giocare e io mi avvicino a Laito.
"Amore mio rilassati, sembri così teso... tieni"
Gli infilo in mano una bevuta.
"Vuoi farmi ubriacare?"domanda, bevendo.
"No, solo tranquillizzare".
Gli faccio un occhiolino e vado in stanza a mettermi il costume, seguita dalle ragazze.
Scendiamo le scale e strillo: "tutti in piscina! Che la vera festa abbia inizio!".
Mi tuffo a bomba in acqua, colorata da delle luci verdi, che si rispecchiano nei miei occhi.
Vengo seguita immediatamente dalla Sakamaki's family.
"Nobil donne non siate timide! Siamo ne 21 secolo! Su i bicchieri, giù i pensieri!"urlo sollevando la mia vodka Lemon.
Loro si guardano scettiche, ma poi sorridono catapultandosi in acqua.
In poco tempo la piscina si riempie, io sono quasi ubriaca, Nymeria e Eveline lo sono completamente e scoppio a ridere per tutto quello che dicono.
"Ragazze ma voi lo sapevate che per sverginare una persona ci vuole il cazzo?"domanda sbiascicando Eveline.
"E per Dio Shu lo ha enorme!"strilla.
Mi va di traverso il drink e Mad è costretta a darmi qualche pacca sulla schiena.
"Credo di aver praticato per la prima volta il bondage... mi sentivo un salamino!"ride Nymeria.
Quando vedo i rispettivi ragazzi dietro di loro, faccio segno di smetterla, con la mano.
"Vuoi affettarmi Hana?"domanda Nymeria.
Nego.
"Ci divertiamo qui eh?"domanda Subaru.
Vedo le due ragazze impallidire e io e Mad ci osserviamo birichine.
"Andiamo!"Shu prende Eve come una patata, mentre Subaru per un polso.
"Aia".
"Giro di shot?"domanda Mad.
Annuisco.
Uno shot, due shot, tre shot: sono fottuta.
"Mad sto volando!"strillo finendo addosso ad una persona.
"Cristo mi gira tutto."
"Hana!"bercia Kou, altrettanto ubriaco.
"Compare!"lo saluto allegramente.
"Te la stai spassando alla grande"dice divertito.
Annuisco e cerco Laito con lo sguardo: la saliva mi va di traverso.
Una biondina sta facendo la piovra con il mio uomo.
"Scusami Kou" ringhio accartocciando il bicchiere di plastica e tirandoglielo per sbaglio in testa.
Mi tuffo in acqua e mi avvicino a Laito.
"Tu saresti?"domanda la ragazza.
Spalanco la bocca, indignata.
"La tua regina e la sua donna, tu chi sei?"ringhio mettendomi difronte a Laito.
"Perdonatemi altezza".
"Smamma stronza! Non so nemmeno perché ti ho invitato"ringhio.
Mi giro successivamente verso Laito che mi osserva divertito.
"Sei ubriaca?"domanda.
"Forse un pochino" sorrido.
"Sei incorreggibile".
La sua bocca preme sulla mia.
"Sai di alcol"mi fa notare.
"Da noia?"domando.
Lui nega e mi prende per i fianchi, appoggiandosi con le braccia a bordo piscina.
"Laito ma sono io o il tuo amico si è alzato?"chiedo.
"No no, hai sentito giusto"commenta.
"Avete finito di scopare in piscina?"domanda divertita Mad.
"Ha parlato! Guarda li come sei messa"ribatto io.
"Che ho che non va?"domanda mentre Ayato ridacchia.
"Ti si vede il mondo"le comunico.
"Cristo Ayato! Avevo il capezzolo di fuori e non mi hai avvertito?"sbraita.
"Perdonami ma era così tanto carino."
Laito mi gira la testa verso di lui, prendendomi dal mento e unendo le nostre labbra.
Le mie mani si insidiano fra i suoi capelli bagnati che  tiro leggermente, facendogli sfuggire un gemito che colpisce il mio basso ventre.
"Little bitch" ansima nel mio orecchio.
"Sta ferma.. se continui a muoverti su di me non riuscirò a controllarmi."
Ops.
Esco dalla piscina e accendo una sigaretta, passandone una a Laito.
Fumiamo con tranquillità, chiacchierando fra di noi, finché non notiamo dopo ore che siamo rimasti solo noi.
Laito mi rivolge un sorriso malizioso e mi trascina in camera.

Spazio autrice: grazie per le visualizzazioni ragazze!Vado di fretta, ciao!

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